Autoimmunità oculare e sistemica dopo immunoterapia con linfociti infiltranti il tumore per il melanoma metastatico recidivante
I ricercatori del National Eye Institute di Bethesda, negli Stati Uniti, hanno descritto le caratteristiche di autoimmunità oculare e sistemica dopo un trasferimento autologo andato a buon fine di linfociti infiltranti il tumore ( TIL ), espansi ex vivo, per il melanoma metastatico.
È stato descritto in maniera retrospettiva il caso di un uomo di 35 anni con melanoma metastatico trattato con TIL più terapia con Interleuchina-2 ( IL-2 ) dopo regime di linfodeplezione di Ciclofosfamide ( Endoxan ) e Fludarabina ( Fludara ) per il melanoma metastatico, che ha portato a una remissione completa e durevole.
Il paziente ha sviluppato panuveite bilaterale, perdita dell’udito, vitiligine, poliosi e alopecia e ha richiesto terapia immunosoppressiva oftalmica locale.
Dopo 5 mesi dall’immunoterapia per melanoma è stata raggiunta una completa regressione del tumore con una remissione duratura e completa a 24 mesi.
Nelle fasi precoci del trattamento si sono sviluppate in forma acuta febbre alta, rash diffuso, perdita di capelli e uveite bilaterale anteriore.
Sintomi autoimmuni tardivi hanno incluso sviluppo di alopecia, vitiligine, poliosi e panuveite bilaterale con ipopigmentazione diffusa dell’epitelio pigmentato della retina RPE ), sindrome di Vogt-Koyanagi-Harada ( VKH ).
Si è inoltre sviluppato edema maculare cistoide bilaterale risultato responsivo ad Acetazolamide ( Diamox ).
Gli elettrooculogrammi seriali hanno mostrato alterazioni nel potenziale RPE in condizioni di buio, e i test di microperimetria ( MP-1 ) hanno rivelato una diminuzione della sensibilità foveale e perifoveale.
Un aspirato dell’umor acqueo ha rivelato un’alta concentrazione di cellule T reattive agli antigeni tumorali del melanoma rispetto ai campioni di sangue periferico e un profilo proinfiammatorio delle citochine dell’umor acqueo.
Al momento della chirurgia per cataratta, 22 mesi dopo l’immunoterapia, un nuovo campione di umor acqueo ha mostrato la scomparsa di linfociti reattivi agli antigeni tumorali, mentre il profilo proinfiammatorio delle citochine era ancora presente.
In conclusione, dopo un’immunoterapia andata a buon fine per melanoma, potrebbero svilupparsi sintomi autoimmunitari oculari e sistemici che somigliano alla sindrome VKH.
La descrizione di questo caso fornisce informazioni sulla patogenesi della sindrome VKH, e il decorso clinico mostra il fine equilibrio tra l’immunità tumore-specifica e la perdita di autotolleranza. ( Xagena2009 )
Yeh S et al, Ophthalmology 2009; 116: 981-989.e1.
Farma2009 Oftalm2009 Onco2009 Dermo2009
Indietro
Altri articoli
Opdivo a base di Nivolumab nel melanoma: indicazione, posologia e avvertenze
Nivolumab ( Opdivo ) è un anticorpo monoclonale immunoglobulina G4 ( IgG4 ) umano ( HuMAb ), che si lega...
Trattamento con Nivolumab in monoterapia del melanoma: studio randomizzato di fase 3 versus chemioterapia CA209037
La sicurezza e l'efficacia di Nivolumab ( Opdivo ) 3 mg/kg in monoterapia per il trattamento del melanoma avanzato (...
Trattamento adiuvante del melanoma: studio randomizzato di fase 3 di Nivolumab versus Ipilimumab 10 mg/kg CA209238
La sicurezza e l'efficacia di Nivolumab ( Opdivo ) 3 mg/kg in monoterapia per il trattamento dei pazienti con melanoma...
Terapia neoantigenica individualizzata mRNA-4157 ( V940 ) più Pembrolizumab versus monoterapia con Pembrolizumab nel melanoma resecato: studio KEYNOTE-942
Gli inibitori del checkpoint sono il trattamento adiuvante standard per il melanoma resecato in stadio IIB-IV, ma molti pazienti recidivano. Si...
Contributo dell'inibizione di MEK al trattamento combinato di inibitori BRAF/MEK del melanoma con mutazione BRAF: studio COLUMBUS
Nella parte 1 dello studio COLUMBUS, i pazienti con melanoma avanzato con mutazione BRAF V600 sono stati assegnati in modo...
Bempegaldesleukin più Nivolumab nel melanoma avanzato non-trattato: studio PIVOT IO 001
Nonostante i notevoli progressi nel trattamento del melanoma non-resecabile o metastatico, permane la necessità di nuove terapie. Bempegaldesleukin ( BEMPEG...
Lenvatinib più Pembrolizumab per il melanoma con progressione confermata con un inibitore PD-1 o PD-L1 somministrati in monoterapia o in combinazione: studio LEAP-004
Sono necessari trattamenti efficaci per il melanoma che progredisce con gli inibitori PD-1 o PD-L1. È stato condotto lo studio...
Sopravvivenza globale con Atezolizumab di prima linea in combinazione con Vemurafenib e Cobimetinib nel melanoma avanzato positivo alla mutazione BRAFV600: studio IMspire150
L'analisi primaria dello studio di fase 3 IMspire150 ha mostrato un miglioramento della sopravvivenza libera da progressione ( PFS )...
Combinazione di Dabrafenib e Trametinib rispetto alla combinazione di Nivolumab e Ipilimumab per pazienti con melanoma BRAF-mutante avanzato: studio DREAMseq-ECOG-ACRIN EA6134
La combinazione di blocco di PD-1 / blocco di CTLA-4 e doppia inibizione di BRAF / MEK hanno mostrato benefici...
Sopravvivenza complessiva a tre anni con Tebentafusp nel melanoma uveale metastatico
Tebentafusp ( Kimmtrak ) è approvato per i pazienti adulti positivi per HLA-A*02:01 e affetti da melanoma uveale non-resecabile o...