Esiti a lungo termine di cardiomiopatia dilatativa diagnosticata nella infanzia
Gli studi esistenti sulla cardiomiopatia dilatativa dell'infanzia riguardano principalmente la sopravvivenza precoce.
Uno studio basato sulla popolazione ha esaminato gli esiti a lungo termine per i bambini con cardiomiopatia dilatativa.
La diagnosi di cardiomiopatia dilatativa si è basata su dati clinici, ecocardiografici e patologici.
L'end point primario dello studio ha incluso il tempo all'esito combinato di morte o di trapianto cardiaco.
C’erano 175 pazienti da 0 a meno di 10 anni di età al momento della diagnosi.
La sopravvivenza libera da morte o da trapianto è stata del 74% a 1 anno dalla diagnosi, del 62% a 10 anni e del 56% a 20 anni.
L'età alla diagnosi minore di 4 settimane o maggiore di 5 anni, la cardiomiopatia familiare e un più basso punteggio Z al basale di accorciamento frazionale ventricolare sinistro sono stati associati ad un aumentato rischio di morte o di trapianto, come lo è stato un più basso punteggio Z di accorciamento frazionale del ventricolo sinistro durante il follow-up.
A 15 anni dalla diagnosi, la normalizzazione ecocardiografica si è verificata nel 69% dei soggetti in studio sopravvissuti.
La normalizzazione era correlata a un più alto punteggio Z di accorciamento frazionale ventricolare sinistro al basale, a un più alto punteggio Z di accorciamento frazionale ventricolare sinistro durante il follow-up e a un maggiore miglioramento del punteggio Z di accorciamento frazionale del ventricolo sinistro.
I bambini con miocardite linfocitica hanno mostrato una migliore sopravvivenza e un più alto tasso di normalizzazione ecocardiografica.
All’ultimo follow-up, 100 dei 104 sopravvissuti ( 96% ) erano liberi di sintomi cardiaci e 83 ( 80% ) non erano più in trattamento farmacoterapico.
In conclusione, la mortalità o il trapianto si sono verificati nel 26% dei pazienti con cardiomiopatia dilatativa nell’infanzia entro 1 anno dalla diagnosi e circa nell’1% all'anno successivamente.
I fattori di rischio per la mortalità o il trapianto comprendono l'età al momento della diagnosi, la cardiomiopatia familiare e la gravità della disfunzione del ventricolo sinistro.
La maggior parte dei soggetti superstiti sta bene senza assumere farmaci cardiologici. ( Xagena2013 )
Alexander PMA et al, Circulation 2013; 128: 2039-2046
Cardio2013 Pedia2013
Indietro
Altri articoli
Migliore previsione del rischio di cardiomiopatia utilizzando lo strain longitudinale globale e il frammento N-terminale del pro-peptide natriuretico di tipo B nei sopravvissuti a tumore infantile esposti a terapia cardiotossica
Sono stati impiegati lo strain longitudinale globale ( GLS ) al basale e il frammento N-terminale del pro-peptide natriuretico di...
Disfunzione sistolica ventricolare sinistra nei pazienti con diagnosi di cardiomiopatia ipertrofica durante l'infanzia: approfondimenti dal registro SHaRe
Lo sviluppo della disfunzione sistolica ventricolare sinistra ( FEVS ) nella cardiomiopatia ipertrofica ( HCM ) è raro ma grave...
Esercizio vigoroso nei pazienti con cardiomiopatia ipertrofica
Non è noto se un esercizio di intensità vigorosa sia associato a un aumento del rischio di aritmie ventricolari nei...
Efficacia e sicurezza di Elamipretide negli individui con miopatia mitocondriale primaria: studio MMPOWER-3
Le miopatie mitocondriali primarie ( PMM ) comprendono un gruppo di malattie genetiche che compromettono la fosforilazione ossidativa mitocondriale, influenzando...
Sicurezza ed efficacia della terapia di sostituzione genica per la miopatia miotubulare legata al cromosoma X: studio ASPIRO
La miopatia miotubulare legata al cromosoma X è una malattia muscolare congenita rara, pericolosa per la vita, osservata principalmente nei...
ROBO2 identificato come nuovo gene di suscettibilità per la cardiomiopatia correlata alle antracicline nei sopravvissuti al tumore infantile
La variabilità interindividuale nell'associazione dose-dipendente tra antracicline e cardiomiopatia ha indicato un ruolo modificante della suscettibilità genetica. Pochi studi hanno...
Camzyos a base di Mavacamten nel trattamento degli adulti per il trattamento della cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva
Camzyos, il cui principio attivo è Mavacamten, è un medicinale usato negli adulti per il trattamento della cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva...
Camzyos a base di Mavacamten, un inibitore della miosina cardiaca, per il trattamento della cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva sintomatica. Approvato nell'Unione Europea
La Commissione Europea ( CE ) ha approvato Camzyos ( Mavacamten, 2.5 mg, 5 mg, 10 mg, 15 mg capsule...
Inibizione della miosina mediante Mavacamten nei pazienti con cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva sottoposti a terapia di riduzione del setto: esiti a 32 settimane
La terapia di riduzione del setto ( SRT ) nei pazienti con sintomi intrattabili da cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva ( oHCM...
Zilucoplan nella miopatia necrotizzante immuno-mediata
La miopatia necrotizzante immuno-mediata è una miopatia autoimmune caratterizzata da debolezza muscolare prossimale, elevate concentrazioni di creatina chinasi e autoanticorpi...