Gli anticoagulanti orali sottoutilizzati nella prevenzione dell'ictus nei pazienti con fibrillazione atriale non-valvolare
I dati dal Registro GLORIA-AF hanno indicato che i pazienti con fibrillazione atriale non-valvolare ad alto rischio di ictus sono sottotrattati con gli anticoagulanti orali, e in questa popolazione di pazienti la terapia iniziale non è spesso prescritta in conformità con le raccomandazioni delle lineeguida.
Sono state presentate due analisi della seconda fase del Registro GLORIA-AF, che è stato creato per caratterizzare i pazienti con nuova diagnosi di fibrillazione atriale non-valvolare e a rischio di ictus, e per studiare differenti regimi di trattamento.
Il Registro è stato promosso da Boehringer Ingelheim.
In un'analisi, è stato valutato il trattamento in relazione al punteggio CHA2DS2-VASc e i pattern di fibrillazione atriale in 3.415 pazienti nel Nord America che sono stati arruolati tra il novembre 2011 e il febbraio 2014.
L'età media era di 71 anni, il 44.8% era di sesso femminile, l’86% aveva un punteggio CHA2DS2-VASc di 2 o superiore, l'80% soffriva di ipertensione e il 27% era affetto da diabete mellito.
Nella popolazione studiata, il 65.9% soffriva di fibrillazione atriale parossistica, il 29.5% di fibrillazione atriale persistente e il 4.6% presentava fibrillazione atriale permanente.
Tra i pazienti con un punteggio CHA2DS2-VASc di 2 o superiore, il 21.9% con fibrillazione atriale parossistica non ha ricevuto prescrizione di un antagonista della vitamina K o di un nuovo anticoagulante orale contro il 12.4% di quelli con fibrillazione atriale persistente e l’11.2% con fibrillazione atriale permanente.
Le linee guida raccomandano una terapia anticoagulante con antagonisti della vitamina K come il Warfarin ( Coumadin ) o i nuovi anticoagulanti orali per i pazienti con fibrillazione atriale non-valvolare e altri fattori di rischio per l’ictus, indipendentemente dal tipo di fibrillazione atriale.
Pertanto dall’analisi del Registro è emerso che la terapia antitrombotica si discostava dalle raccomandazioni delle linee guida.
Nella stessa popolazione, sono state valutate anche le tendenze del trattamento per età e punteggio CHA2DS2-VASc.
E’stato osservato che il 26.1% dei pazienti era stato trattato con un antagonista della vitamina K, il 25% con Dabigatran ( Pradaxa ), il 20.5% con Rivaroxaban ( Xarelto ), il 13.5% con Acido Acetilsalicilico ( Aspirina ), il 7.6% con nessuna terapia antitrombotica e il 6.6% con Apixaban ( Eliquis ).
Tra i pazienti con punteggio CHA2DS2-VASc di 2 o maggiore, l’Aspirina da sola o nessuna terapia antitrombotica è stata riportata nel 20.6% di quelli di età uguale a 64 anni o più giovani, nel 19.7% di quelli di età compresa tra 65 e 74 anni, nel 15.6% di quelli di età compresa tra 75 e 79 anni e nel 17.6% di quelli di almeno 80 anni d’età.
Inoltre, per i pazienti con un punteggio CHA2DS2-VASc di 2 o maggiore, la terapia più comunemente prescritta era rappresentata dagli antagonisti della vitamina K, che sono stati impiegati nel 27.9% dei pazienti di età inferiore o uguale a 64 anni, nel 24.7% di quelli di età compresa tra 65 e 74 anni, nel 27.9% di età compresa tra 75 a 79 anni e nel 31.7% dei pazienti di 80 anni o età superiore.
Dalle analisi è emerso che gli anticoagulanti orali, lo standard di cura per ridurre in modo significativo il rischio di ictus e di embolia sistemica nei pazienti con fibrillazione atriale non-valvolare ad alto rischio di ictus, sono sottoutilizzati. ( Xagena2015 )
Fonte: American College of Cardiology ( ACC ) Scientific Sessions, 2015
Cardio2015 Neuro2015 Farma2015
Indietro
Altri articoli
Sviluppo e validazione del punteggio DOAC, un nuovo strumento di previsione del rischio di sanguinamento per i pazienti con fibrillazione atriale in trattamento con anticoagulanti orali ad azione diretta
Gli attuali strumenti di decisione clinica per valutare il rischio di sanguinamento nei soggetti con fibrillazione atriale hanno prestazioni limitate...
Anticoagulanti orali diretti rispetto al Warfarin nell'intero spettro della funzione renale: meta-analisi da COMBINE AF
Vi è incertezza sull’uso degli anticoagulanti orali diretti ( DOAC ) nei pazienti con disfunzione renale. Utilizzando il database COMBINE AF...
Strategie anticoagulanti nei pazienti non-critici con Covid-19
La tromboprofilassi ottimale per i pazienti ospedalizzati con malattia da coronavirus 2019 ( Covid-19 ) è incerta. In uno studio su...
Uso di anticoagulanti orali e occlusione dell'appendice atriale sinistra nello studio LAAOS III
LAAOS III ( Left Atrial Appendage Occlusion Study III ) ha dimostrato che l’occlusione dell’auricola atriale sinistra ( LAA )...
Anticoagulanti orali diretti versus Eparina a basso peso molecolare e tromboembolia venosa ricorrente nei pazienti affetti da tumore
Nei pazienti affetti da cancro che presentano eventi di tromboembolia venosa ( VTE ), viene raccomandata l'anticoagulazione a lungo termine...
Associazione di strategie anticoagulanti alternative ed esiti nei pazienti con ictus ischemico durante l'assunzione di un anticoagulante orale diretto
L'ictus ischemico nonostante la somministrazione di un anticoagulante orale diretto ( DOAC ) è sempre più comune e comporta un...
Confronto dell'efficacia e della sicurezza degli anticoagulanti orali diretti
Negli studi cardine randomizzati controllati per i pazienti con fibrillazione atriale, gli anticoagulanti orali diretti ( DOAC ) hanno mostrato...
Efficacia comparativa e sicurezza degli anticoagulanti orali diretti e di Warfarin nei pazienti con fibrillazione atriale e malattia epatica cronica
Il profilo beneficio-rischio degli anticoagulanti orali diretti ( DOAC ) rispetto al Warfarin e tra gli anticoagulanti orali diretti nei...
Anticoagulanti orali e rischio di demenza nei pazienti con fibrillazione atriale non-valvolare
La fibrillazione atriale non-valvolare ( NVAF ) è associata a un aumentato rischio di demenza. Gli anticoagulanti orali ( OAC...
Apixaban potrebbe essere preferito ad altri anticoagulanti DOAC a causa del minor rischio di sanguinamento gastrointestinale
Rispetto ad altri anticoagulanti orali diretti, Apixaban è risultato associato a tassi più bassi di sanguinamento gastrointestinale ma tassi simili...