Defibrillatore cardioverter impiantabile sottocutaneo in pazienti con cardiomiopatia / displasia aritmogena ventricolare destra
Nonostante l'uso crescente del defibrillatore cardioverter impiantabile sottocutaneo ( S-ICD ), il suo ruolo clinico nei pazienti con cardiomiopatia / displasia aritmogena del ventricolo destro ( ARVC/D ) rimane indefinito.
Si è cercato di chiarire il fenotipo cardiaco, le caratteristiche dell'impianto e l'efficacia a lungo termine per quanto riguarda la terapia appropriata e le complicanze nei pazienti con ARVC/D con un impianto di ICD sottocutaneo.
Una coorte transatlantica di pazienti con ARVC/D che sono stati sottoposti a impianto di ICD sottocutaneo è stata analizzata per caratteristiche cliniche, terapia con ICD sottocutaneo ed esiti a lungo termine comprese le complicanze legate al dispositivo.
La coorte includeva 29 pazienti ( 52% maschi, 76% probandi, 59% con mutazione associata a ARVC/D, 59% di prevenzione primaria con assenza di aritmie ventricolari sostenute in precedenza e 45% con dispositivi ICD sottocutanei di prima generazione ).
All'impianto, tutti i pazienti inducibili ( 27/29 ) hanno avuto una conversione della fibrillazione ventricolare indotta.
Due pazienti ( 7% ) hanno presentato infezioni superficiali del sito di incisione che sono state trattate in modo conservativo.
Nel corso di un follow-up mediano di 3.16 anni, tutti gli episodi ( 6 pazienti, 4% all'anno ) di aritmie ventricolari sostenute sono stati rilevati e trattati in modo appropriato.
6 pazienti ( 21% ) hanno subito 39 shock inappropriati, con 3 che hanno richiesto l'espianto del dispositivo.
Il fenomeno di oversensing del segnale non-cardiaco ( n=4, in particolare miopotenziali ) e del segnale cardiaco ( n=4 ) era l'eziologia più frequente.
Non è stato notato nessuno spostamento della sonda o del dispositivo, infezione, erosione cutanea o espianto correlato alla necessità di stimolazione antitachicardica.
In conclusione, il defibrillatore cardioverter impiantabile sottocutaneo può trattare efficacemente sia le aritmie ventricolari indotte sia spontanee in pazienti con displasia aritmogena del ventricolo destro o cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro.
Il tasso di shock inappropriati, sebbene considerevole, è paragonabile a quello dei pazienti con ARVC/D trattati con ICD transvenosi.
Quando si sono verificati, gli shock inappropriati erano principalmente dovuti a oversensing cardiaco e, in modo univoco, non-cardiaco. ( Xagena2018 )
Orgeron GM et al, J Am Heart Assoc 2018;7(21):e008782. doi: 10.1161/JAHA.118.008782.
Cardio2018
Indietro
Altri articoli
Migliore previsione del rischio di cardiomiopatia utilizzando lo strain longitudinale globale e il frammento N-terminale del pro-peptide natriuretico di tipo B nei sopravvissuti a tumore infantile esposti a terapia cardiotossica
Sono stati impiegati lo strain longitudinale globale ( GLS ) al basale e il frammento N-terminale del pro-peptide natriuretico di...
Disfunzione sistolica ventricolare sinistra nei pazienti con diagnosi di cardiomiopatia ipertrofica durante l'infanzia: approfondimenti dal registro SHaRe
Lo sviluppo della disfunzione sistolica ventricolare sinistra ( FEVS ) nella cardiomiopatia ipertrofica ( HCM ) è raro ma grave...
Esercizio vigoroso nei pazienti con cardiomiopatia ipertrofica
Non è noto se un esercizio di intensità vigorosa sia associato a un aumento del rischio di aritmie ventricolari nei...
Efficacia e sicurezza di Elamipretide negli individui con miopatia mitocondriale primaria: studio MMPOWER-3
Le miopatie mitocondriali primarie ( PMM ) comprendono un gruppo di malattie genetiche che compromettono la fosforilazione ossidativa mitocondriale, influenzando...
Sicurezza ed efficacia della terapia di sostituzione genica per la miopatia miotubulare legata al cromosoma X: studio ASPIRO
La miopatia miotubulare legata al cromosoma X è una malattia muscolare congenita rara, pericolosa per la vita, osservata principalmente nei...
ROBO2 identificato come nuovo gene di suscettibilità per la cardiomiopatia correlata alle antracicline nei sopravvissuti al tumore infantile
La variabilità interindividuale nell'associazione dose-dipendente tra antracicline e cardiomiopatia ha indicato un ruolo modificante della suscettibilità genetica. Pochi studi hanno...
Camzyos a base di Mavacamten nel trattamento degli adulti per il trattamento della cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva
Camzyos, il cui principio attivo è Mavacamten, è un medicinale usato negli adulti per il trattamento della cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva...
Camzyos a base di Mavacamten, un inibitore della miosina cardiaca, per il trattamento della cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva sintomatica. Approvato nell'Unione Europea
La Commissione Europea ( CE ) ha approvato Camzyos ( Mavacamten, 2.5 mg, 5 mg, 10 mg, 15 mg capsule...
Inibizione della miosina mediante Mavacamten nei pazienti con cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva sottoposti a terapia di riduzione del setto: esiti a 32 settimane
La terapia di riduzione del setto ( SRT ) nei pazienti con sintomi intrattabili da cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva ( oHCM...
Zilucoplan nella miopatia necrotizzante immuno-mediata
La miopatia necrotizzante immuno-mediata è una miopatia autoimmune caratterizzata da debolezza muscolare prossimale, elevate concentrazioni di creatina chinasi e autoanticorpi...