Blocco CTLA-4 a breve termine seguito da blocco PD-1 nei pazienti con melanoma avanzato


La combinazione del blocco del checkpoint delle cellule T mediante blocco di CTLA-4 e PD-1 è una delle terapie più promettenti nei pazienti con melanoma avanzato. Induce tassi di risposta superiori rispetto alla terapia con singolo agente, ma a costo di una elevata percentuale di eventi avversi di grado 3 e 4.

Questa terapia di combinazione non era disponibile nei Paesi Bassi fino al 2016, il che ha spinto diversi medici a trattare i pazienti con un numero inferiore rispetto allo standard di cicli di Ipilimumab ( Yervoy ) seguiti direttamente da Nivolumab (Opdivo ) o Pembrolizumab ( Keytruda ).

In una analisi retrospettiva sono stati inclusi pazienti trattati con due cicli ( giorno 0 e 21 ) di anti-CTLA-4 ( Ipilimumab 3 mg/kg ogni 3 settimane ), seguiti direttamente da anti-PD-1 ( a partire dal giorno 22 con Nivolumab 3mg/kg ogni 2 settimane o Pembrolizumab 2 mg/kg ogni 3 settimane ).
I dati sugli eventi avversi relativi ai trattamenti sono stati raccolti e valutati secondo i criteri CTCAE 4.03.
La risposta complessiva è stata valutata utilizzando i criteri RECIST 1.1 per scansioni CT e i criteri EORTC per le scansioni PET.

Sono stati inclusi 40 pazienti con melanoma avanzato ( 29/40 Pembrolizumab, 11/40 Nivolumab ).
Il follow-up mediano è stato di 51 settimane con un follow-up minimo di 26 settimane.

Eventi avversi di grado 3 e 4 correlati al trattamento si sono verificati nel 38% dei pazienti.

Il miglior tasso di risposta generale ( BORR ) è stato del 55% e il tasso di controllo della malattia è stato del 75%.
Risposte in corso sono state riscontrate nell'82% dei pazienti che hanno risposto.

In conclusione, il trattamento con blocco di CTLA-4 a breve termine seguito da un blocco di PD-1 può avere una efficacia simile ma potenzialmente ridotta tossicità rispetto alla terapia concorrente con anti-CTLA-4 e anti-PD-1.
Questi risultati richiedono ulteriori indagini in uno studio clinico prospettico randomizzato controllato. ( Xagena2017 )

Meerveld-Eggink A et al, Ann Oncol 2017; 28: 862-867

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