Efficacia e sicurezza dei nuovi anticoagulanti orali nella fibrillazione atriale: revisione della letteratura e meta-analisi


I nuovi anticoagulanti orali sono stati proposti come alternativa agli antagonisti della vitamina K nella prevenzione di ictus e di embolia sistemica nei pazienti con fibrillazione atriale.
Singolarmente, gli anticoagulanti per os sono risultati non-inferiori agli antagonisti della vitamina-K, ma una netta superiorità nella mortalità generale e nella mortalità vascolare non è stata dimostrata.

Ricercatori italiani dell’Università dell’Insubria ( Varese ) hanno condotto una meta-analisi di studi randomizzati e controllati di fase II e di fase III, che hanno confrontato i nuovi anticoagulanti per os con gli antagonisti della vitamina-K in pazienti con fibrillazione atriale.

E’ stata compiuta una revisione della letteratura.

I dati dei nuovi anticoagulanti orali sono stati raggruppati.

Sono stati individuati 12 studi ( 3 con somministrazione di Dabigatran [ Pradaxa ], 4 con Rivaroxaban [ Xarelto ], 2 e 3 con Apixaban [ Eliquis ] ed Edoxaban [ Lixiana ] ), per un totale di 54.875 pazienti arruolati.

I nuovi anticoagulanti orali hanno ridotto significativamente la mortalità totale ( 5.61 vs 6.02%; rischio relativo, RR=0.89 ), mortalità cardiovascolare ( 3.45 vs 3.65%, RR=0.89 ) e ictus / embolia sistemica ( 2.40 vs 3.13%, RR=0.77 ).

E’ stata osservata una tendenza verso un minore sanguinamento maggiore ( RR=0.86 ), con una significativa riduzione della emorragia intracranica ( RR=0.46 ).

Non è stata riscontrata alcuna differenza riguardo all’infarto miocardico.

In conclusione, i nuovi anticoagulanti orali sono risultati associati a un beneficio clinico globale rispetto agli antagonisti della vitamina K.
Ulteriori ricerche sono necessarie per confermare questi risultati al di fuori del contesto di studi clinici randomizzati. ( Xagena2012 )

Dentali F et al, Circulation 2012; Epub ahead of print


Cardio2012 Neuro2012 Farma2012


Indietro

Altri articoli

Gli attuali strumenti di decisione clinica per valutare il rischio di sanguinamento nei soggetti con fibrillazione atriale hanno prestazioni limitate...


Vi è incertezza sull’uso degli anticoagulanti orali diretti ( DOAC ) nei pazienti con disfunzione renale. Utilizzando il database COMBINE AF...


La tromboprofilassi ottimale per i pazienti ospedalizzati con malattia da coronavirus 2019 ( Covid-19 ) è incerta. In uno studio su...


LAAOS III ( Left Atrial Appendage Occlusion Study III ) ha dimostrato che l’occlusione dell’auricola atriale sinistra ( LAA )...


Nei pazienti affetti da cancro che presentano eventi di tromboembolia venosa ( VTE ), viene raccomandata l'anticoagulazione a lungo termine...


L'ictus ischemico nonostante la somministrazione di un anticoagulante orale diretto ( DOAC ) è sempre più comune e comporta un...


Negli studi cardine randomizzati controllati per i pazienti con fibrillazione atriale, gli anticoagulanti orali diretti ( DOAC ) hanno mostrato...


Il profilo beneficio-rischio degli anticoagulanti orali diretti ( DOAC ) rispetto al Warfarin e tra gli anticoagulanti orali diretti nei...


La fibrillazione atriale non-valvolare ( NVAF ) è associata a un aumentato rischio di demenza. Gli anticoagulanti orali ( OAC...


Rispetto ad altri anticoagulanti orali diretti, Apixaban è risultato associato a tassi più bassi di sanguinamento gastrointestinale ma tassi simili...