Anastomosi arterovenosa per il trattamento di pazienti con ipertensione non-controllata
L'ipertensione contribuisce alla morbilità e mortalità cardiovascolare.
E’ stata valutata la sicurezza e l'efficacia di una anastomosi arterovenosa iliaca centrale per alterare le proprietà meccaniche arteriose e ridurre la pressione sanguigna nei pazienti con ipertensione non-controllata.
In questo studio in aperto, multicentrico, prospettico, randomizzato e controllato sono stati arruolati pazienti tra il 2012 e il 2014.
I pazienti eleggibili avevano al basale pressione sistolica misurata in ambulatorio di 140 mmHg o superiore e pressione arteriosa media diurna nelle 24 ore di 135 mmHg o sistolica superiore e 85 mmHg o diastolica superiore nonostante il trattamento antipertensivo.
I pazienti sono stati randomizzati a subire l’impianto di un dispositivo arterovenoso Coupler ( accoppiatore arterovenoso ) più il trattamento farmaceutico in corso o a mantenere solo l’attuale trattamento ( controllo ).
L'endpoint primario era la variazione media rispetto al basale della pressione arteriosa sistolica in ambulatorio e nelle 24 ore a 6 mesi.
Le analisi erano intention-to-treat modificate ( tutti i pazienti sono rimasti fino al follow-up a 6 mesi ).
83 pazienti su 195 ( 43% ) sono stati assegnati alla terapia accoppiatrice artero-venosa ( n=44 ) o alle cure abituali ( n=39 ).
La pressione sistolica media in ambulatorio si è ridotta di 26.9 mmHg nel gruppo con accoppiatore arterovenoso ( P minore di 0.0001 ) e 3.7 mmHg nel gruppo di controllo ( P=0.31 ).
La pressione arteriosa sistolica media nelle 24 ore si è ridotta di 13.5 mmHg ( P minore di 0.0001 ) nei destinatari del dispositivo accoppiatore arterovenoso e di 0.5 mmHg ( P=0.86 ) nei controlli.
L’impianto del dispositivo accoppiatore arterovenoso era associato a stenosi venosa omolaterale tardiva in 12 pazienti su 42 ( 29% ) ed è stata curata con venoplastica o impianto di stent.
L’anastomosi arterovenosa era associata a una significativa riduzione della pressione sanguigna e delle complicazioni ipertensive.
Questo approccio potrebbe essere una terapia aggiuntiva utile per i pazienti con ipertensione non-controllata. ( Xagena2015 )
Lobo MD et al, Lancet 2015;385:1634-1641
Cardio2015 Chiru2015
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