Il bypass aorto-coronarico riduce il tasso di mortalità a 10 anni nei pazienti con cardiomiopatia ischemica
I dati dello studio STICHES hanno mostrato che, rispetto alla sola terapia medica, il bypass aorto-coronarico ( CABG ) più terapia medica è in grado di ridurre i tassi di mortalità nell’arco di 10 anni nei pazienti con cardiomiopatia ischemica.
Un totale di 1.212 pazienti ( età media 60 anni, 12% donne ) con frazione di eiezione ventricolare sinistra del 35% e malattia coronarica adatta a intervento CABG sono stati assegnati in modo casuale a sottoporsi solamente a terapia medica secondo le lineeguida oppure a terapia medica guidata dalle lineeguida più CABG.
I pazienti sono stati arruolati nel periodo 2002-2007 presso 99 Centri in 22 Paesi.
L'endpoint primario era la mortalità per tutte le cause. Gli endpoint secondari includevano mortalità cardiovascolare e mortalità per qualsiasi causa / ospedalizzazione per cause cardiovascolari.
Il periodo di follow-up è stato di 9.8 anni.
STICHES era uno studio di estensione che ha riguardato i pazienti dallo studio STICH, che non aveva trovato differenze nei tassi di mortalità tra i due gruppi a 56 mesi, anche se erano stati riscontrati tassi più bassi di mortalità cardiovascolare e mortalità più ospedalizzazione tra i soggetti assegnati a bypass aorto-coronarico.
Durante il periodo di studio, il 58.9% dei pazienti del gruppo CABG è deceduto rispetto al 66.1% dei controlli ( hazard ratio, HR=0.84; IC 95%, 0.73-0.97 ).
La morte cardiovascolare si è verificata nel 40.5% dei pazienti nel gruppo CABG e nel 49.3% di quelli nel gruppo di controllo ( HR=0.79; IC 95%, 0.66-0.93 ).
Inoltre, la mortalità per qualsiasi causa o l’ospedalizzazione per cause cardiovascolari si è verificata nel 76.6% dei pazienti del gruppo CABG e nell'87% dei controlli ( HR=0.72; IC 95%, 0.64-0.82 ).
La procedura CABG è risultata associata a un beneficio di sopravvivenza mediano incrementale di quasi 18 mesi. E’stata evitata 1 morte per qualsiasi causa ogni 14 pazienti trattati e 1 morte per causa cardiovascolare ogni 11 pazienti trattati.
Le curve hanno continuato a separarsi durante il periodo di studio ad indicare a un effetto persistente e forse crescente nel tempo.
E’apparso, inoltre, che il rischio operatorio associato a CABG sia compensato da un effetto di lunga durata che si traduce in un aumentato beneficio clinico per almeno 10 anni. ( Xagena2016 )
Fonte: American College of Cardiology ( ACC ) Meeting, 2016
Cardio2016 Chiru2016
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