Qarziba nel trattamento del neuroblastoma nei pazienti di età superiore a 1 anno
Qarziba è un medicinale antitumorale utilizzato nel trattamento del neuroblastoma, un cancro delle cellule nervose, in pazienti di età superiore a 1 anno.
Qarziba viene utilizzato in due gruppi di pazienti che presentano neuroblastoma ad alto rischio ( con un’alta probabilità di recidiva ):
• pazienti che hanno mostrato qualche miglioramento con trattamenti precedenti, tra cui trapianto di cellule staminali ematiche ( un trapianto di cellule che producono sangue );
• pazienti il cui neuroblastoma non è migliorato con altri trattamenti antitumorali o si è ripresentato.
Nel caso in cui il neuroblastoma si sia ripresentato dopo un trattamento precedente, è opportuno
stabilizzarlo ( impedire un peggioramento ) prima di iniziare il trattamento con Qarziba.
In alcuni casi, quando trattamenti precedenti non sono stati abbastanza efficaci, Qarziba è utilizzato insieme a un altro medicinale denominato Interleuchina-2 ( Aldesleuchina ).
Poiché il numero di pazienti affetti da neuroblastoma è basso, la malattia è considerata rara e
Qarziba è stato qualificato come medicinale orfano l’8 novembre 2012.
Il medicinale contiene il principio attivo Dinutuximab beta.
Qarziba è somministrato per infusione ( flebo ) in vena. Ciascun ciclo di trattamento con il medicinale è somministrato per 5 o 10 giorni ogni 35 giorni.
È somministrato per un totale di cinque cicli.
La dose raccomandata dipende dal peso e dall’altezza del paziente.
In caso di comparsa di taluni effetti indesiderati il medico può decidere di ridurre o posticipare la
somministrazione delle dosi o, qualora tali effetti siano gravi, di interrompere il trattamento.
Il trattamento con Qarziba non deve essere iniziato a meno che il paziente non abbia risultati
soddisfacenti in determinati esami del sangue riguardanti la funzionalità epatica, polmonare, renale e midollare.
Il trattamento deve essere somministrato in ospedale da un medico o un infermiere in grado di gestire gravi reazioni allergiche e dove siano immediatamente disponibili i servizi di rianimazione, se necessari.
Qarziba è un anticorpo monoclonale concepito per riconoscere e legarsi a una struttura denominata GD2 presente in quantità elevate sulla superficie delle cellule di neuroblastoma,
ma non delle cellule normali.
Quando Qarziba si lega alle cellule di neuroblastoma, le rende un bersaglio per il sistema immunitario dell’organismo, che quindi uccide le cellule tumorali.
Gli studi hanno dimostrato che Qarziba è efficace nell’aumentare la sopravvivenza in pazienti affetti da neuroblastoma.
Due studi hanno esaminato i dati di 88 bambini e adulti affetti da neuroblastoma che non era regredito mediante altri trattamenti antitumorali o che si era ripresentato.
I pazienti sono stati trattati con Qarziba più Interleuchina-2 e un altro medicinale denominato Isotretinoina. In tali studi, il 70% e il 78% dei pazienti il cui neuroblastoma non era regredito mediante altri trattamenti erano ancora in vita due anni dopo il trattamento.
Tra i pazienti affetti da neuroblastoma che si era ripresentato, il 42% e il 69% erano ancora in vita due anni dopo il trattamento.
In un terzo studio, a 370 bambini affetti da neuroblastoma ad alto rischio che era regredito in seguito ad altri trattamenti sono stati somministrati Qarziba e Isotretinoina con o senza Interleuchina-2.
All’inizio del trattamento alcuni di questi pazienti non presentavano alcun segno di neuroblastoma e alcuni presentavano ancora qualche segno della malattia.
Tra i pazienti che non presentavano alcun segno di neuroblastoma, il 71% era ancora in vita tre anni dopo il trattamento e i risultati erano simili sia che il trattamento includesse Interleuchina-2 o meno.
Tra i pazienti che presentavano qualche segno di neuroblastoma, il 63% di coloro a cui era stata somministrata Interleuchina-2 era ancora in vita tre anni dopo il trattamento rispetto al 54% dei pazienti che non aveva ricevuto Interleuchina-2.
In questi studi, i risultati con Qarziba sono stati migliori di quelli osservati precedentemente in pazienti trattati per neuroblastoma senza Qarziba.
Gli effetti indesiderati più comuni di Qarziba ( che possono riguardare più di 7 persone su 10 ) sono piressia ( febbre ) e dolore.
Altri effetti indesiderati ( che possono riguardare più di 3 persone su 10 ) sono ipersensibilità ( allergia ), vomito, diarrea, sindrome da perdita capillare ( perdita di liquido dai vasi
sanguigni che può provocare gonfiore e un abbassamento della pressione sanguigna ) e ipotensione.
Qarziba non deve essere utilizzato in pazienti affetti da malattia del trapianto contro l’ospite ( quando cellule trapiantate attaccano l’organismo ) in forma grave o diffusa.
Il Comitato per i medicinali per uso umano ( CHMP ) dell’Agenzia regolatoria europea, EMA, ha rilevato l’assenza di opzioni terapeutiche che prevengano una recidiva del neuroblastoma ad alto rischio.
Nel complesso, i dati relativi ai risultati con Qarziba dimostrano che il medicinale è efficace.
Occorrono tuttavia ulteriori dati al fine di comprendere a fondo l’efficacia del medicinale.
Sebbene il trattamento con Qarziba possa provocare gravi effetti indesiderati, la sicurezza del
medicinale è considerata accettabile.
Il CHMP, pertanto, ha deciso che i benefici di Qarziba sono superiori ai rischi.
Qarziba è stato autorizzato in circostanze eccezionali perché non è stato possibile ottenere informazioni complete su Qarziba per motivi etici. Dato che Dinutuximab è un trattamento raccomandato per il neuroblastoma ad alto rischio, non è etico condurre uno studio in cui ad alcuni pazienti fosse somministrato placebo.
Ogni anno l’Agenzia europea per i medicinali esaminerà le nuove informazioni disponibili e questo riassunto sarà aggiornato di conseguenza. ( Xagena2017 )
Fonte: EMA, 2017
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