Rischio di melanoma invasivo in pazienti con artrite reumatoide trattati con farmaci biologici


Alcuni studi hanno riportato una possibile associazione tra esposizione a inibitori del fattore di necrosi tumorale ( TNF ) e aumento del rischio di melanoma.
È stata esaminata l'incidenza di melanomi cutanei invasivi nei pazienti con artrite reumatoide, trattati con inibitori del TNF ( TNFi ), altri farmaci biologici che modificano la malattia e terapia non-biologica.

Hanno partecipato a questo progetto di collaborazione 11 registri biologici di 9 Paesi europei

Secondo definizioni predefinite di esposizione, sono state selezionate coorti di pazienti con artrite reumatoide.
Utilizzando la popolazione generale specifica per Paese di ogni registro come riferimento, sono stati calcolati in ciascun registro i rapporti di incidenza standardizzati ( SIR ) per età, sesso e anno di melanoma cutaneo invasivo confermato da istologia.

SIR e i rapporti dei tassi di incidenza ( IRR ) [ dati aggregati ], che hanno confrontato le coorti biologiche a quelle naive ai farmaci biologici sono stati calcolati nei vari Paesi considerando la dimensione del registro.

Complessivamente 130.315 pazienti con artrite reumatoide con un'età media di 58 anni che hanno contribuito a 579.983 anni-persona erano disponibili per l'analisi e 287 hanno sviluppato un primo melanoma.

SIR ( dati aggregati ) per i pazienti naive ai farmaci biologici, pazienti esposti a inibitori del TNF e Rituximab sono stati rispettivamente 1.1, 1.2 e 1.3.

Anche i tassi di incidenza nei pazienti esposti a Tocilizumab e Abatacept non sono risultati significativamente aumentati.
Il rapporto tra i tassi di incidenza ( IRR ) rispetto ai pazienti naive ai farmaci biologici sono stati 1.1 per gli inibitrori del TNF e 1.2 per Rituximab.

In conclusione, questo grande progetto di collaborazione europea non ha confermato un aumentato rischio complessivo di melanoma dopo l'esposizione agli antagonisti del TNF. ( Xagena2017 )

Mercer LK et al, Ann Rheum Dis 2017; 76: 386-391

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