Ipotiroidismo: la tiroidite di Hashimoto è la più comune causa della forma primaria


Nella maggioranza dei casi l’ipotiroidismo è di tipo primario.

La tiroidite di Hashimoto, rappresenta la più comune causa di ipotiroidismo primario. La sua prevalenza è maggiore nelle donne ed aumenta con l’età.

L’ipotiroidismo iatrogeno dovuto a tiroidectomia o a terapia con iodio radioattivo ( RAI ) è comune.
Mentre è raro l’ipotiroidismo secondario dovuto a deficienza di TSH ( ormone tireostimolante ).

La maggior parte dei sintomi di ipotiroidismo sono non-specifici e si sviluppano gradualmente. Comprendono: intolleranza al freddo, senso di affaticamento, sonnolenza, riduzione della memoria, costipazione, menorragia, mialgia e raucedine.

I segni invece consistono: lento rilassamento del riflesso tendineo, bradicardia, edema facciale e periorbitale, secchezza della cute e mixedema.

I soggetti ipotiroidei tendono ad aumentare di peso.

La terapia dell’ipotiroidismo consiste nella somministrazione di Tiroxina ( T4 ) per os, a digiuno.

La maggior parte dei pazienti richiede dosi tra 75 e 150 microg qd ( una volta al giorno ).

I pazienti anziani richiedono di norma una dose ridotta di Tiroxina.

I pazienti affetti da cardiopatia dovrebbero iniziare con bassi dosaggi ( 25 microg qd ) ed essere attentamente monitorati per la possibile esacerbazione dei sintomi cardiologici.

L’obiettivo del trattamento nell’ipotiroidismo primario è il mantenimento del TSH entro il normale range.

Il dosaggio di Tiroxina dovrebbe essere aggiustato con aumenti di 12-25 microg ad intervalli di 6-8 settimane fino a valori normali del TSH plasmatico.

Un trattamento eccessivo con Tiroxina è evidenziato da valori plasmatici di TSH inferiori al normale range.
La Tiroxina data in eccesso aumenta il rischio di osteoporosi e di fibrillazione atriale.

Nell’ipotiroidismo secondario l’obiettivo della terapia è quello di mantenere la tiroxina libera ( FT4 ) plasmatica vicina alla metà del range di riferimento.

Può essere necessario aumentare il dosaggio di Tiroxina in caso di malassorbimento a causa di malattia intestinale, oppure durante co-somministrazione di farmaci in gradi di interferire con l’assorbimento della Tiroxina ( es. Colestiramina, Sucralfato, Idrossido di Alluminio, Solfato Ferroso ), o che bloccano la conversione di T4 a T3 ( Amiodarone ).( Xagena2005 )

Endo2005


Indietro

Altri articoli

Le immunoterapie contro il chekpoint immunitario, che inibiscono l'attivazione delle cellule T ( antigene 4 associato a linfociti T citotossici...


È stato studiato l'effetto della tiroidite autoimmune sul rischio di ictus e si è valutato se un aumento del rischio...


I dati di una meta-analisi hanno dimostrato che il cancro papillare della tiroide è significativamente associato con la tiroidite di...


La tiroidite di Hashimoto è una malattia comune ed è la causa più frequente di ipotiroidismo. Sintomi e malattie associate...


I riscontri sulla coesistenza della dermatomiosite con la tiroidite autoimmune sono molto pochi.L’obiettivo di uno studio è stato quello di...


L’associazione tra tiroidite cronica linfocitaria e carcinoma papillare della tiroide è stata esaminata in molti studi, ma la gestione clinica...


L'evidenza suggerisce che la supplementazione a base di Selenio può essere utile come terapia aggiuntiva alla Levotiroxina ( LT4 )...


Ricercatori dell’Università di Cagliari hanno esaminato la prevalenza di tiroidite autoimmune e malattia celiaca e gli effetti della dieta priva...


L’Interferone-alfa viene impiegato in modo particolare nel trattamento dell’epatite C. Studi prospettici hanno mostrato che fino al 15% dei pazienti...


La malattia tiroidea autoimmune è un comune effetto indesiderato dell’Interferone-alfa. Ricercatori del Centro Ospedaliero Universitario di Reims in Francia hanno...