Trapianto di microbiota fecale rispetto al placebo nel trapianto di cellule ematopoietiche allogeniche e nella leucemia mieloide acuta


Il danno al microbiota intestinale nei pazienti sottoposti a trapianto allogenico di cellule ematopoietiche ( HCT ) e nei pazienti con leucemia mieloide acuta è stato associato a esiti clinici avversi.

Precedenti studi su questi pazienti hanno mostrato miglioramenti in vari indici del microbioma dopo il trapianto di microbiota fecale ( FMT ).

Tuttavia, non è chiaro se i miglioramenti del microbioma si traducano in migliori esiti clinici. È stata esaminata la questione in uno studio di fase II randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo.

Due coorti indipendenti di pazienti trattati con trapianto allogenico di cellule ematopoietiche e pazienti con leucemia mieloide acuta sottoposti a chemioterapia di induzione sono stati assegnati in modo casuale a ricevere trapianto di microbiota fecale incapsulato orale standardizzato rispetto al placebo dopo il recupero dei neutrofili.

Dopo ciascun ciclo di antibiotici antibatterici, i pazienti hanno ricevuto il trattamento in studio. Sono stati somministrati fino a 3 trattamenti entro 3 mesi.

L'endpoint primario era il tasso di infezione per tutte le cause a 4 mesi. I pazienti sono stati seguiti per 9 mesi.

Nella coorte di trapianto allogenico di cellule ematopoietiche ( 74 pazienti ), la densità di infezione a 4 mesi è stata di 0.74 e 0.91 eventi per 100 giorni-paziente nei bracci trapianto di microbiota fecale e placebo, rispettivamente ( rate ratio di infezione, 0.83; P=0.49 ).

Nella coorte di leucemia mieloide acuta ( 26 pazienti ), la densità di infezione a 4 mesi era 0.93 nel braccio di trapianto di microbiota fecale e 1.25 nel braccio placebo, con un rate ratio di infezione di 0.74 ( P=0.48 ).

Le sequenze batteriche uniche del donatore costituivano il 25-30% del microbiota fecale dopo trapianto di microbiota fecale.

Il trapianto di microbiota fecale ha migliorato il recupero post-antibiotico della diversità del microbiota, ha ripristinato diversi commensali anaerobici obbligati impoveriti, e ha ridotto l’abbondanza dei generi espansi Enterococcus, Streptococcus, Veillonella e Dialister.

Nei pazienti trattati con trapianto allogenico di cellule ematopoietiche allogenico e nei pazienti con leucemia mieloide acuta, il trapianto di microbiota fecale di terze parti si è rivelato sicuro e ha migliorato la disbiosi intestinale, ma non ha ridotto le infezioni. ( Xagena2023 )

Rashidi A et al, J Clin Oncol 2023; 41: 5306-5319

Gastro2023 Emo2023 Onco2023



Indietro

Altri articoli

Si è determinato se Blinatumomab ( Blincyto ) sia efficace come alternativa alla chemioterapia intensiva di prima linea con risparmio...


Molti pazienti affetti da leucemia linfatica cronica ( CLL ) svilupperanno resistenza al trattamento agli inibitori della tirosin-chinasi di Bruton...


Enasidenib ( Idhifa) è un inibitore dell'isocitrato deidrogenasi 2 ( IDH2 ) approvato per il trattamento dei pazienti con leucemia...



L'insufficienza molecolare nella leucemia mieloide acuta ( AML ) con mutazione NPM1 progredisce inevitabilmente fino a una recidiva franca se...


In precedenza sono stati segnalati alti tassi di malattia minima residua non-rilevabile inferiore a 10-4 ( uMRD4 ) con Ibrutinib...


La Commissione Europea ( CE ) ha approvato Inaqovi ( Decitabina e Cedazuridina, per via orale ) come monoterapia per...


Pivekimab sunirine è un coniugato anticorpo-farmaco di prima classe comprendente un anticorpo CD123 ad alta affinità, un linker scindibile e...


La terapia con cellule CAR-T, Idecabtagene vicleucel ( Ide-cel; Abecma ), ha mostrato un miglioramento significativo della sopravvivenza libera da...


La maggior parte dei pazienti affetti da leucemia linfatica cronica progredisce dopo il trattamento o il ritrattamento con terapia mirata...