Nuove misure riguardanti il potenziale rischio di disturbi del neurosviluppo nei bambini nati da uomini che hanno assunto Valproato nei 3 mesi precedenti il concepimento
Le Aziende che commercializzano medicinali a base di Valproato in accordo con l’Agenzia Europea dei Medicinali ( EMA ) e con l’Agenzia Italiana del Farmaco ( AIFA ) hanno informato gli operatori sanitari di quanto segue:
- Uno studio osservazionale retrospettivo condotto in 3 Paesi del Nord Europa ha mostrato
un aumento del rischio di disturbi del neurosviluppo nei bambini ( da 0 a 11 anni ) nati da uomini trattati con Valproato in monoterapia nei 3 mesi precedenti il concepimento rispetto a quelli nati da uomini trattati con Lamotrigina o Levetiracetam in monoterapia. A causa dei limiti dello studio, questo rischio risulta essere possibile, ma non-confermato. Nuove misure per l'uso del Valproato nei pazienti di sesso maschile;
- Nei pazienti di sesso maschile il trattamento con Valproato deve essere avviato e supervisionato da uno specialista esperto nel trattamento dell'epilessia o del
disturbo bipolare.
- I prescrittori devono informare i pazienti di sesso maschile del rischio potenziale e
discutere con loro la necessità di prendere in considerazione una contraccezione efficace,
anche per la partner femminile, nel periodo d’uso di Valproato e per i 3 mesi successivi
all’interruzione del trattamento;
- Il trattamento con Valproato nei pazienti di sesso maschile deve essere regolarmente
rivalutato dai prescrittori per verificare se il Valproato si conferma essere il medicinale
più adatto per il paziente.
- Nel caso di pazienti di sesso maschile che intendono concepire un bambino, si devono
considerare e discutere con il paziente le opzioni terapeutiche alternative più adeguate.
Per ciascun paziente vanno considerate le circostanze personali. Viene raccomandato, se
appropriato, di chiedere il parere di uno specialista esperto nella gestione dell'epilessia e
del disturbo bipolare.
- Ai pazienti di sesso maschile deve essere comunicato di non-donare lo sperma durante il
trattamento e per almeno 3 mesi dopo l'interruzione del trattamento.
Il Comitato di Valutazione dei Rischi per la Farmacovigilanza ( PRAC ) dell'EMA ha valutato i dati di uno studio ( EUPAS34201 ) condotto dalle Aziende farmaceutiche titolari di prodotti contenenti Valproato in quanto imposto da una precedente revisione a livello europeo dell'uso di Valproato durante la gravidanza.
L' obiettivo primario era quello di studiare il rischio di disturbi del neurosviluppo nella prole esposta a Valproato in monoterapia attraverso il padre, rispetto a Lamotrigina o Levetiracetam in monoterapia, considerando un periodo di 3 mesi prima del concepimento.
Questo studio osservazionale retrospettivo è stato condotto utilizzando dati provenienti da più database di registri in Danimarca, Svezia e Norvegia.
L'outcome primario di interesse erano i disturbi del neurosviluppo ( endpoint composito che comprendeva disturbi dello spettro autistico, disabilità intellettiva, disturbi della comunicazione, disturbi da deficit di attenzione / iperattività, disturbi del movimento ) nella prole fino a 11 anni di età.
Il tempo medio di follow-up dei bambini nel gruppo Valproato variava tra 5,0 e 9,2 anni rispetto a 4,8 e 6,6 anni per i bambini nel gruppo Lamotrigina / Levetiracetam.
- La meta-analisi dei dati provenienti dai 3 Paesi ha prodotto un rapporto di rischio aggiustato ( aHR ) aggregato di 1,50 ( IC al 95%: 1,09-2,07 ) per i disturbi del neurosviluppo nei bambini di padri trattati con Valproato in monoterapia assunto nei 3 mesi precedenti il concepimento rispetto al gruppo composito Lamotrigina / Levetiracetam in monoterapia.
- Il rischio cumulativo aggiustato di disturbi del neurosviluppo variava tra 4,0% e 5,6% nel gruppo Valproato in monoterapia rispetto a tra 2,3% e 3,2% nel gruppo composito Lamotrigina / Levetiracetam in monoterapia.
Lo studio non era sufficientemente ampio per indagare le correlazioni con specifici sottotipi di disturbi del neurosviluppo.
A causa dei limiti dello studio, tra cui il potenziale di elementi di confondimento per indicazione e per le differenze nel tempo di follow-up tra i gruppi di esposizione, il rischio di disturbi del neurosviluppo nei figli di padri che hanno utilizzato Valproato nei 3 mesi precedenti il concepimento è considerato un rischio potenziale e il nesso
causale con Valproato non è ststo confermato.
Lo studio non ha valutato il rischio di disturbi del neurosviluppo nei bambini nati da uomini che avevano interrotto il trattamento con Valproato per più di 3 mesi prima del concepimento ( cioè consentendo una nuova spermatogenesi senza esposizione al Valproato ).
Il rischio potenziale di disturbi del neurosviluppo osservato dopo l’esposizione paterna nei 3 mesi precedenti il concepimento è di entità inferiore rispetto al rischio noto di disturbi del neurosviluppo dopo l’esposizione materna durante la gravidanza.
Quando il Valproato viene somministrato in monoterapia alle donne, studi condotti su bambini in età prescolare esposti in utero al Valproato hanno mostrato che fino al 30-40% presenta ritardi nello sviluppo precoce, come ritardo nel parlare e camminare, capacità intellettive inferiori, scarse abilità linguistiche ( nel parlare e nel comprendere ) e problemi di memoria. ( Xagena2024 )
Fonte: AIFA, 2024
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