Terapia di mantenimento a base di Lenalidomide riduce TNFR2 sulle cellule T CD4+ e migliora la funzione effettrice immunitaria nei pazienti affetti da leucemia mieloide acuta


Un limite importante al miglioramento degli esiti nella leucemia mieloide acuta è rappresentato dalla recidiva che è il risultato delle cellule leucemiche che persistono nella remissione clinica.
Le cellule T regolatorie ( Treg ), il cui numero è aumentato nei pazienti con leucemia mieloide acuta, possono contribuire alla evasione della risposta immunitaria da parte delle cellule leucemiche residue.

Il fattore di necrosi tumorale ( TNF ), una citochina pro-infiammatoria presente ad alti livelli nei pazienti, può indurre l’espressione del recettore TNF di tipo 2 ( TNFR2 ) sulle Treg.
Si è ipotizzato che poiché TNFR2 è necessario per la stabilizzazione delle Treg, e che le Treg TNFR2+ sono potenti soppressori, un intervento mirato diretto a Treg TNFR2+ può ripristinare l'efficacia dei meccanismi di immuno-sorveglianza.

Nello studio pilota, i ricercatori hanno riportato che i pazienti con leucemia mieloide acuta in remissione clinica presentano livelli notevolmente aumentati di cellule T TNFR2+, compreso Treg TNFR2+, e una compromessa funzione effettrice delle cellule T CD4+ con ridotta produzione di interleuchina-2 ( IL-2 ) e interferone-gamma ( IFN-gamma ).

Il farmaco immunomodulatore, Lenalidomide ( Revlimid ), e l'agente demetilante Azacitidina ( Vidaza ) hanno avuto un discreto successo nel trattamento di pazienti con leucemia mieloide acuta, ma i loro effetti combinati sulle cellule T TNFR2+, comprese Treg, sono attualmente sconosciuti.

Dallo studio è emerso che, anche se il trattamento con Lenalidomide e Azacitidina ha aumentato la produzione di citochine da parte delle cellule T effettrici in tutti i pazienti, le remissioni cliniche durevoli possono essere osservate in pazienti con una concomitante riduzione delle cellule T TNFR2+ e Treg TNFR2+.

Studi in vitro hanno inoltre dimostrato che la Lenalidomide può ridurre l'espressione di TNFR2 e può aumentare la produzione di citochine da parte delle cellule T effettrici, che può essere ulteriormente migliorata dalla Azacitidina.

Questi risultati indicano che la riduzione delle cellule T TNFR2+ nella leucemia mieloide acuta in fase post-remissione possa derivare da una terapia combinata con Azacitidina e Lenalidomide, e possa contribuire a un miglior esito clinico. ( Xagena2014 )

Govindaraj C et al, Am J Hematol 2014;89:795-802

Emo2014 Onco2014 Farma2014


Indietro

Altri articoli


Lo studio di fase 2 di Total Therapy ( TT ) IIIB ha incorporato Bortezomib ( Velcade )nel trapianto tandem...


Nello studio di fase 3 MCL0208 della Fondazione Italiana Linfomi, il mantenimento con Lenalidomide ( Revlimid ) dopo trapianto autologo...


Il trattamento del linfoma diffuso a grandi cellule B ( DLBCL ) nei pazienti anziani è impegnativo, soprattutto per coloro...


La Lenalidomide ( Revlimid ) è una componente efficace della terapia di induzione e di mantenimento per il mieloma multiplo,...


I pazienti con mieloma multiplo ( MM ) trattati con Lenalidomide ( Revlimid ) raramente sviluppano una leucemia linfoblastica acuta...


Il linfoma mantellare ( MCL ) è un tumore maligno ematologico raro e incurabile con una presentazione e un decorso...


La chemioimmunoterapia per i pazienti con linfoma diffuso a grandi cellule B ( DLBCL ) di nuova diagnosi è sostanzialmente...


Lo studio multicentrico di fase II OPTIMUM ( MUKnine ) ha studiato Daratumumab ( Dara ), Ciclofosfamide ( C )...


Ciltacabtagene autoleucel ( Cilta-cel; Carvykti ), una terapia con cellule CAR-T diretta contro l'antigene di maturazione delle cellule B (...