La demenza non aumenta il rischio associato alla trombolisi
La demenza rappresenta una potenziale sfida quando la trombolisi è un’opzione di trattamento.
Uno studio ha valutato l’impatto della demenza sul tasso di emorragia intracerebrale e mortalità in ospedale associata a ictus ischemico acuto in pazienti trattati con trombolisi.
Una coorte di pazienti con ictus ischemico acuto è stata identificata dal database National Inpatient Sample per gli anni dal 2000 al 2007; i tipi di demenza vascolare o degenerativa sono stati identificati con i codici International Classification of Diseases-9-CM.
Un campione casuale appaiato, senza demenza, è stato selezionato dall’insieme di persone con ictus ischemico acuto trattate con trombolisi.
In questa analisi, sono stati inclusi 35.557 pazienti con diagnosi di demenza; 207 ( 0.56% ) sono stati sottoposti a trombolisi.
La mortalità in ospedale ( 17.48% vs 8.63% ) e l’emorragia intracerebrale ( 5.80% vs 0.38% ) sono risultate più alte nelle persone del gruppo trombolisi ( p inferiore a 0.0001 ) rispetto a quelle che non avevano ricevuto tale trattamento.
L’analisi multivariata ha mostrato che la trombolisi era associata a un aumento della mortalità in ospedale ( odds ratio, OR=16.15 ) ed emorragia intracerebrale ( OR=2.80 ).
Rispetto alla popolazione appaiata di pazienti senza demenza trattati con trombolisi ( n=621 ), i soggetti con demenza e sottoposti a trombolisi hanno mostrato rischi simili di emorragia intracerebrale ( 5.80% vs 4.51%, p = 0.45 ) e mortalità ( 17.39% vs 14.49%, p = 0.31 ).
Con la trombolisi, l’emorragia intracerebrale è rimasta un predittore di mortalità sia per il gruppo demenza sia per il gruppo controllo ( OR=2.25 ).
In conclusione, il trattamento con trombolisi per ictus ischemico acuto in pazienti con demenza non è risultato associato a un aumento del rischio di emorragia intracerebrale o decesso rispetto alla controparte senza demenza e l’emorragia intracerebrale è rimasta un predittore di mortalità. ( Xagena2011 )
Alshekhlee A at al, Neurology 2011; 76: 1575-1580
Neuro2011
Indietro
Altri articoli
I fibromi uterini aumentano il rischio di esiti avversi in gravidanza e in ostetricia
Secondo una meta-analisi, i fibromi uterini aumentano i rischi di esiti avversi in gravidanza ed ostetricia in termini di dimensioni,...
L'esposizione prenatale al Fluoro è collegata a problemi neurocomportamentali
Uno studio prospettico di coorte su 229 coppie madre-bambino a Los Angeles ( Stati Uniti ) ha mostrato che...
I fibromi uterini aumentano i rischi di gravidanza e di esiti ostetrici avversi
Una meta-analisi ha evidenziato che i fibromi uterini aumentano i rischi di gravidanza avversa e gli esiti ostetrici; le dimensioni...
L'endometriosi aumenta il rischio di tumori ovarici ed endometriali
L'endometriosi è risultata significativamente associata a rischi più elevati sia per i tumori ovarici che endometriali, ma non è significativamente...
Dispositivo contraccettivo intrauterino a rilascio di Levonorgestrel può aumentare il rischio di cancro al seno
L'utilizzo di un dispositivo intrauterino a rilascio di Levonorgestrel per prevenire la gravidanza ha aumentato il rischio di cancro alla...
La terapia ormonale può aumentare la perdita di peso nelle donne in postmenopausa che assumono Semaglutide
Le donne in postmenopausa in terapia ormonale hanno presentato una maggiore perdita di peso corporeo totale con Semaglutide fino a...
Contraccettivi ormonali combinati: rischio leggermente aumentato di tromboembolia venosa nelle donne che usano contraccettivi ormonali combinati a base di Clormadinone acetato ed Etinilestradiolo
I titolari dell’autorizzazione all’immissione in commercio dei medicinali contenenti Clomardinone acetato / Etinilestradiolo, in accordo con l’Agenzia Europea per i...
Molnupiravir più cure abituali versus cure abituali da sole come trattamento precoce per adulti con COVID-19 ad aumentato rischio di esiti avversi: studio PANORAMIC
La sicurezza, l'efficacia e il rapporto costo-efficacia di Molnupiravir ( Lagevrio ), un farmaco antivirale orale per SARS-CoV-2, non sono...
Opzelura crema a base di Ruxolitinib, un inibitore JAK1/2, per il trattamento della vitiligine non-segmentale
Opzelura, che contiene il principio attivo Ruxolitinib, è un medicinale usato per il trattamento della vitiligine non-segmentale, una malattia che...
Opzelura a base di Ruxolitinib crema 15 mg/g nel trattamento della vitiligine non-segmentale con coinvolgimento del viso in adulti e adolescenti a partire dai 12 anni di età. Approvazione nell'Unione Europea
La Commissione Europea ha concesso l’autorizzazione all’immissione in commercio per Opzelura a base di Ruxolitinib crema 15 mg/g nel trattamento...