Vaccinazione contro il papillomavirus: due ragazze morte dopo essere state vaccinate con Gardasil
Due ragazze sono morte improvvisamente dopo aver ricevuto la vaccinazione anti-papillomavirus.
La notizia è stata data dall’Agenzia europea per il controllo dei farmaci, EMEA.
Le morti, una in Germania ed una in Austria, sono avvenute dopo che alle ragazze era stato somministrato il vaccino Gardasil.
Negli Stati Uniti 3 ragazze di 12, 19 e 22 anni, sono morte dopo aver ricevuto la vaccinazione contro il papillomavirus.
Il vaccino Gardasil protegge contro 4 sierotipi di papillomavirus, di cui 2 oncogenici ( 16 e 18 ), e 2 responsabili dei condilomi ( 6 e 11 ).
Tuttavia, nonostante questi due eventi, l’EMEA continua a ritenere che i benefici del Gardasil siano superiori ai rischi.
Dalla scheda tecnica di Gardasil, approvata dall’Autorità sui farmaci degli Stati Uniti, si evince che i più comuni eventi avversi sono al sito di iniezione: il dolore si è presentato nell’83,9% dei soggetti che hanno ricevuto Gardasil contro il 48,6% del placebo ( soluzione salina ), il gonfiore nel 25,4% ( versus 7,3% ), l’eritema nel 24,8% ( versus 12,1% ), il prurito nel 3,1% ( versus 0,8% ).
Riguardo alle reazioni sistemiche, le più comuni tra le persone vaccinate sono state la febbre, la nausea, ed i capogiri.
Nel corso degli studi clinici, 102 soggetti su 21.464 ( di età compresa tra 9 e 26 anni tra le persone di sesso femminile, e 9-15 anni tra quelle di sesso maschile ) sono andati incontro a gravi eventi avversi dopo 1-15 giorni dalla vaccinazione.
Le reazioni avverse più frequentemente riportate, rispetto al placebo, sono state: cefalea ( 0.03% con Gardasil vs 0.02% ), gastroenterite ( 0.03% vs 0.01% ), appendicite ( 0.02% vs 0.01% ), malattia infiammatoria pelvica ( 0.02% vs 0.01% ).
Sono stati riportati: 1 caso di broncospasmo e 2 casi di asma.
Nel campione studiato, sono stati riscontrati 17 casi fatali.
Gli eventi riportati erano in linea con gli eventi attesi tra gli adolescenti sani e le popolazioni adulte.
Due soggetti sono morti ( 1 con Gardasil ed 1 con placebo ) a causa di un embolo polmonare / trombosi venosa profonda.
Inoltre sono stati osservati 2 casi di sepsi, 1 caso di tumore pancreatico ed 1 caso di aritmia, tutti dopo somministrazione del vaccino Gardasil.
Nel caso degli studi clinici alcuni soggetti hanno sviluppato malattie autoimmuni sistemiche: artrite giovanile 3 casi con Gardasil ed 1 caso con placebo, artrite reumatoide 2 vs 0, lupus eritematoso sistemico 0 vs 1, artrite 5 vs 2, artrite reattiva 1 vs 0.
Nell’esperienza postmarketing sono stati riportati in modo volontario eventi avversi, ma per la non conoscenza delle dimensioni del campione e della relazione causale all’esposizione al vaccino, questi dati necessitano di convalida; tra questi: linfoadenopatia, sindrome di Guillain-Barre, reazioni d’ipersensibilità ( comprendenti reazioni anafilattoidi / anafilattiche, broncospasmo, orticaria ).
Gardasil non deve essere somministrato nelle donne in gravidanza.
Per gravidanze con inizio entro 30 giorni dalla vaccinazione sono stati riscontrati 5 casi di anomalia congenita nel gruppo Gardasil, contro nessun caso nel gruppo placebo.
Le anomalie congenite, osservate entro 30 giorni, dalla vaccinazione anti papillomavirus comprendevano: stenosi pilorica, megacolon congenito, idronefrosi congenita, displasia dell’anca e piede torto. ( Xagena2008 )
Fonte: 1) EMEA, 2008; 2) FDA, 2006
Farma2008 Inf2008
Indietro
Altri articoli
Trattamento diretto all'ipossia del carcinoma orofaringeo correlato al papillomavirus umano
La chemioradioterapia standard a scopo curativo per il carcinoma orofaringeo correlato al papillomavirus umano ( HPV ) determina una tossicità...
Tabelecleucel per pazienti sottoposti a trapianto allogenico di cellule staminali ematopoietiche o di organi solidi con malattia linfoproliferativa post-trapianto positiva al virus EBV dopo fallimento di Rituximab con o senza chemioterapia: studio AL
La sopravvivenza nella malattia linfoproliferativa post-trapianto positiva al virus di Epstein-Barr ( EBV ) dopo trapianto di cellule staminali ematopoietiche...
Terapia antivirale ed esiti a 10 anni nel carcinoma epatocellulare resecato correlato al virus dell'epatite B e delll'epatite C
Esistono dati limitati sull’utilizzo del trattamento antivirale e sul suo impatto sugli esiti a lungo termine del carcinoma epatocellulare (...
LOAd703, una terapia genica immunostimolante basata su virus oncolitici, combinata con chemioterapia per il tumore del pancreas non-resecabile o metastatico: studio LOKON001
L'adenocarcinoma duttale pancreatico è caratterizzato da bassa immunogenicità e da un microambiente tumorale immunosoppressore. LOAd703, un adenovirus oncolitico con transgeni...
Vaccinazione contro il virus respiratorio sinciziale in gravidanza
Il virus respiratorio sinciziale ( VRS ) è un virus a RNA che infetta l’apparato respiratorio. Nella maggioranza dei casi...
Conservazione del sito di legame di Nirsevimab nella glicoproteina di fusione del virus respiratorio sinciziale in tutto il mondo tra il 1956 e il 2021
Nirsevimab ( Beyfortus ) è un anticorpo monoclonale con emivita estesa contro la proteina di fusione del virus respiratorio sinciziale...
Arexvy, vaccino per proteggere dalla malattia del tratto respiratorio inferiore causata dal virus respiratorio sinciziale
Arexvy è un vaccino per adulti di età pari o superiore a 60 anni in grado di proteggere dalla malattia...
Efficacia e sicurezza di JNJ-73763989, un siRNA, e del modulatore dell'assemblaggio del capside Bersacapavir con analoghi nucleosidici o nucleotidici per il trattamento dell'infezione cronica da virus dell'epatite B: studio REEF-1
JNJ-73763989 ( JNJ-3989 ), un piccolo RNA interferente, è mirato a tutti gli RNA del virus dell'epatite B ( HBV...
Benefici a lungo termine dall’inizio precoce della terapia antiretrovirale nell’infezione da virus HIV
Per le persone con infezione da HIV ( virus dell'immunodeficienza umana ) e conta di CD4+ superiore a 500 cellule/mm3,...
Pitavastatina per prevenire le malattie cardiovascolari nell'infezione da virus HIV
Il rischio di malattie cardiovascolari è maggiore tra le persone con infezione da virus dell’immunodeficienza umana ( HIV ), quindi...