Lapatinib con Trastuzumab per il carcinoma mammario in fase iniziale positivo per HER-2


L’anticorpo monoclonale anti-HER2 Trastuzumab ( Herceptin ) e l’inibitore tirosinchinasico Lapatinib ( Tykerb ) hanno meccanismi di azione complementari e attività antitumorale sinergica in modelli di tumore alla mammella con aumentata espressione di HER2.
È stato ipotizzato che la combinazione dei due agenti anti-HER2 possa rappresentare una migliore terapia rispetto ai singoli farmaci.

Nel periodo 2008-2010 è stato condotto uno studio a gruppi paralleli, randomizzato, in aperto di fase 3, nel quale donne provenienti da 23 Paesi, con carcinoma alla mammella primario positivo per HER2 e di diametro superiore ai 2 cm sono state assegnate in maniera casuale a Lapatinib per via orale ( 1500 mg ), Trastuzumab per via intravenosa ( dose di carico 4 mg/kg [ errore di dosaggio corretto ], dosi successive 2 mg/kg ) o Lapatinib ( 1000 mg ) più Trastuzumab.

La sola terapia anti-HER2 è stata somministrata per le prime 6 settimane; a cadenza settimanale è stato poi aggiunto Paclitaxel ( Taxol ) ( 80 mg/m2 ) per altre 12 settimane, prima dell’intervento chirurgico definitivo.

Dopo la chirurgia, le pazienti hanno ricevuto chemioterapia adiuvante seguita dalla stessa terapia mirata utilizzata nella fase neoadiuvante per 52 settimane.

L’endpoint primario era il tasso di risposta patologica completa, analizzato per intention-to-treat.

Nello studio, 154 pazienti hanno ricevuto Lapatinib, 149 Trastuzumab e 152 la combinazione.

Il tasso di risposta patologica completa è risultato significativamente più elevato nel gruppo Lapatinib e Trastuzumab ( 78 su 152 pazienti [ 51.3% ] ) che in quello solo Trastuzumab ( 44 su 149 pazienti [ 29.5% ]; differenza 21.1%, p=0.0001 ).

Non sono state registrate differenze significative nella risposta patologica completa tra i gruppi Lapatinib ( 38 su 154 pazienti [ 24.7% ] ) e Trastuzumab ( differenza -4.8%, p=0.34 ).

Non si sono manifestate disfunzioni cardiache maggiori.

La frequenza di diarrea di grado 3 è risultata maggiore con Lapatinib ( 36 pazienti [ 23.4% ] ) e Lapatinib più Trastuzumab ( 32 [ 21.1% ] ) che con Trastuzumab ( 3 [ 2.0% ] ).

Analogamente, alterazioni degli enzimi epatici di grado 3 sono risultate più frequenti con Lapatinib ( 27 [ 17.5% ] ) e Lapatinib più Trastuzumab ( 15 [ 9.9% ] ) che con Trastuzumab ( 11 [ 7.4% ] ).

In conclusione, la doppia inibizione di HER2 potrebbe rappresentare un valido approccio al trattamento del cancro al seno positivo per HER2 nel contesto neoadiuvante. ( Xagena2012 )

Baselga J et al, Lancet 2012; 379: 633-640


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