Efficacia del Ranibizumab nella degenerazione maculare senile neovascolare
Ranibizumab ( Lucentis ), un frammento anticorpale umanizzato ricombinante che neutralizza tutte le forme attive di VEGF-A ( vascular endothelial growth factor-A ) è stato valutato nel trattamento della degenerazione maculare associata all’età, neovascolare.
Nello studio multicentrico MARINA, della durata di 2 anni, i pazienti con degenerazione maculare senile con neovascolarizzazione coroidale minimamente classica o occulta ( con nessuna lesione classica ) sono stati assegnati a ricevere in modo casuale 24 iniezioni intravitreali a cadenza mensile di Ranibizumab ( 0.3mg oppure 0.5mg ) o iniezioni di placebo.
L’end point primario era rappresentato dalla proporzione dei pazienti che hanno perso meno di 15 lettere di acuità visiva nel periodo compreso tra il basale e 12 mesi.
Un totale di 716 pazienti ha partecipato allo studio.
Ad 1 anno, il 94.5% dei pazienti ai quali erano stati somministrati 0.3mg di Ranibizumab e nel 94.6% di quelli trattati con 0.5mg, hanno perso meno di 15 lettere, rispetto al 62,2% dei pazienti che hanno ricevuto iniezioni di placebo ( p < 0.001 per entrambi i confronti ).
L’acuità visiva è migliorata di 15 o più lettere nel 24,8% del gruppo trattato con 0.3mg di Ranibizumab, e nel 33,8% del gruppo 0,5mg, contro il 5% del gruppo placebo ( p < 0.001 per entrambi i dosaggi ).
Gli aumenti medi nell’acuità visiva sono stati di 6.5 lettere nel gruppo Ranibizumab 0.3mg, di 7.2 lettere nel gruppo 0.5mg, contro una riduzione di 10.4 lettere nel gruppo placebo ( p < 0.001 per entrambi i confronti ).
I benefici nell’acuità visiva sono stati mantenuti a 24 mesi.
Nel corso dello studio ci sono stati 5 casi ( 1% ) di presunta endoftalmite e 6 casi ( 1.3) di uveite, tra i pazienti trattati con Ranibizumab.
I dati dello studio a 2 anni hanno mostrato che la somministrazione intravitreale di Ranibizumab per 2 anni previene la perdita della visione e migliora l’acuità visiva media nei pazienti con neovascolarizzazione coroidale minimamente classica o occulta, associata alla degenerazione maculare senile.
L’incidenza di gravi eventi avversi è risultata bassa. ( Xagena2006 )
Rosenfeld PJ et al, N Engl J Med 2006; 355: 1419-1431
Oftalm2006 Farma2006
Indietro
Altri articoli
Esiti a 2 anni di Ranibizumab rispetto alla terapia laser per il trattamento di neonati di peso molto basso con retinopatia del prematuro: studio di estensione RAINBOW
L'iniezione intravitreale di inibitori del fattore di crescita endoteliale vascolare ( VEGF ) è sempre più utilizzata per trattare la...
Sicurezza ed efficacia di differenti dosi e regimi di Faricimab versus Ranibizumab nella degenerazione maculare neovascolare legata all'età: studio AVENUE
Faricimab ( Vabysmo ), il primo anticorpo bispecifico progettato per uso intraoculare, lega e neutralizza simultaneamente e indipendentemente l'angiopoietina 2...
Ranibizumab con o senza terapia fotodinamica con Verteporfina per la vasculopatia polipoidale coroideale: studio EVEREST II
L'efficacia e la sicurezza a 2 anni della terapia di associazione di Ranibizumab ( Lucentis ) somministrato insieme alla terapia...
Ranibizumab versus laser terapia per il trattamento di neonati con peso alla nascita molto basso con retinopatia del prematuro: studio RAINBOW
Nonostante il crescente uso in tutto il mondo di agenti anti-fattore di crescita dell’endotelio vascolare ( anti-VEGF ) per il...
Incidenza di nuova neovascolarizzazione coroidale negli occhi compagni di pazienti con degenerazione maculare senile trattata per via intravitreale con Aflibercept o Ranibizumab
L'incidenza della conversione a degenerazione maculare senile neovascolare ( nAMD ) nell’altro occhio non-trattato di pazienti trattati per nAMD in...
Effetto di Ranibizumab e Aflibercept sulla migliore acuità visiva corretta nel trattamento esteso della degenerazione maculare neovascolare correlata all'età
È stato condotto il primo studio clinico randomizzato di confronto tra gli esiti visivi e i carichi di iniezione tra...
Associazione tra cambiamento nell'acuità visiva e cambiamento nello spessore del sottocampo centrale durante trattamento dell'edema maculare diabetico nei pazienti assegnati a Aflibercept, Bevacizumab o Ranibizumab
La determinazione dello spessore del sottocampo centrale ( CST ) secondo la tomografia a coerenza ottica ( OCT ) è...
Efficacia clinica della terapia intravitreale con Ranibizumab versus Aflibercept vs Bevacizumab per edema maculare secondario a occlusione della vena centrale della retina
L'efficacia clinica comparativa di Ranibizumab ( Lucentis ), Aflibercept ( Eylea ) e Bevacizumab ( Avastin ) per la gestione...
Intervallo di dosaggio esteso ogni 12 settimane o più con Aflibercept e Ranibizumab per via intravitreale nella degenerazione maculare neovascolare senile: analisi post hoc degli studi VIEW
Sono stati valutati gli esiti e le caratteristiche della malattia oculare con degenerazione maculare senile neovascolare che hanno ricevuto una...
Efficacia di Ranibizumab in occhi con edema maculare diabetico e non-perfusione maculare negli studi RIDE e RISE
Uno studio ha verificato se esistono caratteristiche di base che distinguono i pazienti con edema maculare diabetico con coesistente non-perfusione...