Stratificazione del rischio ed esiti dei pazienti anziani con cardiomiopatia ipertrofica
La cardiomiopatia ipertrofica è preminentemente associata a rischio di morte improvvisa e a progressione della malattia, soprattutto nei pazienti giovani.
Non è chiaro se i pazienti di età più avanzata corrano rischi simili, spesso creando dilemmi clinici, in particolare nelle decisioni per la prevenzione primaria della morte improvvisa con defibrillatori impiantabili.
Sono stati studiati 428 pazienti consecutivi con cardiomiopatia ipertrofica di 60 anni di età e oltre, e sono stati seguiti in media per 5.8 anni; il 53% era rappresentato da donne.
Dei 428 pazienti, 279 ( 65% ) sono sopravvissuti a 73 anni ( range 61-96 anni ), la maggior parte ( n=245, 88% ) senza sintomi o con sintomi lievi, compresi 135 soggetti con uno o più fattori di rischio convenzionali per morte improvvisa e 50 ( 37% ) con tardiva captazione del Gadolinio.
Nel corso del follow-up, 149 ( 35% ) persone sono decedute a circa 80 anni di età, per lo più per cause non-correlate a cardiomiopatia ipertrofica ( n=133, 31% ), compresa una quota sostanziale per malattia non-cardiaca ( n=54 ). 16 pazienti ( 3.7% ) hanno avuto eventi di mortalità correlati a cardiomiopatia ipertrofica ( 0.64% per anno ), incluso ictus embolico ( n=6 ), insufficienza cardiaca progressiva o trapianto ( n=3 ), complicanze postoperatorie ( n=2 ) ed eventi di morte aritmica improvvisa ( n=5, 1.2%, 0,20% per anno ).
La mortalità per tutte le cause è aumentata nei pazienti con cardiomiopatia ipertrofica di 60 anni di età e oltre in confronto con una popolazione generale degli Stati Uniti abbinata per età, principalmente a causa di malattie non-correlate a cardiomiopatia ipertrofica ( P minore di 0.001; tasso di mortalità standard 1.5 ).
In conclusione, i pazienti con cardiomiopatia ipertrofica sopravvissuti nella settima decade di vita sono a basso rischio di morbilità / mortalità correlata alla malattia, compresa la morte improvvisa, anche con fattori di rischio convenzionali.
Questi dati non sono a sostegno di una scelta profilattica aggressiva con defibrillatore in età avanzata nella cardiomiopatia ipertrofica.
Altre comorbidità cardiache o non-cardiache hanno un maggiore impatto sulla sopravvivenza rispetto alla cardiomiopatia ipertrofica nei pazienti più anziani. ( Xagena2013 )
Maron BJ et al, Circulation 2013; 127: 585-593
Cardio2013
Indietro
Altri articoli
Migliore previsione del rischio di cardiomiopatia utilizzando lo strain longitudinale globale e il frammento N-terminale del pro-peptide natriuretico di tipo B nei sopravvissuti a tumore infantile esposti a terapia cardiotossica
Sono stati impiegati lo strain longitudinale globale ( GLS ) al basale e il frammento N-terminale del pro-peptide natriuretico di...
Disfunzione sistolica ventricolare sinistra nei pazienti con diagnosi di cardiomiopatia ipertrofica durante l'infanzia: approfondimenti dal registro SHaRe
Lo sviluppo della disfunzione sistolica ventricolare sinistra ( FEVS ) nella cardiomiopatia ipertrofica ( HCM ) è raro ma grave...
Esercizio vigoroso nei pazienti con cardiomiopatia ipertrofica
Non è noto se un esercizio di intensità vigorosa sia associato a un aumento del rischio di aritmie ventricolari nei...
Efficacia e sicurezza di Elamipretide negli individui con miopatia mitocondriale primaria: studio MMPOWER-3
Le miopatie mitocondriali primarie ( PMM ) comprendono un gruppo di malattie genetiche che compromettono la fosforilazione ossidativa mitocondriale, influenzando...
Sicurezza ed efficacia della terapia di sostituzione genica per la miopatia miotubulare legata al cromosoma X: studio ASPIRO
La miopatia miotubulare legata al cromosoma X è una malattia muscolare congenita rara, pericolosa per la vita, osservata principalmente nei...
ROBO2 identificato come nuovo gene di suscettibilità per la cardiomiopatia correlata alle antracicline nei sopravvissuti al tumore infantile
La variabilità interindividuale nell'associazione dose-dipendente tra antracicline e cardiomiopatia ha indicato un ruolo modificante della suscettibilità genetica. Pochi studi hanno...
Camzyos a base di Mavacamten nel trattamento degli adulti per il trattamento della cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva
Camzyos, il cui principio attivo è Mavacamten, è un medicinale usato negli adulti per il trattamento della cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva...
Camzyos a base di Mavacamten, un inibitore della miosina cardiaca, per il trattamento della cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva sintomatica. Approvato nell'Unione Europea
La Commissione Europea ( CE ) ha approvato Camzyos ( Mavacamten, 2.5 mg, 5 mg, 10 mg, 15 mg capsule...
Inibizione della miosina mediante Mavacamten nei pazienti con cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva sottoposti a terapia di riduzione del setto: esiti a 32 settimane
La terapia di riduzione del setto ( SRT ) nei pazienti con sintomi intrattabili da cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva ( oHCM...
Zilucoplan nella miopatia necrotizzante immuno-mediata
La miopatia necrotizzante immuno-mediata è una miopatia autoimmune caratterizzata da debolezza muscolare prossimale, elevate concentrazioni di creatina chinasi e autoanticorpi...