Cancro alla prostata resistente alla castrazione non-metastatico: Enzalutamide riduce il rischio di metastasi e la mortalità


Il trattamento con la combinazione di Enzalutamide ( Xtandi ) e terapia di privazione degli androgeni ( ADT ) ha ridotto il rischio di metastasi o di morte del 71% rispetto alla sola terapia ADT nei pazienti con carcinoma alla prostata non-metastatico resistente alla castrazione ( CRPC ), secondo i risultati dello studio di fase III PROSPER.

Nello studio in doppio cieco, la sopravvivenza mediana libera da metastasi ( MFS ) è stata pari a 36.6 mesi con Enzalutamide più terapia ADT, rispetto a 14.7 mesi con ADT da solo ( hazard ratio, HR=0.29; IC 95%, 0.24-0.35; P inferiore a 0.0001 ).

Nello studio PROSPER, 1401 pazienti con carcinoma alla prostata resistente alla castrazione M0 asintomatico sono stati randomizzati a ricevere terapia di privazione androgenica più Enzalutamide al dosaggio di 160 mg al giorno ( n=933 ) oppure placebo con ADT ( n = 468 ).
La terapia ADT consisteva in un agonista / antagonista dell'ormone che rilascia la gonadotropina.
Tutti i pazienti nello studio avevano livelli di testosterone inferiore o uguale a 50 ng/dL, un tempo di raddoppio dei livelli dell'antigene prostatico specifico ( PSA ) inferiore o uguale a 10 mesi e un PSA maggiore o uguale a 2 ng/mL.

L'endpoint primario dello studio era la sopravvivenza libera da metastasi ( MFS ) entro 112 giorni dall'interruzione del trattamento.
Endpoint secondari dello studio erano: tempo alla progressione del PSA, tempo alla successiva terapia antineoplastica e sopravvivenza globale.
La durata mediana del trattamento con Enzalutamide è stata di 18.4 mesi rispetto a 11.1 mesi per il gruppo placebo.

E' stata riscontrata una riduzione del 93% nel rischio di progressione del PSA nel braccio Enzalutamide rispetto alla sola terapia ADT ( HR=0.07, IC 95%, 0.05-0.08, P inferiore a 0.0001 ).
Il tempo mediano alla progressione del PSA nel gruppo Enzalutamide è stato pari a 37.2 mesi rispetto a 3.9 mesi per la sola terapia ADT.

Il tempo per la successiva terapia antineoplastica è stato esteso di una mediana di 21.9 mesi con Enzalutamide rispetto al solo ADT.
Gli uomini arruolati nel braccio Enzalutamide hanno richiesto una nuova terapia dopo una mediana di 39.6 mesi rispetto ai 17.7 mesi nel gruppo placebo, rappresentando una riduzione del 79% del rischio di richiedere una nuova terapia ( HR=0.21, IC 95%, 0.17-0.26 ; P inferiore a 0.0001 ).

Al momento dell'analisi, i dati della sopravvivenza globale non erano ancora maturi, con mediane non-disponibili per ciascun braccio.
In questa fase iniziale è stata, tuttavia, osservata una tendenza verso il miglioramento della sopravvivenza globale con l'aggiunta di Enzalutamide ( HR=0.80, IC 95%, 0.06-1.09, P = 0.1519 ).

Sono stati riscontrati più eventi avversi nel gruppo Enzalutamide rispetto al placebo ( 87% vs 77% ).
Gli eventi avversi di grado 3 o maggiore sono stati osservati nel 31% degli uomini nel braccio Enzalutamide rispetto al 23% di quelli nel gruppo placebo, ed erano, rispettivamente, ipertensione ( 5% vs 2% ) e affaticamento ( 3% vs 1% ).

Gli eventi avversi hanno portato all'interruzione del trattamento il 9% dei pazienti nel braccio Enzalutamide contro il 6% nel gruppo placebo.
Il 5% dei pazienti nel braccio Enzalutamide ha manifestato eventi avversi cardiovascolari maggiori rispetto al 3% nel braccio solo terapia ADT.
Sono stati segnalati 3 crisi convulsive nel braccio Enzalutamide contro nessuna nel gruppo placebo. ( Xagena2018 )

Fonte: Genitourinary Cancers Symposium, 2018

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