Malattia di Creutzfeldt-Jakob: realizzato il primo modello sperimentale della variante genetica
La malattia di Creutzfeldt-Jakob ( Cjd ), rara e fatale patologia da prioni che colpisce il cervello, può essere anche di origine genetica.
Per comprenderne meglio i meccanismi di questa patologia, Roberto Chiesa, ricercatore dell’Istituto Telethon Dulbecco, che lavora presso il dipartimento di Neuroscienze dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri di Milano ha costruito il primo modello murino al mondo della malattia di Creutzfeldt-Jakob Ovvero un topo transgenico in cui è stata inserita la variante anomala della proteina prionica ( quella che si accumula nel cervello degli individui malati ) e che riproduce le caratteristiche principali della malattia umana.
La ricerca è il risultato di una collaborazione con Luca Imeri dell’Istituto di Fisiologia Umana dell’Università degli Studi di Milano e con Fabrizio Tagliavini dell’Istituto Nazionale Neurologico Carlo Besta di Milano.
Lo studio è stato pubblicato su Neuron.
Da questo momento si avrà la possibilità di studiare la malattia su un animale e non solo sulle cellule di laboratorio, e si potrà valutare l’efficacia di eventuali terapie che verranno messe a punto.
Tra le malattie da prioni di tipo genetico ci sono, oltre alla Cjd, anche l’insonnia familiare fatale e la sindrome di Gerstmann-Straussler-Scheinker: ad accomunarle il fatto che sono tutte dovute a un difetto nel gene della proteina prionica, di cui ancora non è chiara la funzione in condizioni normali.
Dai primi studi effettuati sul topo modello, Chiesa ha intuito quale potrebbe essere la porzione della cellula danneggiata dall’azione della proteina anomala: si tratterebbe del reticolo endoplasmatico, un organello cellulare coinvolto nella produzione delle proteine destinate all’esterno, ma anche nella regolazione della quantità interna di calcio intracellulare e della sintesi di varie sostanze. ( Xagena2008 )
Fonte: Telethon, 2008
Neuro2008
Indietro
Altri articoli
I fibromi uterini aumentano il rischio di esiti avversi in gravidanza e in ostetricia
Secondo una meta-analisi, i fibromi uterini aumentano i rischi di esiti avversi in gravidanza ed ostetricia in termini di dimensioni,...
L'esposizione prenatale al Fluoro è collegata a problemi neurocomportamentali
Uno studio prospettico di coorte su 229 coppie madre-bambino a Los Angeles ( Stati Uniti ) ha mostrato che...
I fibromi uterini aumentano i rischi di gravidanza e di esiti ostetrici avversi
Una meta-analisi ha evidenziato che i fibromi uterini aumentano i rischi di gravidanza avversa e gli esiti ostetrici; le dimensioni...
L'endometriosi aumenta il rischio di tumori ovarici ed endometriali
L'endometriosi è risultata significativamente associata a rischi più elevati sia per i tumori ovarici che endometriali, ma non è significativamente...
Dispositivo contraccettivo intrauterino a rilascio di Levonorgestrel può aumentare il rischio di cancro al seno
L'utilizzo di un dispositivo intrauterino a rilascio di Levonorgestrel per prevenire la gravidanza ha aumentato il rischio di cancro alla...
La terapia ormonale può aumentare la perdita di peso nelle donne in postmenopausa che assumono Semaglutide
Le donne in postmenopausa in terapia ormonale hanno presentato una maggiore perdita di peso corporeo totale con Semaglutide fino a...
Contraccettivi ormonali combinati: rischio leggermente aumentato di tromboembolia venosa nelle donne che usano contraccettivi ormonali combinati a base di Clormadinone acetato ed Etinilestradiolo
I titolari dell’autorizzazione all’immissione in commercio dei medicinali contenenti Clomardinone acetato / Etinilestradiolo, in accordo con l’Agenzia Europea per i...
Molnupiravir più cure abituali versus cure abituali da sole come trattamento precoce per adulti con COVID-19 ad aumentato rischio di esiti avversi: studio PANORAMIC
La sicurezza, l'efficacia e il rapporto costo-efficacia di Molnupiravir ( Lagevrio ), un farmaco antivirale orale per SARS-CoV-2, non sono...
Opzelura crema a base di Ruxolitinib, un inibitore JAK1/2, per il trattamento della vitiligine non-segmentale
Opzelura, che contiene il principio attivo Ruxolitinib, è un medicinale usato per il trattamento della vitiligine non-segmentale, una malattia che...
Opzelura a base di Ruxolitinib crema 15 mg/g nel trattamento della vitiligine non-segmentale con coinvolgimento del viso in adulti e adolescenti a partire dai 12 anni di età. Approvazione nell'Unione Europea
La Commissione Europea ha concesso l’autorizzazione all’immissione in commercio per Opzelura a base di Ruxolitinib crema 15 mg/g nel trattamento...