La risposta multispecifica delle cellule T ed il test negativo per HCV RNA durante infezione acuta da virus dell’epatite C sono fattori prognostici precoci di clearance spontanea


L’infezione da virus dell’epatite C ( HCV ) è associata ad un’alta frequenza di malattia cronica.

Uno studio, compiuto dall’Acute Hepatitis C Italian Study Group, ha avuto come obiettivo quello di identificare i marcatori prognostici precoci di risoluzione della malattia virale

Il decorso clinico dell’infezione acuta da virus dell’epatite C è stato determinato in 34 pazienti.

Sono stati analizzati i parametri epidemiologici e virologici, così come l’immunità mediata dalle cellule e la distribuzione degli alleli degli antigeni leucocitari umani ( HLA ).

Dieci pazienti su 34 hanno riportato un’infezione autolimitante, con la maggior parte dei pazienti in fase di risoluzione che ha mostrato una rapida cinetica di clearance virale: almeno un test negativo per la ricerca dell’RNA virale durante questa fase ha preannunciato un outcome favorevole.

Tra gli altri parametri clinici epidemiologici misurati, il decorso autolimitante era associato in modo significativo a più elevati livelli mediani di picco di bilirubina all’esordio della malattia, e al sesso femminile, ma dopo l’analisi multivariata solo l’ultimo parametro è risultato essere un fattore indipendente.

Nessuna differenza significativa è stata osservata tra il decorso autolimitante della malattia ed il decorso cronico riguardo alla distribuzione degli alleli DRB1 e DQB1.

La risposta delle cellule T specifiche per il virus dell’epatite C è stata più frequentemente riscontrata durante l’infezione acuta da HCV che non nei pazienti con malattia cronica.

Una più ampia risposta delle cellule T è stata osservata nei pazienti con infezione autolimitante piuttosto che in quelli con epatite C acuta che evolveva verso una forma cronica.

I risultati ottenuti indicano che i fattori correlati all’ospite, in particolare il sesso e l’immunità cellulo-mediata, svolgono un ruolo cruciale nella clearance spontanea del virus dell’epatite C.

Un test negativo per l’HCV RNA e l’ampia immunità cellulo-mediata durante il primo mese dall’insorgenza dei sintomi sono buoni predittori di clearance virale e potrebbero essere impiegati come criteri per selezionare i candidati ad un precoce trattamento antivirale.( Xagena2004 )

Spada E et al, Gut 2004; 53: 1673-1681

Gastro2004 Inf2004


Indietro

Altri articoli

La chemioradioterapia standard a scopo curativo per il carcinoma orofaringeo correlato al papillomavirus umano ( HPV ) determina una tossicità...



Esistono dati limitati sull’utilizzo del trattamento antivirale e sul suo impatto sugli esiti a lungo termine del carcinoma epatocellulare (...


L'adenocarcinoma duttale pancreatico è caratterizzato da bassa immunogenicità e da un microambiente tumorale immunosoppressore. LOAd703, un adenovirus oncolitico con transgeni...


Il virus respiratorio sinciziale ( VRS ) è un virus a RNA che infetta l’apparato respiratorio. Nella maggioranza dei casi...


Nirsevimab ( Beyfortus ) è un anticorpo monoclonale con emivita estesa contro la proteina di fusione del virus respiratorio sinciziale...


Arexvy è un vaccino per adulti di età pari o superiore a 60 anni in grado di proteggere dalla malattia...



Per le persone con infezione da HIV ( virus dell'immunodeficienza umana ) e conta di CD4+ superiore a 500 cellule/mm3,...


Il rischio di malattie cardiovascolari è maggiore tra le persone con infezione da virus dell’immunodeficienza umana ( HIV ), quindi...