Miopatia autosomica recessiva di Bethlem


La miopatia di Bethlem rappresenta un’entità clinica ben definita tra i disturbi legati al collagene VI ed è caratterizzata da debolezza dei muscoli prossimali e contratture delle dita, dei polsi e delle caviglie.

È una sindrome relativamente leggera di insorgenza precoce e a lenta progressione, invariabilmente associata a mutazioni dominanti in eterozigosi nei 3 geni del collagene VI.

I Ricercatori dell’Università di Ferrara, in Italia, hanno studiato le caratteristiche cliniche, di laboratorio e genetiche della miopatia di Belhem autosomica recessiva in 2 pazienti non-consanguinei.

Lo studio si è basato sulla valutazione clinica, istochimica, immunocitochimica e al microscopio elettronico dei fibroblasti dei muscoli del derma, su immagini di tomografia computerizzata dei muscoli e su analisi biochimiche e molecolari.

Entrambi i pazienti presentavano una mutazione troncante nel gene COL6A2 ( Q819X; R366X ) associata a cambiamenti missense nell’allele all’interno del dominio C2 della catena alfa2(VI) ( D871N; R843W-R830Q ).

I pazienti mostravano inoltre una diminuzione della quantità di collagene VI nella lamina basale delle fibre muscolari e nelle colture di fibroblasti del derma e un comportamento alterato dei tetrameri di collagene VI.

Studi biochimici hanno supportato l’effetto patogenico delle sostituzioni aminoacidiche identificate che coinvolgono residui altamente conservati.

In conclusione, i pazienti studiati hanno mostrato una miopatia di Bethlem con un tipo di trasmissione ereditaria recessiva.
Questa osservazione completa il quadro ereditario nelle miopatie legate al collagene VI con la distrofia muscolare congenita di Ullrich e la miopatia di Bethlem caratterizzate da mutazioni dominanti o recessive.
I risultati hanno importanti implicazioni per le consulenze genetiche e la caratterizzazione molecolare dei pazienti con miopatia di Bethlem, così come per le correlazioni genotipo-fenotipo nei disordini correlati al collagene VI. ( Xagena2009 )

Gualandi F et al, Neurology 2009; 73: 1883-1891

MalRar2009 Neuro2009


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