Il tempo alla recidiva di fibrillazione atriale influenza l’esito dopo ablazione transcatetere


L’esito dopo recidiva di fibrillazione atriale in seguito ad ablazione rimane non-ben definito. E’ stato compiuto uno studio per determinare se il tempo alla recidiva di fibrillazione atriale dopo ablazione transcatetere abbia un impatto sull’esito.

Un totale di 439 pazienti consecutivi con fibrillazione atriale dopo ablazione transcatetere sono stati classificati in base al tempo di comparsa delle recidive: recidiva precoce ( 3-6 mesi dopo l'ablazione, n= 245 ), recidiva tardiva ( 6-12 mesi, n=118 ), e recidiva molto tardiva ( superiore a 12 mesi; n=76 ).

E’ stata compiuta valutazione riguardo a: frequenza di successiva fibrillazione atriale ( definita come rara con 2 episodi o meno, oppure una o nessuna cardioversione per ogni finestra di 6 mesi ), risposta ai farmaci antiaritmici, ed esito a lungo termine dopo ripetizione della procedura ablativa.

Successivi episodi di fibrillazione atriale sono risultati rari nel 9% del gruppo recidiva precoce, nel 42% del gruppo recidiva tardiva, e nel 68% del gruppo recidiva molto tardiva ( P inferiore a 0.001 ).

La fibrillazione atriale è stata abolita con i farmaci antiaritmici nel 19% del gruppo recidiva precoce, nel 58% del gruppo recidiva tardiva, e nel 72% del gruppo recidiva molto tardiva, nei pazienti in cui era stata instaurata terapia farmacologica ( P inferiore a 0.001 ).

La ripetizione della ablazione è stata eseguita nel 75 % dei pazienti del gruppo recidiva precoce, nel 59% del gruppo recidiva tardiva, e nel 46% del gruppo recidiva molto tardiva ( P inferiore a 0.001 ).

Dopo più di 1 anno dalla ripetizione dell’ablazione, il 49% dei pazienti del gruppo recidiva precoce, il 70% del gruppo recidiva tardiva, e l'89% del gruppo recidiva molto tardiva ( P inferiore a 0.001 ) non hanno avuto nessun episodio o solo rari episodi di fibrillazione atriale.

Alla regressione logistica multivariata, il tempo alla recidiva è risultato essere un predittore indipendente di rari episodi di fibrillazione atriale, migliore risposta ai farmaci antiaritmici, e migliore esito dopo ripetizione della ablazione.

Dallo studio è emerso che nei pazienti con fibrillazione atriale dopo ablazione, il tempo di ricorrenza è un elemento determinante dell’esito.
I pazienti con successive recidive hanno maggiore probabilità di avere episodi sporadici e di rispondere meglio ai farmaci antiaritmici e di ripetere l'ablazione. ( Xagena2013 )

Gaztañaga L et al, Heart Rhythm 2013; 10: 2-9

Cardio2013 Chiru2013



Indietro

Altri articoli

I vaccini antinfluenzali ricombinanti quadrivalenti contengono tre volte la quantità di proteina emoagglutinina rispetto ai vaccini a base di uova...


Il profilo di sicurezza e immunogenicità dei vaccini per COVID-19 quando somministrati in concomitanza con i vaccini contro l'influenza stagionale...


Il Comitato di sicurezza dell'EMA, PRAC, ha concluso la revisione dei medicinali contenenti Folcodina, utilizzati in adulti e bambini per...


La tempistica ottimale per l'ablazione con catetere della tachicardia ventricolare è un importante problema irrisolto. Non ci sono studi randomizzati...


Il ruolo dell'asse cervello-intestino è di crescente interesse nella malattia infiammatoria intestinale, poiché il legame tra disturbi mentali comuni e...


I vaccini antinfluenzali derivati da colture cellulari possono consentire una più stretta corrispondenza antigenica con i ceppi circolanti del virus...


L'influenza è stata associata al rischio di sviluppare la malattia di Parkinson, ma l'associazione è controversa. Si è determinato se...


Studi osservazionali e piccoli studi randomizzati hanno indicato che il vaccino antinfluenzale può ridurre i futuri eventi cardiovascolari nei pazienti...


La vaccinazione antinfluenzale durante la gravidanza previene l'influenza tra le donne e i loro bambini, ma rimane sottoutilizzata tra le...


La somministrazione concomitante di vaccini contro COVID-19 e influenza potrebbe ridurre il carico sui sistemi sanitari. È stata valutata la...