Lapatinib in associazione a Capecitabina e Oxaliplatino per adenocarcinoma gastrico, esofageo o gastroesofageo positivo a HER2 avanzato o metastatico


È stata valutata l'efficacia dell’aggiunta di Lapatinib ( Tykerb ) a Capecitabina ( Xeloda ) e Oxaliplatino ( Eloxatin ) ( regime CapeOx ) nei pazienti non-trattati in precedenza con adenocarcinoma gastroesofageo avanzato con HER2 amplificato ( recettore del fattore di crescita dell’epidermide umano di tipo 2 ).

I pazienti con adenocarcinoma gastroesofageo avanzato HER2-positivo sono stati assegnati in modo casuale a regime CapeOx più Lapatinib 1.250 mg al giorno oppure placebo.

L’endpoint primario era la sopravvivenza globale ( OS ) nei pazienti con confermata amplificazione HER2 nella popolazione di efficacia primaria.

In totale 545 pazienti sono stati assegnati in modo casuale, e 487 pazienti hanno costituito la popolazione di efficacia primaria.
La sopravvivenza mediana globale nei bracci Lapatinib e placebo è stata, rispettivamente, di 12.2 e 10.5 mesi, che non era significativamente differente ( hazard ratio, HR=0.91 ).

La sopravvivenza mediana libera da progressione trai bracci Lapatinib e placebo è stata, rispettivamente, di 6.0 e 5.4 mesi, ( HR=0.82; P=0.0381 ).

La percentuale di risposta è risultata significativamente maggiore nel braccio Lapatinib: 53% rispetto a 39% nel gruppo placebo ( P=0.0031 ).

Le analisi esplorative dei sottogruppi hanno dimostrato che la sopravvivenza globale nel braccio Lapatinib è risultata prolungata nei pazienti asiatici e più giovani.

Nessuna correlazione è stata osservata tra lo stato immunoistochimico di HER2 e la sopravvivenza.

E’ stata riscontrata un aumento della tossicità nel braccio Lapatinib, in particolare per diarrea.

In conclusione, l'aggiunta di Lapatinib al regime Capecitabina e Oxaliplatino non ha aumentato la sopravvivenza globale nei pazienti con adenocarcinoma gastroesofageo HER2-amplificato.
Ci sono state differenze evidenti nell’effetto di Lapatinib in base alla regione e dell'età. ( Xagena2016 )

Hecht JR et al, J Clin Oncol 2016; 34: 443-451

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