Una dieta ad alto contenuto di carboidrati e basso indice glicemico permette di ridurre il peso corporeo e di abbassare i livelli di colesterolo


Nonostante la popolarità delle diete a basso indice glicemico o ad alto contenuto proteico, non esistono studi controllati, randomizzati che abbiano confrontato gli effetti di queste diete sul peso corporeo e sul rischio cardiovascolare.

Un totale di 129 giovani adulti in sovrappeso o obesi ( indice di massa corporea maggiore o uguale a 25 ) sono stati assegnati ad una di 4 diete ad alto contenuto di fibre e a basso contenuto di grassi.

Le diete 1 e 2 erano ad alto contenuto di carboidrati ( 55% dell’energia totale assunta ) e ad alto e basso indice glicemico, rispettivamente; le diete 3 e 4 erano ad alto contenuto proteico ( 25% dell’energia totale assunta ), con alto e basso indice glicemico, rispettivamente.

Il carico glicemico era più alto nella dieta 1 e più basso nella dieta 4.

In tutti i gruppi è stata osservata una similare perdita percentuale di peso corporeo ( dieta 1: -4.2%; dieta 2: -5.5%; dieta 3: -6.2%; dieta 4: -4.8% ).

Tuttavia, la proporzione dei soggetti in ciascun gruppo che ha perso il 5% o più di peso corporeo è variata in modo significativo secondo la dieta assunta ( dieta 1: 31%; dieta 2: 56%; dieta 3: 66%; dieta 4: 4.33%; p = 0.01 ).

Le donne che hanno seguito la dieta 2 e la dieta 3 hanno perso l’80% in più di massa grassa ( -4.5kg e –4.6kg, in media ), rispetto alle donne che hanno seguito la dieta 1 ( -2.5kg, in media; p = 0.007 ).

I livelli di colesterolo LDL si sono ridotti in modo significativo nel gruppo dieta 2 ( -6.6kg/dl ) , ma sono aumentati nel gruppo dieta 3 ( +10mg/dl; p = 0.02 ).

I risultati dello studio hanno dimostrato che entrambi i regimi ad alto contenuto proteico e a basso indice glicemico hanno aumentato la perdita della massa grassa, ma per la riduzione del rischio cardiovascolare è consigliabile una dieta ad alto contenuto di carboidrati e basso indice glicemico. ( Xagena2006 )

McMillan-Price J et al, Arch Intern Med 2006; 166: 1466-1475


Endo2006 Cardio2006




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