Effetti avversi cutanei degli inibitori di BRAF nel melanoma metastatico maligno
Gli inibitori di BRAF spesso causano significative reazioni avverse cutanee.
E’ stata studiata la tempistica, la prevalenza e la risposta al trattamento delle lesioni cutanee nei pazienti trattati con inibitori BRAF [ V-raf murine sarcoma viral oncogene homolog B1 ].
Sono stati studiati prospetticamente gli effetti collaterali cutanei dei pazienti con un melanoma metastatico maligno BRAF mutante ( V600E, V600K, V600R ) trattati con un inibitore di BRAF.
Sono stati registrati i tempi di insorgenza e di risposta al trattamento.
Venti pazienti sono stati trattati per 2-52 settimane con un inibitore di BRAF.
11 pazienti trattati con Vemurafenib ( 58% ) hanno sviluppato effetti collaterali cutanei e 10 pazienti ( 42% ) hanno avuto più di un evento avverso cutaneo.
Sono stati osservati papillomi verrucosi in 8 pazienti ( 42% ) dopo 1-12 settimane.
Sono stati diagnosticati 4 cheratoacantomi in 2 pazienti ( 11% ) dopo 6-10 settimane e 2 carcinomi a cellule squamose in 2 pazienti ( 11% ) dopo 10-16 settimane.
7 pazienti ( 37% ) hanno sviluppato una eruzione ipercheratosica follicolocentrica dopo 2-8 settimane, risolta rapidamente con steroidi topici.
4 pazienti ( 21% ) presentavano un eritema facciale, 2 pazienti ( 11% ) un eczema simile a dermatite seborroica sul cuoio capelluto.
3 pazienti ( 16% ) hanno sviluppato lesioni cistiche dopo 2-11 settimane.
3 pazienti ( 16% ) hanno presentato una reazione cutanea mano-piede dopo 4-6 settimane, che è stata trattata con successo con steroidi topici e cheratolitici.
Ipercheratosi dei capezzoli è stata osservata in un paziente ( 5% ).
Sono state osservate reazioni fototossiche dopo l'esposizione ai raggi UV in 5 pazienti ( 26% ) e alopecia in 2 pazienti ( 11% ) dopo 8-10 settimane.
Un paziente trattato con Dabrafenib ( Tafinlar ) ha sviluppato capelli ricci ( 24 settimane ), papule cheratosiche ( 1 e 36 settimane ), un cheratoacantoma ( 4 settimane ) e una reazione cutanea mano-piede ( 31 settimane ).
In conclusione, sono state osservate molteplici tossicità cutanee in pazienti trattati con inibitori di BRAF, per lo più ben controllate con un trattamento adeguato.
E’ stato consigliato un approccio multidisciplinare con valutazioni periodiche della pelle da parte di un dermatologo.
Questo consente l'identificazione precoce e un adeguato trattamento per evitare una prematura interruzione di una terapia utile al prolungamento della vita. ( Xagena2015 )
Vanneste L et al, J Europ Acad Dermatol Venereol 2015;29:61-68
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