Elotuzumab in combinazione con Lenalidomide e bassa dose di Desametasone nel mieloma multiplo recidivato o refrattario


Uno studio di fase I ha valutato Elotuzumab, Lenalidomide ( Revlimid ) e Desametasone ( Decadron ) nei pazienti con mieloma multiplo recidivato o refrattario.

Tre coorti sono state arruolate e trattate con Elotuzumab ( 5.0, 10 o 20 mg/kg per via intravenosa ) nei giorni 1, 8, 15 e 22 di un ciclo di 28 giorni nei primi 2 cicli e nei giorni 1 e 15 di ciascun ciclo successivo; Lenalidomide 25 mg per via orale nei giorni da 1 a 21; e Desametasone 40 mg per via orale a cadenza settimanale.

Tossicità dose limitante sono state valutate durante il ciclo 1 di ciascuna coorte e le risposte cliniche sono state valutate durante ciascun ciclo.

I primi 5 pazienti hanno ricevuto fino a 6 cicli di terapia; i pazienti successivi sono stati trattati fino alla progressione della malattia.

Sono stati arruolati 29 pazienti con mieloma multiplo avanzato e una mediana di 3 precedenti terapie per mieloma multiplo; 28 pazienti sono stati trattati, 3 in ciascuna delle coorti 5.0-mg/kg e 10-mg/kg e 22 nella coorte 20-mg/kg.

Non sono state osservate tossicità dose limitanti fino alla massima dose proposta di 20 mg/kg.

Le più frequenti tossicità di grado da 3 a 4 sono state neutropenia ( 36% ) e trombocitopenia ( 21% ).

Due pazienti sono andati incontro a grave reazione all’infusione ( una reazione anafilattica di grado 4 e uno stridore di grado 3 ) durante il primo ciclo di trattamento.

Risposte oggettive sono state ottenute nel 82% ( 23 su 28 ) dei pazienti trattati.

Dopo un periodo mediano di 16.4 mesi di follow-up, il tempo alla progressione mediano non è stato raggiunto nei pazienti della coorte 20-mg/kg trattati fino alla progressione della malattia.

In conclusione, la combinazione di Elotuzumab, Lenalidomide e bassa dose di Desametasone è risultata generalmente ben tollerata e ha mostrato tassi di risposta incoraggianti nei pazienti con mieloma multiplo recidivato o refrattario. ( Xagena2012 )

Lonial S et al, J Clin Oncol 2012; 30: 1953-1959


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