La Metformina aumenta la sopravvivenza nel carcinoma ovarico
Un farmaco comunemente impiegato per il trattamento del diabete mellito potrebbe prolungare la sopravvivenza nelle pazienti con carcinoma ovarico.
Uno studio ha mostrato che la sopravvivenza malattia-specifica a 5 anni era significativamente migliorata per le pazienti con carcinoma ovarico che avevano fatto uso della Metformina ( Glucophage, MetBay ed altri ), rispetto alle donne che non l’avevano assunta ( 67% vs 47%, p=0.007 ).
Numerosi studi avevano valutato l'impiego della Metformina nella gestione e nella prevenzione di vari tipi di cancro, compresi il cancro alla prostata, cancro del colon-retto, cancro del pancreas, e carcinoma polmonare non-a-piccole cellule.
In un recente studio riguardante il tumore dello ovaio ( Obstet Gynecol 2012 ), i tassi di sopravvivenza libera da progressione a 5 anni sono stati del 51% nelle pazienti con diabete mellito che avevano assunto Metformina e dell'8% in coloro che non avevano ricevuto il farmaco.
Nelle pazienti senza diabete che non avevano fatto uso della Metformina, il tasso è stato pari al 23% ( P=0.03 ).
I tassi di sopravvivenza globale a 5 anni sono stati del 63% nelle pazienti con diabete mellito che avevano utilizzato la Metformina e del 23% in coloro che non l’avevano assunta. Neelle pazienti senza diabete non trattate con Metformina, il tasso è stato del 37% ( P= 0.03 ).
Il nuovo studio ha preso in considerazione donne con carcinoma del ovaio in trattamento presso la Mayo Clinic, che avevano ricevuto una prescrizione di Metformina nel periodo 1995-2010.
Nell'analisi preliminare delle donne con tumore ovarico ( coorte tumore ovaio ), 72 donne trattate con Metformina ( casi ) sono state confrontate con 143 non-trattate con il farmaco ( controlli ).
Nella analisi definitiva delle donne con tumore ovarico epiteliale ( coorte EOC ), 61 donne trattate con Metformina ( casi ) sono state confrontate con 178 che non avevano assunto il farmaco ( controlli ).
L’appaiamento è avvenuto per età al momento della diagnosi, stadio FIGO ( International Federation of Gynecology and Obstetrics ), e stato di citoriduzione chirurgica ( ottimale vs non-ottimale ).
Nella coorte tumore ovaio, la sopravvivenza mediana malattia-specifica è stata pari a 5.5 anni.
Per i casi, la sopravvivenza mediana non è stata raggiunta ( log-rank, p=0.002 ), mentre per i controlli, la sopravvivenza mediana è stata di 4.1 anni.
A 5 anni il tasso di sopravvivenza era più alto per i casi che per i controlli ( 73% vs 44%; log-rank, p= 0.002 ).
Dopo aggiustamento per variabili quali età, anno di diagnosi, indice di massa corporea ( BMI ), stadio della malattia, istologia, e chemioterapia, solo il grado ( hazard ratio, HR=8.6 ) e l'uso di Metformina ( HR=2.7 ) sono rimasti predittori indipendenti di sopravvivenza.
Nella coorte EOC, la durata media del follow-up per i casi è stato pari a 3.7 anni ( mediana, 3.4 anni ) e per i controlli è stato di 4.3 anni ( mediana 3.3 anni ).
La sopravvivenza mediana libera da recidiva è stata maggiore per i casi che per i controlli ( 32 vs 22 mesi, p= 0.04 ).
Il tasso di sopravvivenza libera da malattia a 5 anni è stato pari al 52%.
Dopo aggiustamento per variabili come grado, istologia e chemioterapia, la Metformina è rimasta un predittore indipendente di sopravvivenza. ( Xagena2012 )
Fonte: Cancer, 2012
Gyne2012 Onco2012 Farma2012
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