ASCO24 - Ivonescimab migliora la sopravvivenza libera da progressione nel cancro al polmone non-a-piccole cellule non-squamoso con mutazione di EGFR dopo fallimento di un inibitore tirosin-chinasico di EGFR. Studio HARMONi-A
Ivonescimab più chemioterapia è stato approvato in Cina, e ora è considerato il trattamento standard per i pazienti con carcinoma polmonare non-a-piccole cellule ( NSCLC ) dopo progressione della terapia con inibitori della tirosin-chnasi di EGFR ( EGFR TKI ).
L'aggiunta di Ivonescimab alla chemioterapia ha migliorato la sopravvivenza libera da progressione ( PFS ) nei pazienti con tumore polmonare non-a-piccole cellule non-squamoso con mutazione di EGFR che hanno avuto una progressione della malattia durante la terapia con inibitore della tirosin-chinasi di EGFR.
E' stato valutato Ivonescimab, un anticorpo bispecifico PD-1/VEGF, in combinazione con chemioterapia nello studio di fase 3 HARMONi-A.
Lo studio ha arruolato 322 pazienti con tumore NSCLC in stadio IV o tumore NSCLC in stadio IIIB/C e non-idonei per intervento chirurgico o terapia locale.
I pazienti sono stati assegnati in modo casuale a ricevere uno di due regimi:
Ivonescimab ( 20 mg/kg ) più Pemetrexed ( 500 mg/m2 ) e Carboplatino ( AUC5 ) ogni 3 settimane per 4 cicli, seguiti da mantenimento con Ivonescimab e Pemetrexed ogni 3 settimane ( n=161 );
placebo più Pemetrexed ( 500 mg/m2 ) e Carboplatino ( AUC5 ) ogni 3 settimane per 4 cicli, seguiti da mantenimento con Pemetrexed ogni 3 settimane ( n=161 ).
I pazienti hanno ricevuto il mantenimento fino a 24 mesi o fino a tossicità intollerabile, mancanza di beneficio clinico o inizio di una nuova terapia antitumorale.
Le caratteristiche basali erano ben bilanciate tra i bracci di trattamento. I pazienti avevano ricevuto una serie di precedenti trattamenti con inibitori della tirosin-chinasi, tra cui:
- solo inibitore della tirosin-chinasi di prima o seconda generazione ( 13,7% nel braccio Ivonescimab e 14,9% nel braccio solo chemioterapia );
- solo inibitore tirosin-chinasico di terza generazione ( rispettivamente 30,4% e 36,0% ):
- inibitore tirosin-chinasico di prima o seconda generazione seguiti da inibitore tirosin-chinasico di terza generazione ( rispettivamente 55,9% e 49,1% ).
A un follow-up mediano di 7,89 mesi, la sopravvivenza mediana libera da progressione è stata di 7,1 mesi nel braccio Ivonescimab-chemioterapia e di 4,8 mesi nel braccio solo chemioterapia ( hazard ratio [ HR ], 0,46; IC 95%, 0,34-0,62; P minore di 0.001 ).
I tassi di sopravvivenza libera da progressione a 6 mesi erano rispettivamente del 55,4% e del 33,1%, e i tassi di sopravvivenza libera da progressione a 9 mesi erano rispettivamente del 37,9% e del 18,3%.
Ivonescimab ha migliorato la sopravvivenza libera da progressione nei pazienti: con delezione dell'esone 19 ( HR, 0,48; IC 95%, 0,32-0,73 ); con mutazioni L858R ( HR, 0,43; IC 95%, 0,27-0,67 ); senza metastasi cerebrali ( HR, 0,40; IC 95%, 0,22-0,73 ); con metastasi cerebrali ( HR, 0,48; IC 95%, 0,34-0,69 ).
Il tasso di risposta complessivo ( ORR ) è stato del 50,6% nel braccio Ivonescimab e del 35,4% nel braccio sola chemioterapia.
La durata della risposta ( DoR ) mediana è stata rispettivamente di 6,6 mesi e 4,2 mesi.
I tassi di controllo della malattia ( DCR ) sono stati rispettivamente del 93,1% e dell'83,2%.
A un follow-up mediano di 17,6 mesi, i dati sulla sopravvivenza globale ( OS ) non erano maturi ( 52% di maturità ). Tuttavia, la sopravvivenza mediana globale è stata di 17,1 mesi nel braccio Ivonescimab e di 14,5 mesi nel braccio solo chemioterapia ( HR, 0,80; IC 95%, 0,59-1,08 ).
Il tasso di sopravvivenza globale a 9 mesi è stato del 77,5% nel braccio Ivonescimab e del 73,1% nel braccio solo chemioterapia. I tassi di sopravvivenza globale a 12 mesi sono stati rispettivamente del 65,4% e del 59,8%.
