Cannabidiolo per il trattamento del disturbo da uso di Cannabis
Esiste una necessità clinica sostanziale e insoddisfatta per il trattamento farmacologico dei disturbi da uso di Cannabis.
Il Cannabidiolo potrebbe offrire un nuovo trattamento, ma non è chiaro quali dosi potrebbero essere efficaci o sicure. Pertanto, si è cercato di identificare dosi efficaci ed eliminare le dosi inefficaci in uno studio di fase 2a utilizzando un disegno bayesiano adattivo.
È stato condotto uno studio bayesiano di fase 2a, in doppio cieco, controllato con placebo, randomizzato e adattivo presso la Clinical Psychopharmacology Unit ( University College London, Londra, UK ).
È stato utilizzato un disegno adattivo basato su probabilità bayesiane di individuazione della dose per identificare dosi efficaci o inefficaci nelle fasi di analisi a priori intermedie e finali.
I partecipanti che soddisfacevano i criteri del disturbo da uso di Cannabis del DSM-5 sono stati assegnati in modo casuale nella prima fase dello studio a un trattamento di 4 settimane con tre diverse dosi di Cannabidiolo orale ( 200 mg, 400 mg o 800 mg ) o con placebo abbinato durante un tentativo di cessazione.
Tutti i partecipanti hanno ricevuto un breve intervento psicologico di colloquio motivazionale.
Per la seconda fase dello studio, i nuovi partecipanti sono stati assegnati in modo casuale a placebo o a dosi ritenute efficaci nell'analisi ad interim.
L'obiettivo principale era identificare la dose più efficace di Cannabidiolo per ridurre il consumo di Cannabis.
Gli endpoint primari erano il più basso rapporto urinario 11-nor-9-carbossi-delta-9-tetraidrocannabinolo ( THC-COOH ) : creatinina, aumento dei giorni alla settimana con astinenza dalla Cannabis durante il trattamento, o entrambi, evidenziati dalle probabilità a posteriori che il Cannabidiolo sia migliore rispetto al placebo eccedendo per 0.90.
Tutte le analisi sono state effettuate in base all'intention-to-treat ( ITT ).
Tra il 2014 e il 2015 ( prima fase ), 48 partecipanti sono stati assegnati in modo casuale al placebo ( n=12 ) e al cannabidiolo 200 mg ( n=12 ), 400 mg ( n=12 ) e 800 mg ( n=12 ).
All'analisi ad interim, il Cannabidiolo 200 mg è stato eliminato dallo studio come dose inefficace.
Tra il 2016 e il 2017 ( seconda fase ), la randomizzazione è continuata e sono stati assegnati altri 34 partecipanti a Cannabidiolo 400 mg ( n=12 ), Cannabidiolo 800 mg ( n=11 ) e placebo ( n=11 ).
All'analisi finale, il Cannabidiolo 400 mg e 800 mg ha superato i criteri dell'endpoint primario ( 0.9 ) per entrambi gli esiti primari.
Per il rapporto urinario THC-COOH:creatinina, la probabilità di essere la dose più efficace rispetto al placebo, dati i risultati osservati, è stata di 0.9995 per il Cannabidiolo 400 mg e 0.99965 per il Cannabidiolo 800 mg.
Per i giorni di astinenza dalla Cannabis, la probabilità di essere la dose più efficace rispetto al placebo, dati i risultati osservati, è stata di 0.9966 per il Cannabidiolo 400 mg e di 0.9247 per il Cannabidiolo 800 mg.
Rispetto al placebo, il Cannabidiolo 400 mg ha diminuito il rapporto THC-COOH:creatinina di −94.21 ng/ml, e ha aumentato l'astinenza dalla Cannabis di 0.48 giorni alla settimana.
Rispetto al placebo, il Cannabidiolo 800 mg ha ridotto il rapporto THC-COOH:creatinina di −72.0 ng/ml e ha aumentato l'astinenza dalla Cannabis di 0.27 giorni alla settimana.
Il Cannabidiolo è risultato ben tollerato, senza eventi avversi gravi registrati; 77 partecipanti su 82 ( 94% ) hanno completato il trattamento.
Nel primo studio clinico randomizzato sul Cannabidiolo per il disturbo da uso di Cannabis, il Cannabidiolo a 400 mg e 800 mg è risultato sicuro e più efficace del placebo nel ridurre l'uso di Cannabis. ( Xagena2020 )
Freeman TP et al, Lancet Psychiatry 2020; 7: 865-874
Psyche2020 Farma2020
Indietro
Altri articoli
Relazione tra uso di Cannabis, schizofrenia e disturbo bipolare: uno studio geneticamente informato
La relazione tra disturbi psicotici e consumo di Cannabis è fortemente dibattuta. Il rischio genetico sottostante condiviso è una potenziale...
Esposizione alla Cannabis ed esiti avversi della gravidanza legati alla funzione placentare
Il consumo di Cannabis è in aumento tra gli individui in età riproduttiva e i rischi associati all’esposizione alla Cannabis...
Esiti neonatali associati all'esposizione alla Cannabis in utero: uno studio di coorte retrospettivo basato sulla popolazione
L’intero spettro delle associazioni tra l’esposizione alla Cannabis in utero e gli esiti avversi neonatali non è ancora ben definito. L'obiettivo...
I consumatori di Cannabis sperimentano più dolore dopo intervento chirurgico rispetto ai non-consumatori
Secondo uno studio, i pazienti che fanno uso di Cannabis provano più dolore dopo un intervento chirurgico rispetto ai pazienti...
Performance di guida e percezione della sicurezza da parte dei consumatori di Cannabis
L'espansione della medicalizzazione e della legalizzazione della Cannabis aumenta l'urgenza di comprendere i fattori associati alla disabilità acuta alla guida. Si...
Associazione di condizioni comportamentali e mediche in comorbilità con il disturbo da uso di Cannabis in gravidanza
L'uso prenatale di Cannabis continua ad aumentare, ma gli studi sulle caratteristiche demografiche, psichiatriche e mediche associate all'uso di Cannabis...
Pazienti con emorragia subaracnoidea: l'uso recente di Cannabis è associato a ischemia cerebrale ritardata
Tra i pazienti con emorragia subaracnoidea aneurismatica, quelli con un consumo recente di Cannabis avevano maggiori probabilità di avere un'ischemia...
Consumo di Cannabis e ischemia cerebrale ritardata dopo emorragia subaracnoidea aneurismatica
Crescenti evidenze collegano l'uso della Cannabis alle malattie cerebrovascolari, tra cui l'emorragia subaracnoidea aneurismatica ( aSAH ) e l'ictus ischemico...
Fattori di rischio cardiovascolari associati all'uso di Cannabis
Uno studio ha evidenziato un elevato rischio di malattia cardiovascolare di tipo aterosclerotico associato all'uso di Cannabis. Dei 7.159 partecipanti (...
Associazione tra uso di Cannabis durante l'adolescenza e neurosviluppo
Gli studi sugli animali hanno dimostrato che il cervello degli adolescenti è sensibile alle interruzioni nella segnalazione degli endocannabinoidi, con...