Trattamento differito con Sofosbuvir - Velpatasvir - Voxilaprevir per i pazienti con infezione da virus HCV precedentemente trattati con un inibitore NS5A: sottostudio di POLARIS-1
Regimi antivirali ad azione diretta contenenti inibitori NS5A sono trattamenti altamente efficaci per l'infezione da virus dell'epatite C cronica ( HCV ), ma non sempre hanno successo.
Nello studio di fase 3 POLARIS-1, Sofosbuvir-Velpatasvir-Voxilaprevir ( Vosevi ) per 12 settimane è stato altamente efficace nel trattamento dell'infezione cronica da virus HCV nei pazienti precedentemente trattati con un regime antivirale ad azione diretta contenente un inibitore NS5A.
Sono state valutate l'efficacia e la sicurezza di Sofosbuvir - Velpatasvir - Voxilaprevir nei pazienti del gruppo di trattamento differito di POLARIS-1, inizialmente assegnati al trattamento con placebo, in cieco.
Questo sottoprogramma di trattamento differito, in aperto, è stato condotto in 73 siti clinici ( ospedali e cliniche ) negli Stati Uniti, Francia, Canada, Regno Unito, Germania, Australia e Nuova Zelanda.
I pazienti che hanno ricevuto il placebo nello studio primario e che non avevano una nuova malattia clinicamente significativa alla valutazione della settimana 4 post-trattamento erano idonei a entrare nel sottostudio.
I partecipanti hanno ricevuto una compressa combinata di Sofosbuvir ( 400 mg ), Velpatasvir ( 100 mg ) e Voxilaprevir ( 100 mg ) una volta al giorno per 12 settimane.
L'esito primario di efficacia era il raggiungimento di una risposta virologica sostenuta ( definita come concentrazione di HCV RNA al di sotto del limite inferiore di quantificazione ) 12 settimane dopo la fine del trattamento ( SVR12 ).
L'esito primario di sicurezza era la percentuale di pazienti che hanno interrotto il trattamento a causa di eventi avversi.
152 pazienti hanno ricevuto placebo nello studio primario ed erano potenzialmente idonei per la partecipazione al sottostudio in aperto, di cui 147 sono stati arruolati tra marzo e ottobre 2016. Tutti i 147 pazienti hanno completato il trattamento e 143 ( 97% ) ha raggiunto SVR12.
4 pazienti ( 3% ) hanno presentato una recidiva virologica; tutti avevano un'infezione da HCV genotipo 1a e uno aveva anche cirrosi compensata.
Gli eventi avversi più comuni sono stati: affaticamento ( 31, 21% ), cefalea ( 29, 20% ), diarrea ( 28, 19% ) e nausea ( 21, 14% ).
Non si sono verificati decessi, interruzioni del trattamento o eventi avversi gravi correlati al trattamento.
Dai risultati della parte in cieco dello studio primario di fase 3, il regime a singola compressa di Sofosbuvir-Velpatasvir-Voxilaprevir per 12 settimane è risultato sicuro, ben tollerato ed estremamente efficace nei pazienti con infezione cronica da HCV con un precedente fallimento del trattamento con regimi contenenti inibitori NS5A.
Un regime di salvataggio per questa popolazione rappresenta un importante progresso per i pazienti con limitate opzioni di ritrattamento. ( Xagena2018 )
Bourlière M et al, Lancet Gastroenterol Hepatol 2018; 3: 559-565
Gastro2018 Farma2018
Indietro
Altri articoli
Trattamento diretto all'ipossia del carcinoma orofaringeo correlato al papillomavirus umano
La chemioradioterapia standard a scopo curativo per il carcinoma orofaringeo correlato al papillomavirus umano ( HPV ) determina una tossicità...
Tabelecleucel per pazienti sottoposti a trapianto allogenico di cellule staminali ematopoietiche o di organi solidi con malattia linfoproliferativa post-trapianto positiva al virus EBV dopo fallimento di Rituximab con o senza chemioterapia: studio AL
La sopravvivenza nella malattia linfoproliferativa post-trapianto positiva al virus di Epstein-Barr ( EBV ) dopo trapianto di cellule staminali ematopoietiche...
Terapia antivirale ed esiti a 10 anni nel carcinoma epatocellulare resecato correlato al virus dell'epatite B e delll'epatite C
Esistono dati limitati sull’utilizzo del trattamento antivirale e sul suo impatto sugli esiti a lungo termine del carcinoma epatocellulare (...
LOAd703, una terapia genica immunostimolante basata su virus oncolitici, combinata con chemioterapia per il tumore del pancreas non-resecabile o metastatico: studio LOKON001
L'adenocarcinoma duttale pancreatico è caratterizzato da bassa immunogenicità e da un microambiente tumorale immunosoppressore. LOAd703, un adenovirus oncolitico con transgeni...
Vaccinazione contro il virus respiratorio sinciziale in gravidanza
Il virus respiratorio sinciziale ( VRS ) è un virus a RNA che infetta l’apparato respiratorio. Nella maggioranza dei casi...
Conservazione del sito di legame di Nirsevimab nella glicoproteina di fusione del virus respiratorio sinciziale in tutto il mondo tra il 1956 e il 2021
Nirsevimab ( Beyfortus ) è un anticorpo monoclonale con emivita estesa contro la proteina di fusione del virus respiratorio sinciziale...
Arexvy, vaccino per proteggere dalla malattia del tratto respiratorio inferiore causata dal virus respiratorio sinciziale
Arexvy è un vaccino per adulti di età pari o superiore a 60 anni in grado di proteggere dalla malattia...
Efficacia e sicurezza di JNJ-73763989, un siRNA, e del modulatore dell'assemblaggio del capside Bersacapavir con analoghi nucleosidici o nucleotidici per il trattamento dell'infezione cronica da virus dell'epatite B: studio REEF-1
JNJ-73763989 ( JNJ-3989 ), un piccolo RNA interferente, è mirato a tutti gli RNA del virus dell'epatite B ( HBV...
Benefici a lungo termine dall’inizio precoce della terapia antiretrovirale nell’infezione da virus HIV
Per le persone con infezione da HIV ( virus dell'immunodeficienza umana ) e conta di CD4+ superiore a 500 cellule/mm3,...
Pitavastatina per prevenire le malattie cardiovascolari nell'infezione da virus HIV
Il rischio di malattie cardiovascolari è maggiore tra le persone con infezione da virus dell’immunodeficienza umana ( HIV ), quindi...