Il tasso di eventi avversi correlati al trattamento ( TRAE ) di grado 3 o superiore è stato del 54,0% nel braccio Ivonescimab e del 42,9% nel braccio sola chemioterapia.
Il tasso di TRAE di grado 3 o superiore correlati al sistema immunitario è stato rispettivamente del 6,2% e del 2,5%.
I TRAE di grado 3 o superiore più comuni ( rispettivamente nei bracci Ivonescimab e chemioterapia da sola ) sono stati diminuzione della conta dei neutrofili ( 29,8% e 19,3% ), diminuzione della conta dei globuli bianchi ( 19,9% e 16,8% ), diminuzione della conta delle piastrine ( 16,1% e 11,8% ) e anemia ( 13,7% e 12,4% ).
L'interruzione di Ivonescimab a causa di eventi TRAE è stata segnalata nel 5,6% dei pazienti e il 2,5% dei pazienti ha interrotto il placebo a causa di eventi TRAE. Non si sono verificati TRAE fatali in nessuno dei due bracci.
I risultati di HARMONi-A sono stati pubblicati anche su JAMA. ( Xagena2024 )
Fonte: American Society of Clinical Oncology - ASCO Meeting 2024
Pneumo2024 Onco2024 Farma2024
Indietro
Altri articoli
ASCO24 - Osimertinib ha migliorato significativamente la sopravvivenza libera da progressione, rispetto al placebo, nei pazienti con tumore al polmone non a piccole cellule con mutazione EGFR in fase avanzata. Studio LAURA
Uno studio randomizzato di fase 3 ha mostrato che Osimertinib ( Tagrisso ) dopo la chemioradioterapia ha migliorato drasticamente la...
Efficacia di Osimertinib sul sistema nervoso centrale con o senza chemioterapia nel cancro al polmone non-a-piccole cellule avanzato con mutazione di EGFR
E' stata riportata l'efficacia sul sistema nervoso centrale ( SNC ) di Osimertinib ( Tagrisso ) più chemioterapia di prima...
Nivolumab più chemioterapia nel tumore polmonare non-a-piccole cellule metastatico con mutazione di EGFR dopo progressione della malattia con gli inibitori della tirosina chinasi di EGFR: risultati finali di CheckMate 722
Lo studio di fase III CheckMate 722 ha valutato Nivolumab ( Opdivo ) più chemioterapia rispetto alla chemioterapia nei pazienti...
Atezolizumab più Bevacizumab e chemioterapia nei pazienti con tumore al polmone non-a-piccole cellule con mutazione EGFR o ALK: studio ATTLAS, KCSG-LU19-04
Nel trattamento del tumore polmonare non-a-piccole cellule ( NSCLC ) con una mutazione driver, il ruolo dell’anticorpo anti-PD-L1 dopo l’inibitore...
Sunvozertinib per i pazienti con carcinoma polmonare non-a-piccole cellule localmente avanzato o metastatico pretrattato con Platino e mutazione da inserzione dell'esone 20 di EGFR - Studio di fase 2 WU-KONG6
Sunvozertinib è un inibitore orale, irreversibile e selettivo della tirosina chinasi che presenta un profilo di sicurezza favorevole e un'attività...
Patritumab deruxtecan nel carcinoma al polmone non-a-piccole cellule con mutazione di EGFR dopo terapia con un inibitore della tirosina chinasi di EGFR e chemioterapia a base di Platino: studio HERTHENA-Lung01
Patritumab deruxtecan, o HER3-DXd, è un coniugato anticorpo-farmaco costituito da un anticorpo monoclonale completamente umano diretto al recettore 3 del...
Patritumab deruxtecan, un coniugato anticorpo-farmaco ha dimostrato efficacia nel tumore al polmone non-a-piccole cellule avanzato con mutazione di EGFR
Lo studio di fase II HERTHENA-Lung01 ha mostrato che il trattamento con il coniugato anticorpo-farmaco Patritumab deruxtecan ( HER3-DXd...
Sopravvivenza globale con Osimertinib nel tumore polmonare non-a-piccole cellule resecato con mutazione EGFR
Tra i pazienti con tumore polmonare non-a-piccole cellule ( NSCLC ) resecato, con mutazione del recettore del fattore di crescita...
Panitumumab più Trifluridina -Tipiracil come terapia di rechallenge anti-EGFR per il tumore colorettale metastatico refrattario RAS wild-type
Le attuali terapie di terza linea per i pazienti con tumore del colon-retto metastatico ( MCRC ) hanno un'efficacia limitata....