Immunoterapia con Gemogenovatucel-T come mantenimento in prima linea nel tumore ovarico in stadio III/IV: studio VITAL
Gemogenovatucel-T ( Vigil ) è un vaccino con cellule tumorali autologhe prodotto da tessuto tumorale raccolto, che riduce specificamente l'espressione di furina e TGF-β1 e TGF-β2 a valle.
Sono state determinate la sicurezza e l'efficacia di Gemogenovatucel-T nel mantenimento del tumore all'ovaio in prima linea.
Questo studio di fase 2b randomizzato, in doppio cieco e controllato con placebo ha coinvolto 25 ospedali negli Stati Uniti.
Donne di età pari o superiore a 18 anni con carcinoma ovarico sieroso, endometrioide o a cellule chiare in stadio III/IV di alto grado in risposta clinica completa dopo una combinazione di chirurgia e di 5-8 cicli di chemioterapia con Carboplatino e Paclitaxel e un ECOG status di 0 o 1 erano eleggibili per l'inclusione nello studio.
Le pazienti sono state assegnate in modo casuale a Gemogenovatucel-T oppure a placebo dopo lo screening stratificando in base all'entità della citoriduzione chirurgica e alla chemioterapia neoadiuvante rispetto a quella adiuvante.
Gemogenovatucel-T ( 1 x 10(7) cellule per iniezione ) oppure placebo è stato somministrato per via intradermica ( 1 al mese ) per un minimo di 4 e fino a 12 dosi.
L'endpoint primario era la sopravvivenza libera da recidiva, analizzata nella popolazione per protocollo.
Tutte le pazienti che hanno ricevuto almeno una dose di Gemogenovatucel-T sono state incluse nell'analisi di sicurezza.
Tra il 2015 e il 2017, 310 pazienti hanno acconsentito allo studio in 22 siti. 217 sono state escluse.
91 pazienti hanno ricevuto Gemogenovatucel-T ( n=47 ) oppure placebo ( n=44 ) e sono state analizzate per sicurezza ed efficacia.
Il follow-up mediano dalla prima dose di Gemogenovatucel-T è stato di 40.0 mesi e dalla prima dose di placebo è stato di 39.8 mesi.
La sopravvivenza libera da recidiva è stata di 11.5 mesi per le pazienti assegnate a Gemogenovatucel-T contro 8.4 mesi per le pazienti assegnate al placebo ( hazard ratio, HR=0.69, P unilaterale=0.078 ).
Gemogenovatucel-T non ha prodotto effetti tossici di grado 3 o 4. 2 pazienti nel gruppo placebo hanno manifestato 5 eventi tossici di grado 3, tra cui artralgia, dolore osseo, debolezza muscolare generalizzata, sincope e dispnea.
7 pazienti ( 4 nel gruppo placebo e 3 nel gruppo Gemogenovatucel-T ) hanno presentato 11 eventi avversi gravi.
Nessun decesso correlato al trattamento è stato segnalato in nessuno dei gruppi.
L'immunoterapia con Gemogenovatucel-T, in prima linea, come mantenimento è stata ben tollerata ma l'endpoint primario non è stato raggiunto.
Sono necessarie ulteriori indagini su Gemogenovatucel-T in pazienti stratificate per stato della mutazione BRCA. ( Xagena2020 )
Rocconi RP et al, Lancet Oncology 2020; 21: 1661-1672
Onco2020 Gyne2020 Med2020 Farma2020
Indietro
Altri articoli
Correlazioni tra tasso di risposta e sopravvivenza libera da progressione e sopravvivenza globale negli studi di immunoterapia per il tumore al polmone metastatico non-a-piccole cellule
I cambiamenti radiografici potrebbero non catturare completamente gli effetti del trattamento degli inibitori del checkpoint immunitario ( ICI ). Sono state...
Crenigacestat, un inibitore della gamma-secretasi, in combinazione con l'immunoterapia con CAR-T diretta all'antigene BCMA nel mieloma multiplo recidivante o refrattario
Gli inibitori della gamma-secretasi ( GSI ) aumentano la densità dell'antigene di maturazione delle cellule B ( BCMA ) sulle...
Immunoterapia anti-TIGIT e anti- PD-L1 nel cancro al polmone non-a-piccole cellule e nel cancro esofageo
Uno studio di fase 1 ha trovato che il trattamento combinato con un farmaco sperimentale anti-TIGIT più un inibitore di...
Immunoterapia a base di Nivolumab associato a Brentuximab vedotin, un anticorpo monoclonale anti-CD30, nei pazienti recidivanti con linfoma di Hodgkin classico già sottoposti a trapianto autologo
In alcuni pazienti il linfoma di Hodgkin può non-rispondere al trattamento iniziale o ripresentarsi dopo un’apparente risposta poco tempo dopo...
Immunoterapia orale per l'allergia alle arachidi nei bambini di età compresa tra 1 e meno di 4 anni
L’allergia alle arachidi è un'allergia infantile comune e l'unico trattamento approvato per i bambini dai 4 ai 17 anni di...
Associazione della valutazione basata sull'apprendimento automatico dei linfociti infiltranti il tumore su immagini istologiche standard con gli esiti dell'immunoterapia nei pazienti con cancro polmonare non-a-piccole cellule
Attualmente, i biomarcatori predittivi per la risposta alla terapia con inibitori del checkpoint immunitario ( ICI ) nel carcinoma polmonare...
Immunoterapia oncologica: Opdivo a base di Nivolumab
Opdivo, il cui principio attivo è Nivolumab, è un medicinale antitumorale usato per il trattamento delle seguenti affezioni: melanoma, un...
Immunoterapia o chemioimmunoterapia negli anziani con tumore al polmone non-a-piccole cellule avanzato
L'inibitore del checkpoint immunitario ( ICI ) più il trattamento di combinazione con chemioterapia ( inibitore del checkpoint immunitario -...
Progressi e prospettive della terapia mirata e dell'immunoterapia per il carcinoma uracale
Il carcinoma uracale ( UrC ) è una malattia rara e aggressiva. La chemioterapia sistemica mostra un'efficacia limitata nei pazienti...
Belzutifan più Cabozantinib nei pazienti con carcinoma renale a cellule chiare avanzato precedentemente trattati con immunoterapia
Sono disponibili poche opzioni terapeutiche per i pazienti con carcinoma a cellule renali avanzato che hanno ricevuto una precedente immunoterapia...