Trattamento dell’anemia nei pazienti con malattia renale cronica: Darbepoetina alfa associato ad aumentata incidenza di ictus
L’anemia associata a malattia renale cronica e malattia renale allo stadio terminale è dovuta, in larga parte, a ridotta produzione renale di Eritropoietina e ad anormalità nell’omeostasi del volume liquido extracellulare. Tuttavia, l’anemia e le alterazioni di liquidi e sali, che generalmente si manifestano ad esempio nell’ipertensione, sono in grado di predire gli esiti cardiovascolari e renali nei pazienti con nefropatia cronica.
E’ noto che la combinazione di un precoce riconoscimento e il trattamento per ridurre l’aumentata pressione sanguigna migliora gli esiti.
Tuttavia, nonostante che i farmaci per combattere l’anemia siano in commercio da più di 20 anni, si conosce poco riguardo ai benefici del trattamento dell’anemia in questi pazienti.
Lo studio di Pfeffer et al ( N Engl J Med 2009 ) ha cercato di chiarire il ruolo del trattamento dell’anemia nei pazienti con nefropatia cronica.
L’impiego di versioni ricombinanti dell’Eritropoietina umana [ farmaci noti anche come stimolanti l’eritropoiesi ( ESA) ] è molto diffuso tra i pazienti con malattia renale in fase terminale.
Nel corso del tempo i livelli target di emoglobina e le dosi dei farmaci stimolanti l’eritropoiesi sono aumentate. Si riteneva infatti che i farmaci stimolanti l’eritropoiesi conferissero un beneficio sulla sopravvivenza nei pazienti con malattia renale cronica. Tuttavia negli ultimi anni diversi studi hanno evidenziato che gli ESA, impiegati per normalizzare i livelli di emoglobina, possono essere dannosi per i pazienti con malattia renale e anemia.
Lo studio TREAT ( Trial to Reduce cardiovascular Events with Aranesp Therapy ) era stato disegnato per determinare se il trattamento dell’anemia con la Darbepoetina alfa ( Aranesp ), un ESA, potesse ridurre il rischio di morte, eventi cardiovascolari maggiori ed eventi renali tra i pazienti con malattia renale cronica, diabete mellito di tipo 2, e anemia.
Un totale di 4.038 pazienti con forma moderata di anemia sono stati assegnati in modo casuale a trattamento con Darbepoetina alfa oppure con placebo.
I pazienti del gruppo Aranesp hanno raggiunto in media concentrazioni di emoglobina di 12.5 g/dl, mentre quelli nel gruppo placebo livelli di emoglobina di 10.6 g/dl.
Eventi avversi sono stati documentati in 9.941 pazienti-anno di follow-up.
Non sono state osservate differenze tra i due gruppi nell’incidenza degli endpoint ( evento cardiovascolare e morte per cause cardiovascolari, evento renale e morte per cause renali ).
Tra i pazienti assegnati a Darbepoetina alfa, 101 hanno sofferto di un ictus, contro 53 pazienti assegnati al placebo ( hazard ratio, HR=1.92 ).
I risultati dello studio TREAT forniscono elementi importanti per la gestione dei pazienti con malattia renale cronica.
I medici e i pazienti con malattia renale dovranno ora mettere a confronto l’aumentato rischio di ictus, di eventi tromboembolici e probabilmente di morte per tumore, con la percezione di una migliore qualità di vita.
Nello studio TREAT, infatti, è stato osservato un piccolo, ma statisticamente significativo, aumento nel punteggio della scala FACT-F ( Functional Assessment of Cancer Therapy - Fatigue ) nel gruppo trattato con Darbepoetina alfa, rispetto al placebo. ( Xagena2009 )
Marsden PA, N Engl J Med, 2009
Neuro2009 Farma2009 Nefro2009 Emo2009
Indietro
Altri articoli
I fibromi uterini aumentano il rischio di esiti avversi in gravidanza e in ostetricia
Secondo una meta-analisi, i fibromi uterini aumentano i rischi di esiti avversi in gravidanza ed ostetricia in termini di dimensioni,...
L'esposizione prenatale al Fluoro è collegata a problemi neurocomportamentali
Uno studio prospettico di coorte su 229 coppie madre-bambino a Los Angeles ( Stati Uniti ) ha mostrato che...
I fibromi uterini aumentano i rischi di gravidanza e di esiti ostetrici avversi
Una meta-analisi ha evidenziato che i fibromi uterini aumentano i rischi di gravidanza avversa e gli esiti ostetrici; le dimensioni...
L'endometriosi aumenta il rischio di tumori ovarici ed endometriali
L'endometriosi è risultata significativamente associata a rischi più elevati sia per i tumori ovarici che endometriali, ma non è significativamente...
Dispositivo contraccettivo intrauterino a rilascio di Levonorgestrel può aumentare il rischio di cancro al seno
L'utilizzo di un dispositivo intrauterino a rilascio di Levonorgestrel per prevenire la gravidanza ha aumentato il rischio di cancro alla...
La terapia ormonale può aumentare la perdita di peso nelle donne in postmenopausa che assumono Semaglutide
Le donne in postmenopausa in terapia ormonale hanno presentato una maggiore perdita di peso corporeo totale con Semaglutide fino a...
Contraccettivi ormonali combinati: rischio leggermente aumentato di tromboembolia venosa nelle donne che usano contraccettivi ormonali combinati a base di Clormadinone acetato ed Etinilestradiolo
I titolari dell’autorizzazione all’immissione in commercio dei medicinali contenenti Clomardinone acetato / Etinilestradiolo, in accordo con l’Agenzia Europea per i...
Molnupiravir più cure abituali versus cure abituali da sole come trattamento precoce per adulti con COVID-19 ad aumentato rischio di esiti avversi: studio PANORAMIC
La sicurezza, l'efficacia e il rapporto costo-efficacia di Molnupiravir ( Lagevrio ), un farmaco antivirale orale per SARS-CoV-2, non sono...
Opzelura crema a base di Ruxolitinib, un inibitore JAK1/2, per il trattamento della vitiligine non-segmentale
Opzelura, che contiene il principio attivo Ruxolitinib, è un medicinale usato per il trattamento della vitiligine non-segmentale, una malattia che...
Opzelura a base di Ruxolitinib crema 15 mg/g nel trattamento della vitiligine non-segmentale con coinvolgimento del viso in adulti e adolescenti a partire dai 12 anni di età. Approvazione nell'Unione Europea
La Commissione Europea ha concesso l’autorizzazione all’immissione in commercio per Opzelura a base di Ruxolitinib crema 15 mg/g nel trattamento...