Le specie botaniche contenenti derivati dell’Idrossiantracene, utilizzate negli integratori alimentari, possono essere pericolose per la salute


Le piante contenenti derivati dell’Idrossiantracene sono numerose e appartengono a famiglie e generi botanici diversi. Sono ampiamente utilizzate negli integratori alimentari.

Nel suo parere scientifico del 9 ottobre 2013 sulla fondatezza scientifica di un’indicazione sulla salute riguardante i derivati dell’Idrossiantracene e il miglioramento delle funzioni intestinali l’Autorità europea per la sicurezza alimentare ( EFSA ) ha concluso che i derivati dell’Idrossiantracene negli alimenti possono migliorare le funzioni intestinali, ma ne ha sconsigliato l’uso e il consumo prolungato a dosi elevate a causa di potenziali problemi per la sicurezza quali il pericolo di uno squilibrio elettrolitico, di un deterioramento della funzionalità intestinale e di dipendenza dai lassativi.

Alla luce di tale parere e delle preoccupazioni sollevate dagli Stati membri nel 2013, nel corso della discussione relativa all’indicazione sulla salute in esame, in merito ai possibili effetti nocivi associati al consumo di alimenti contenenti derivati dell’Idrossiantracene e relative preparazioni, nel 2016 la Commissione ha chiesto all’Autorità di formulare un parere scientifico sulla valutazione della sicurezza nell’impiego dei derivati dell’Idrossiantracene negli alimenti.

Il 22 novembre 2017 l’Autorità ha adottato un parere scientifico sulla valutazione della sicurezza dei derivati dell’Idrossiantracene per l’impiego negli alimenti.
I derivati dell’Idrossiantracene considerati pertinenti per tale valutazione del rischio erano quelli presenti nella radice e nel rizoma di Rheum palmatum L. e/o Rheum officinale Baillon e/o dei loro ibridi, nelle foglie o nei frutti di Cassia senna L., nella corteccia di Rhamnus frangula L., nella corteccia di Rhamnus purshiana DC. e nelle foglie di Aloe barbadensis Miller e/o di varie specie di Aloe, in particolare Aloe ferox Miller e i suoi ibridi.

L’Autorità ha riscontrato che i derivati dell’Idrossiantracene Aloe-Emodina ed Emodina e la sostanza strutturalmente analoga Dantrone si sono dimostrati genotossici in vitro.
Anche gli estratti di Aloe si sono dimostrati genotossici in vitro, molto probabilmente a causa della presenza di derivati dell’Idrossiantracene.
L’Aloe-Emodina si è inoltre dimostrata genotossica in vivo.
L’estratto totale di Aloe e l’analogo strutturale Dantrone si sono rivelati cancerogeni.

Considerato che l’Aloe-Emodina e l’Emodina possono essere presenti negli estratti, l’Autorità ha concluso che i derivati dell’Idrossiantracene dovrebbero essere considerati genotossici e cancerogeni a meno che non vi siano dati specifici che dimostrino il contrario, e che gli estratti contenenti derivati dell’Idrossiantracene destano preoccupazioni per la sicurezza, anche se permangono incertezze.
L’Autorità non è stata in grado di fornire indicazioni su una dose giornaliera di derivati dell’Idrossiantracene che non desti preoccupazioni per la salute umana.

Considerando i gravi effetti nocivi per la salute associati all’impiego negli alimenti di Aloe-Emodina, Emodina, Dantrone ed estratti di Aloe contenenti derivati dell’Idrossiantracene, e che non è stato possibile stabilire una dose giornaliera di derivati dell’Idrossiantracene che non desti preoccupazioni per la salute umana, tali sostanze dovrebbero essere vietate.

Durante la fabbricazione è possibile rimuovere i derivati dell’Idrossiantracene dalle preparazioni botaniche mediante una serie di processi di filtraggio, ottenendo così prodotti che contengono solo tracce di tali sostanze sotto forma di impurezze. ( Xagena2021 )

Fonte: EFSA, 2021

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