Trapianto di fegato: efficacia e sicurezza di un regime a base di Sofosbuvir, completamente orale, per la prevenzione e il trattamento della recidiva della infezione da virus HCV
Gilead Sciences ha annunciato i risultati di due studi di fase 2 che stanno valutato un regime di trattamento, completamente orale, di Sofosbuvir un analogo nucleotidico una volta al giorno, più Ribavirina, sia per la prevenzione sia per il trattamento della recidiva da infezione cronica da virus della epatite C ( HCV) tra i pazienti che si sottopongono a trapianto di fegato.
L’infezione da HCV è la causa più comune di trapianto di fegato negli Stati Uniti e in Europa. La ricorrenza di infezione da HCV è universale tra i pazienti con malattia attiva al momento del trapianto, e fino al 50% sviluppa cirrosi epatica entro 5 anni.
La soppressione di HCV RNA prima del trapianto di fegato dovrebbe ridurre il rischio di re-infezione e delle conseguenti gravi complicanze, ma le opzioni terapeutiche attualmente disponibili sono spesso inefficaci e scarsamente tollerate.
Allo stesso modo, nella fase post-trapianto, il trattamento è in genere scarsamente tollerato e complicato da forti interazioni farmacologiche con gli immunosoppressori usati per prevenire il rigetto del fegato trapiantato.
In uno studio condotto tra i pazienti con infezione da HCV pre-trapianto ( Studio 2025 ), è stata somministrata, fino a 48 settimane, terapia a base di Sofosbuvir e Ribavirina.
Tra i pazienti con presenza di HCV ( inferiore a 25 UI/ml ) al momento del trapianto, il 64% ( n=25/39 ) ha raggiunto HCV RNA non-rilevabile 12 settimane post-trapianto ( pTVR12 ).
I pazienti che raggiungono pTVR12 sono considerati guariti dalla infezione da HCV.
In un secondo studio condotto tra i pazienti con infezione da HCV post-trapianto ( Studio 0126 ), i pazienti con recidiva di infezione da HCV dopo trapianto di fegato hanno ricevuto per 24 settimane Sofosbuvir e Ribavirina.
Il 77% ( n=27/35 ) dei pazienti in questo studio ha raggiunto una risposta virologica sostenuta quattro settimane post-trattamento ( SVR4 ).
La ricorrenza di HCV dopo trapianto di fegato si verifica quasi sempre nella pratica clinica. Questi pazienti sono a maggior rischio per progressione della malattia, sviluppo di cirrosi, fallimento del trapianto di fegato, ripetizione del trapianto, e di un aumento della morbilità e della mortalità.
Il 3% e il 5% dei pazienti ha interrotto il trattamento a causa di eventi avversi, rispettivamente, nel periodo pre-trapianto e post-trapianto.
Non sono stati riportati eventi avversi gravi associati a Sofosbuvir.
I più comuni eventi avversi osservati erano in linea con il profilo di sicurezza della Ribavirina, e comprendono: affaticamento, anemia, mal di testa e nausea nello studio di pre-trapianto, e stanchezza, cefalea, artralgia e diarrea nello studio post-trapianto.
Lo Studio 2025 è un fase 2, in aperto, che sta valutando l'efficacia e la sicurezza di Sofosbuvir 400 mg una volta al giorno più Ribavirina in base al peso corporeo per 48 settimane o fino a trapianto di fegato.
Sono stati arruolati 61 pazienti con infezione da HCV ( cirrosi di classe Child-Pugh A o B ) e cancro al fegato, che erano naïve al trattamento o pre-trattati.
Lo Studio 0126 è un fase 2, in aperto, che sta valutando l'efficacia e la sicurezza di 24 settimane di trattamento con Sofosbuvir 400 mg una volta al giorno più Ribavirina ( a partire da 400 mg/die ) tra i 40 pazienti naïve al trattamento e pre-trattati con recidiva di infezione da HCV.
I pazienti nello studio avevano ricevuto un trapianto quattro anni prima dello studio ( valore mediano ), e il 40% era cirrotico.
Non ci sono stati morti, perdita dell’innesto o episodi di rigetto d'organo nei pazienti post-trapianto. ( Xagena2013 )
Fonte: 64th Annual Meeting of the American Association for the Study of Liver Diseases ( AASLD ), 2013
Inf2013 Gastro2013 Chiru2013 Farma2013
Indietro
Altri articoli
Trattamento diretto all'ipossia del carcinoma orofaringeo correlato al papillomavirus umano
La chemioradioterapia standard a scopo curativo per il carcinoma orofaringeo correlato al papillomavirus umano ( HPV ) determina una tossicità...
Tabelecleucel per pazienti sottoposti a trapianto allogenico di cellule staminali ematopoietiche o di organi solidi con malattia linfoproliferativa post-trapianto positiva al virus EBV dopo fallimento di Rituximab con o senza chemioterapia: studio AL
La sopravvivenza nella malattia linfoproliferativa post-trapianto positiva al virus di Epstein-Barr ( EBV ) dopo trapianto di cellule staminali ematopoietiche...
Terapia antivirale ed esiti a 10 anni nel carcinoma epatocellulare resecato correlato al virus dell'epatite B e delll'epatite C
Esistono dati limitati sull’utilizzo del trattamento antivirale e sul suo impatto sugli esiti a lungo termine del carcinoma epatocellulare (...
LOAd703, una terapia genica immunostimolante basata su virus oncolitici, combinata con chemioterapia per il tumore del pancreas non-resecabile o metastatico: studio LOKON001
L'adenocarcinoma duttale pancreatico è caratterizzato da bassa immunogenicità e da un microambiente tumorale immunosoppressore. LOAd703, un adenovirus oncolitico con transgeni...
Vaccinazione contro il virus respiratorio sinciziale in gravidanza
Il virus respiratorio sinciziale ( VRS ) è un virus a RNA che infetta l’apparato respiratorio. Nella maggioranza dei casi...
Conservazione del sito di legame di Nirsevimab nella glicoproteina di fusione del virus respiratorio sinciziale in tutto il mondo tra il 1956 e il 2021
Nirsevimab ( Beyfortus ) è un anticorpo monoclonale con emivita estesa contro la proteina di fusione del virus respiratorio sinciziale...
Arexvy, vaccino per proteggere dalla malattia del tratto respiratorio inferiore causata dal virus respiratorio sinciziale
Arexvy è un vaccino per adulti di età pari o superiore a 60 anni in grado di proteggere dalla malattia...
Efficacia e sicurezza di JNJ-73763989, un siRNA, e del modulatore dell'assemblaggio del capside Bersacapavir con analoghi nucleosidici o nucleotidici per il trattamento dell'infezione cronica da virus dell'epatite B: studio REEF-1
JNJ-73763989 ( JNJ-3989 ), un piccolo RNA interferente, è mirato a tutti gli RNA del virus dell'epatite B ( HBV...
Benefici a lungo termine dall’inizio precoce della terapia antiretrovirale nell’infezione da virus HIV
Per le persone con infezione da HIV ( virus dell'immunodeficienza umana ) e conta di CD4+ superiore a 500 cellule/mm3,...
Pitavastatina per prevenire le malattie cardiovascolari nell'infezione da virus HIV
Il rischio di malattie cardiovascolari è maggiore tra le persone con infezione da virus dell’immunodeficienza umana ( HIV ), quindi...