L'uso di statine può aumentare il rischio di miosite infiammatoria idiopatica
Secondo uno studio, l'impiego delle statine è risultato fortemente associato a miosite infiammatoria idiopatica confermata istologicamente.
Negli ultimi vent'anni, numerosi case report hanno indicato che anche le statine potrebbero essere associate allo sviluppo di miosite infiammatoria.
Tuttavia, ad oggi, nessun studio epidemiologico ha preso in esame l'esposizione alle statine nei pazienti con miosite infiammatoria idiopatica confermata istologicamente.
Un totale di 221 pazienti con miosite infiammatoria idiopatica sono stati confrontati con 662 pazienti in un gruppo di controllo basato sulla popolazione presente in un database australiano.
L'età media dei partecipanti era di 62.2 anni e il 59.7% era di sesso femminile.
E' stata osservata una probabilità quasi raddoppiata di esposizione a statine nei pazienti con miosite infiammatoria idiopatica rispetto ai controlli ( odds ratio aggiustato, aOR = 1.79; IC 95% 1.23-2.6 ).
I risultati erano quasi identici quando i pazienti con miosite necrotizzante sono stati rimossi dall'analisi ( aOR=1.92, IC 95%, 1.29-2.86 ).
Precedenti ricerche avevano dimostrato l'esistenza di anticorpi anti-HMG-CoA reduttasi in tutti i sottotipi di miosite infiammatoria idiopatica, e questi erano fortemente associati all'esposizione a statine.
Mentre la prevalenza complessiva di questi anticorpi è bassa ( 9% ) e la loro presenza non è limitata ai pazienti con precedente uso di statine, i risultati dello studio sono a sostegno di una associazione di esposizione alle statine con tutti i tipi di miosite infiammatoria idiopatica.
Sono necessarie ulteriori ricerche su tipi specifici di miosite infiammatoria idiopatica per chiarire la potenziale associazione con lo sviluppo della malattia e una precedente esposizione alle statine e il potenziale ruolo degli anticorpi anti-HMG-CoA reduttasi.
Sebbene la miosite infiammatoria idiopatica e la miopatia autoimmune associata alle statine siano rare, l'uso crescente di statine a livello di popolazione, la gravità di questa condizione e la necessità di un trattamento immunosoppressivo sottolinea l'importanza del riconoscimento precoce di queste patologie. ( Xagena2018 )
Fonte: JAMA Internal Medicine, 2018
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