L’Acido Zoledronico è più efficace del Pamidronato nel ridurre il rischio di complicanze scheletriche nei pazienti con metastasi ossee da carcinoma mammario


Lo studio, compiuto presso il Cancer Institute di Santa Monica negli Usa, ha confrontato nel lungo periodo ( 25 mesi ) la sicurezza e l’efficacia dell’Acido Zoledronico ( Zometa ) rispetto al Pamidronato nei pazienti con lesioni ossee secondarie al carcinoma mammario avanzato o al mieloma multiplo.

Un totale di 1648 pazienti è stato randomizzato a ricevere Acido Zoledronico 4 mg in un’infusione di 15 minuti o a ricevere Pamidronato 90 mg in un’infusione di 2 ore, ogni 3-4 settimane per 24 mesi.

L’endpoint primario era rappresentato dalla percentuale dei pazienti con almeno 1 evento associato all’apparato scheletrico ( SRE ), definito come frattura patologica, compressione della colonna vertebrale, radioterapia o chirurgia delle ossa.

Dopo un periodo di 25 mesi di follow-up, l’Acido Zoledronico ha ridotto la percentuale dei pazienti con SRE ed ha ridotto la morbidità a livello scheletrico in modo simile al Pamidronato.

Rispetto al Pamidronato, l’Acido Zoledronico ( 4 mg ) ha ridotto il rischio totale delle complicanze scheletriche, tra cui l’ipercalcemia, di un addizionale 16% ( p= 0,030 ).

Nei pazienti con carcinoma mammario, l’Acido Zoledronico (4 mg) è risultato più efficace del Pamidronato, riducendo il rischio di SRE di un addizionale 30% nei pazienti sottoposti a terapia ormonale ( p=0,009 ).

L’Acido Zoledronico ed il Pamidronato sono risultati ben tollerati.
I principali effetti indesiderati sono stati dolore osseo, nausea e senso di affaticamento. ( Xagena2003 )

Rosen IS et al, Cancer 2003; 98:1735-1744


Onco2003 Farma2003


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