Esiti associati a impianti intraoculari a rilascio prolungato a base di Fluocinolone in un caso di retinopatia associata a melanoma trattata senza immunosoppressione sistemica
La retinopatia associata al melanoma ( MAR ) è una sindrome paraneoplastica in cui gli anticorpi antiretinici si incrociano con le cellule ON-bipolari della retina, causando cecità notturna e progressiva perdita del campo visivo.
Le attuali opzioni terapeutiche comprendono la chirurgia citoriduttiva in combinazione con immunoglobuline, corticosteroidi o plasmaferesi, ma la loro efficacia è limitata e può essere controindicata, dato il possibile ruolo protettivo degli autoanticorpi circolanti contro la diffusione metastatica.
E' stato riportato un follow-up di 3 anni del primo caso conosciuto di retinopatia associata al melanoma trattato con impianti di steroidi intravitreali a lunga durata d'azione che ha coinvolto un paziente con retinopatia associata al melanoma trattato con impianti intravitreali di Fluocinolone acetonide in assenza di immunosoppressione sistemica.
Il follow-up di 3 anni ha riguardato una donna di 73 anni con una storia di escissione chirurgica di un melanoma maligno del padiglione auricolare sinistro che presentava sintomi visivi di luccichio e nictalopia.
L'esame del fondo, l'autofluorescenza del fondo e la tomografia ottica computerizzata erano normali, senza evidenza di edema maculare cistoide.
La perimetria computerizzata ha mostrato una riduzione del campo visivo e l'elettroretinografia ( ERG ) a intero campo ha dimostrato risultati coerenti con la disfunzione generalizzata delle cellule bipolari ON, tipica della retinopatia associata al melanoma.
La paziente è stata trattata con impianti intravitreali bilaterali di Fluocinolone acetonide.
Gli esiti principali erano test di acuità visiva, campo visivo ed elettroretinografia eseguiti per 3 anni dopo il trattamento.
I campi visivi sono migliorati nella paziente di 73 anni da 20/30 ( Snellen misurato come 6/9 ) OD ( occhio destro ) e 20/16 ( 6/5 ) OS ( occhio sinistro ) al basale a 20/20 OU ( entrambi gli occhi ) entro 1 settimana dal trattamento.
Il monitoraggio dettagliato dell'elettroretinografia ha indicato anomalie caratteristiche che si sono parzialmente risolte dopo il trattamento, coerenti con il miglioramento della funzione delle cellule bipolari ON della retina interna.
La cataratta bilaterale si è sviluppata circa 2 anni dopo l'iniezione; la chirurgia della cataratta è stata eseguita senza incidenti.
A 3 anni post-trattamento, la paziente è rimasta visivamente stabile e in remissione sistemica della malattia, con la migliore acuità visiva corretta rimasta a 20/20 OU.
Un questo primo caso di retinopatia associata al melanoma trattata con impianti intravitreali di corticosteroidi a rilascio lento sono stati osservati miglioramenti nei sintomi visivi, nei campi visivi e nella funzione retinica.
Gli impianti di steroidi intraoculari a rilascio prolungato possono offrire una alternativa efficace e sicura all'immunosoppressione sistemica nella retinopatia associata al melanoma, sebbene i risultati di un caso debbano essere generalizzati con molta cautela. ( Xagena2019 )
Karatsai E et al, JAMA Ophthalmol 2019; 137: 564-567
Oftalm2019 Dermo2019 Onco2019 Farma2019
Indietro
Altri articoli
Opdivo a base di Nivolumab nel melanoma: indicazione, posologia e avvertenze
Nivolumab ( Opdivo ) è un anticorpo monoclonale immunoglobulina G4 ( IgG4 ) umano ( HuMAb ), che si lega...
Trattamento con Nivolumab in monoterapia del melanoma: studio randomizzato di fase 3 versus chemioterapia CA209037
La sicurezza e l'efficacia di Nivolumab ( Opdivo ) 3 mg/kg in monoterapia per il trattamento del melanoma avanzato (...
Trattamento adiuvante del melanoma: studio randomizzato di fase 3 di Nivolumab versus Ipilimumab 10 mg/kg CA209238
La sicurezza e l'efficacia di Nivolumab ( Opdivo ) 3 mg/kg in monoterapia per il trattamento dei pazienti con melanoma...
Terapia neoantigenica individualizzata mRNA-4157 ( V940 ) più Pembrolizumab versus monoterapia con Pembrolizumab nel melanoma resecato: studio KEYNOTE-942
Gli inibitori del checkpoint sono il trattamento adiuvante standard per il melanoma resecato in stadio IIB-IV, ma molti pazienti recidivano. Si...
Contributo dell'inibizione di MEK al trattamento combinato di inibitori BRAF/MEK del melanoma con mutazione BRAF: studio COLUMBUS
Nella parte 1 dello studio COLUMBUS, i pazienti con melanoma avanzato con mutazione BRAF V600 sono stati assegnati in modo...
Bempegaldesleukin più Nivolumab nel melanoma avanzato non-trattato: studio PIVOT IO 001
Nonostante i notevoli progressi nel trattamento del melanoma non-resecabile o metastatico, permane la necessità di nuove terapie. Bempegaldesleukin ( BEMPEG...
Lenvatinib più Pembrolizumab per il melanoma con progressione confermata con un inibitore PD-1 o PD-L1 somministrati in monoterapia o in combinazione: studio LEAP-004
Sono necessari trattamenti efficaci per il melanoma che progredisce con gli inibitori PD-1 o PD-L1. È stato condotto lo studio...
Sopravvivenza globale con Atezolizumab di prima linea in combinazione con Vemurafenib e Cobimetinib nel melanoma avanzato positivo alla mutazione BRAFV600: studio IMspire150
L'analisi primaria dello studio di fase 3 IMspire150 ha mostrato un miglioramento della sopravvivenza libera da progressione ( PFS )...
Combinazione di Dabrafenib e Trametinib rispetto alla combinazione di Nivolumab e Ipilimumab per pazienti con melanoma BRAF-mutante avanzato: studio DREAMseq-ECOG-ACRIN EA6134
La combinazione di blocco di PD-1 / blocco di CTLA-4 e doppia inibizione di BRAF / MEK hanno mostrato benefici...
Sopravvivenza complessiva a tre anni con Tebentafusp nel melanoma uveale metastatico
Tebentafusp ( Kimmtrak ) è approvato per i pazienti adulti positivi per HLA-A*02:01 e affetti da melanoma uveale non-resecabile o...