I disturbi del sonno-veglia persistono 18 mesi dopo la lesione cerebrale traumatica ma non sono riconosciuti
È stato effettuato uno studio clinico prospettico ed elettrofisiologico controllato per esaminare il decorso cronico dei disturbi sonno-veglia post-traumatici.
Sono stati esaminati 140 pazienti con primo danno cerebrale acuto traumatico di qualsiasi gravità e sono stati inclusi 60 pazienti per gli esami di follow-up prospettici.
Sono stati esclusi i pazienti con traumi cerebrali precedenti, altre malattie neurologiche o sistemiche, abuso di droghe, o comorbidità psichiatriche.
18 mesi dopo il trauma è stata effettuata una valutazione dettagliata del sonno in 31 partecipanti.
Come gruppo di controllo, sono stati arruolati individui sani senza precedenti traumi cerebrali abbinati per età, sesso e quantità soddisfacente di sonno.
Nello stato cronico dopo il trauma cranico, la necessità di sonno nelle 24 ore è costantemente aumentata nei pazienti traumatizzati ( 8.1 ore ) rispetto ai controlli sani ( 7.1 ore ).
La prevalenza di eccessiva sonnolenza diurna cronica obiettiva è stata del 67% nei pazienti con traumi cerebrali rispetto al 19% nei controlli.
I pazienti hanno sottostimato in modo significativo l’eccessiva sonnolenza diurna e il bisogno di dormire, sottolineando l'inaffidabilità delle autovalutazioni riguardo ai disturbi sonno-veglia nei pazienti traumatizzati.
In conclusione, lo studio ha fornito una evidenza prospettica, controllata e oggettiva della persistenza cronica di disturbi del sonno-veglia post-traumatici, che rimangono sottovalutati dai pazienti.
Questi risultati hanno implicazioni cliniche e medico-legali, dato che i disturbi dle sonno-veglia possono esacerbare altri esiti di trauma cranico, compromettono la qualità di vita e sono associati a rischi per la sicurezza pubblica. ( Xagena2016 )
Imbach LL et al, Neurology 2016; 86: 1945-1949
Neuro2016
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