Effetto della supplementazione con Vitamina-D sulla densità minerale ossea
I risultati di recenti meta-analisi sulla supplementazione con Vitamina-D senza co-somministrazione di Calcio non hanno mostrato una prevenzione delle fratture, probabilmente a causa della insufficiente potenza dello studio o a causa delle dosi non-appropriate, o perché l’intervento non ha interessato le popolazioni con carenze.
Nonostante questi dati, quasi la metà degli adulti con più di 50 anni continua ad utilizzare questi supplementi.
La densità minerale ossea può essere usata per identificare effetti biologicamente significativi in molte piccole coorti.
Uno studio ha valutato se la supplementazione con Vitamina-D fosse in grado di influenzare la densità minerale ossea.
È stata condotta una revisione della letteratura fino al 2012, alla ricerca di studi che valutavano l’effetto della Vitamina-D ( D3 o D2, ma non i metaboliti della Vitamina D ) sulla densità minerale ossea.
Sono stati inclusi tutti gli studi randomizzati che confrontavano interventi che differivano solo nel contenuto di vitamina D, e che includevano adulti ( età media superiore a 20 anni ) senza altre malattia metaboliche ossee.
I dati sono stati aggregati con una meta-analisi a effetti casuali riportando le differenze medie pesate.
L’endpoint primario era la percentuale di cambiamento nella densità minerale ossea rispetto al basale.
Delle 3930 citazioni identificate, 23 studi ( durata media 23.5 mesi, 4082 partecipanti, 92% donne, età media 59 anni ) soddisfacevano i criteri di inclusione.
Tra gli studi, 19 includevano soprattutto popolazione di razza bianca.
La concentrazione sierica media al basale di 25-Idrossivitamina D è risultata inferiore a 50 nmol/L in 8 studi ( n=1791 ).
In 10 studi ( n=2294 ), agli individui sono state somministrate dosi di Vitamina-D inferiori a 800 UI al giorno.
La densità minerale ossea è stata misurata in 1-5 siti ( colonna lombare, collo del femore, anca totale, trocantere, corpo totale o avambraccio ) in ciascuno studio, così sono stati effettuati 70 test di significatività statistica tra gli studi.
Sono emerse 6 prove di beneficio significativo, 2 di peggioramento significativo e il resto è risultato non significativo.
Solo 1 studio ha mostrato un benefico in più di 1 sito.
I risultati di questa meta-analisi hanno mostrato un piccolo beneficio al collo del femore ( differenza media pesata 0.8% ) con eterogeneità tra gli studi ( I(2)=67%, p inferiore a 0.00027 ).
Non sono stati osservati effetti in alcun altro sito, inclusa l’anca totale.
È stato registrato un bias verso risultati positivi al collo del femore e all’anca totale.
In conclusione, non è appropriato continuare l’ampio utilizzo di Vitamina-D per la prevenzione dell’osteoporosi negli adulti senza fattori di rischio specifici per carenza di Vitamina D. ( Xagena2014 )
Reid IR et al, Lancet 2014; 383: 146-155
Endo2014 Farma2014
Indietro
Altri articoli
Sicurezza del passaggio da un antagonista della vitamina K a un anticoagulante orale non-antagonista della vitamina K nei pazienti anziani fragili con fibrillazione atriale: studio FRAIL-AF
Vi è ambiguità sulla questione se i pazienti fragili con fibrillazione atriale gestiti con antagonisti della vitamina K ( VKA...
L’integrazione di Vitamina-D e Calcio nelle donne anziane ha mostrato risultati contrastanti a lungo termine
Dopo più di 20 anni di follow-up gli integratori di Calcio e di Vitamina-D hanno mostrato di ridurre la...
Recente utilizzo di antagonisti della Vitamina K ed emorragia intracranica dopo trombectomia endovascolare per ictus ischemico acuto
L'uso di antagonisti orali della Vitamina K ( VKA ) può esporre i pazienti sottoposti a trombectomia endovascolare ( EVT...
Effetto dell'integrazione mensile di Vitamina D sulle fratture: esito dallo studio D-Health
Una bassa concentrazione sierica di 25-Idrossi-Vitamina D è associata a un aumentato rischio di fratture. Non è chiaro se l'integrazione...
Confronto tra Apixaban e Fenprocumone, un antagonista della Vitamina K, nei pazienti in emodialisi cronica: studio AXADIA-AFNET 8
Gli anticoagulanti orali diversi dalla vitamina K sono diventati la terapia standard per la prevenzione dell'ictus e della tromboembolia ischemica...
Integrazione di Vitamina-C e Vitamina-D nella leucemia mieloide acuta
Studi recenti hanno evidenziato il ruolo delle vitamine C e D nella leucemia mieloide acuta ( AML ). Nel 2018,...
Effetto dell’integrazione di Vitamina-D sulla gravità della psoriasi nei pazienti con livelli sierici di 25-Idrossivitamina D bassi
Gli analoghi topici della Vitamina-D sono il trattamento di routine per la psoriasi, ma l'effetto dell'integrazione orale non è stato...
Sintomi muscolari associati alle statine tra i nuovi consumatori di statine assegnati in modo casuale alla Vitamina-D o al placebo
I sintomi muscolari associati alle statine ( SAMS ) sono comuni e possono portare all'interruzione della terapia statinica. Studi osservazionali...
Impatto della Vitamina D3 rispetto al placebo sulla struttura e sulla funzione cardiaca
L'integrazione di Vitamina-D porta alla regressione dell'ipertrofia ventricolare sinistra e migliora la funzione del ventricolo sinistro nei modelli animali. Tuttavia,...
Vitamina K2 e Vitamina-D nei pazienti con calcificazione della valvola aortica
Il Menachinone-7 ( MK-7 ), noto anche come Vitamina K2, è un cofattore per la carbossilazione delle proteine coinvolte nell'inibizione...