Vaccinazione contro papillomavirus: efficacia di Cervarix somministrato a una o due dosi anziché tre


Meno di tre dosi del vaccino Cervarix per il papillomavirus umano ( HPV ) possono essere efficaci quanto il regime standard a tre dosi, quando vengono utilizzate come misura preventiva contro il tumore del collo dell'utero, secondo un nuovo studio pubblicato sul Journal of National Cancer Institute ( JNCI ).

A livello mondiale, il tumore della cervice è il terzo tumore più comune tra le donne, e i sierotipi 16 e 18 di HPV sono i maggiori responsabili dello sviluppo della malattia.

Il vaccino HPV 16/18 ( Cervarix ) è attualmente somministrato in tre dosi nell'arco di sei mesi, rendendo il trattamento costoso e talvolta difficile da completare.

Nessuno studio precedente ha fatto ricerche sull'efficacia di un minor numero di dosi di vaccino per proteggere le donne contro le infezioni da HPV che possono causare il tumore del collo dell'utero.

Per determinare se un minor numero di dosi del vaccino Cervarix potesse essere efficace, i ricercatori del National Cancer Institute ( NCI ) dei National Institutes of Health, hanno condotto un'analisi dei dati dal Costa Rica Vaccine Trial, sponsorizzato dal National Cancer Institute, in cui le donne avevano ricevuto tre dosi di Cervarix o un vaccino di controllo.

Tra le 7.466 donne inserite nello studio, il 20% ha ricevuto meno di tre dosi a causa di fattori involontari, come una gravidanza o rinvii della colposcopia.

I ricercatori hanno confrontato la frequenza di infezione persistente da HPV 16 o 18 nei bracci di studio HPV e controllo, con un follow-up di 4 anni, nelle donne che avevano ricevuto una o due dosi di vaccino e nelle donne che avevano ricevuto 3 dosi.

Una volta escluse le donne che non avevano follow-up o che erano positive al DNA di HPV-16 e HPV-18 al momento dell'arruolamento, 5.967 donne hanno ricevuto tre dosi di trattamento, 802 hanno ricevuto due dosi e 384 donne hanno ricevuto una sola dose.

I ricercatori hanno trovato livelli simili di protezione del vaccino contro HPV-16 e HPV-18 tra le donne che avevano ricevuto una, due e tre dosi di vaccino.

Questi dati clinici di efficacia hanno dimostrato che un programma vaccinale contro HPV che prevede un minor numero di dosi a più donne potrebbe potenzialmente ridurre l'incidenza del cancro del collo dell'utero in misura maggiore rispetto al programma standard di tre dosi, che utilizza lo stesso numero totale di dosi, ma in un minor numero di donne.

Gli stessi ricercatori sono rimasti sorpresi dall'evidenza di protezione di una sola dose, in quanto altri vaccini a subunità in genere richiedono almeno due somministrazioni.

Resta da stabilire se meno di tre dosi forniscano una protezione efficace per periodi notevolmente più lunghi rispetto ai 4 anni dello studio.

Se studi randomizzati e analisi costo-efficacia confermeranno i benefici della somministrazione di un minor numero di dosi e se la durata della protezione sarà sufficiente, allora la necessità di un minor numero di dosi potrebbe contribuire a rendere la prevenzione primaria del cancro della cervice una realtà.

Tuttavia vi è la necessità di ulteriori e più ampi studi specificamente progettati per valutare l'efficacia di 1, 2 e 3 dosi di vaccino per le adolescenti.
A causa del costo elevato degli studi clinici, potrebbero essere utili studi di efficacia di fase IV e programmi di sorveglianza basati sulla popolazione. ( Xagena2011 )

Fonte: J Natl Cancer Inst, 2011


Gyne2011 Inf2011 Farma2011


Indietro

Altri articoli

La chemioradioterapia standard a scopo curativo per il carcinoma orofaringeo correlato al papillomavirus umano ( HPV ) determina una tossicità...



Esistono dati limitati sull’utilizzo del trattamento antivirale e sul suo impatto sugli esiti a lungo termine del carcinoma epatocellulare (...


L'adenocarcinoma duttale pancreatico è caratterizzato da bassa immunogenicità e da un microambiente tumorale immunosoppressore. LOAd703, un adenovirus oncolitico con transgeni...


Il virus respiratorio sinciziale ( VRS ) è un virus a RNA che infetta l’apparato respiratorio. Nella maggioranza dei casi...


Nirsevimab ( Beyfortus ) è un anticorpo monoclonale con emivita estesa contro la proteina di fusione del virus respiratorio sinciziale...


Arexvy è un vaccino per adulti di età pari o superiore a 60 anni in grado di proteggere dalla malattia...



Per le persone con infezione da HIV ( virus dell'immunodeficienza umana ) e conta di CD4+ superiore a 500 cellule/mm3,...


Il rischio di malattie cardiovascolari è maggiore tra le persone con infezione da virus dell’immunodeficienza umana ( HIV ), quindi...