Azacitidina da sola o in combinazione con Lenalidomide o Vorinostat nelle sindromi mielodisplastiche a rischio elevato e leucemia mielomonocitica cronica
Azacitidina ( Vidaza ) è una terapia standard di prima linea nelle sindromi mielodisplastiche ( MDS ) a rischio elevato.
Non si sa se le combinazioni basate su Azacitidina con Lenalidomide ( Revlimid ) o Vorinostat ( Zolinza ) producano tassi di risposta generale ( ORR ) superiori alla Azacitidina.
Il North American Intergroup Study S1117 è uno studio di fase II/III che ha assegnato in modo casuale i pazienti con sindromi mielodisplastiche ad alto rischio e leucemia mielomonocitica cronica ( CMML ) a ricevere Azacitidina ( 75 mg/m2/die nei giorni da 1 a 7 di un ciclo di 28 giorni ); Azacitidina più Lenalidomide ( 10 mg/die nei giorni da 1 a 21 ); o Azacitidina più Vorinostat ( 300 mg due volte al giorno nei giorni da 3 a 9 ).
L’endpoint primario di fase II era rappresentato da un miglior tasso di risposta generale.
Su 277 pazienti provenienti da 90 Centri, 92 hanno ricevuto Azacitidina, 93 hanno ricevuto Azacitidina più Lenalidomide e 92 hanno ricevuto Azacitidina più Vorinostat.
L'età media era di 70 anni, 85 pazienti ( 31% ) erano donne e 53 pazienti ( 19% ) avevano leucemia mielomonocitica cronica.
Gli eventi avversi gravi sono stati simili tra i bracci di trattamento, anche se i pazienti nei bracci di combinazione hanno avuto più probabilità di sottoporsi a modifiche del dosaggio non-definite dal protocollo ( P minore di 0.001 ).
Con un follow-up mediano di 23 mesi, il tasso di risposta globale è stato del 38% per i pazienti trattati con Azacitidina, 49% per Azacitidina e Lenalidomide ( P=0.14 vs Azacitidina ) e 27% per Azacitidina e Vorinostat ( P=0.16 vs Azacitidina ).
Per i pazienti con CMML, il tasso di risposta globale è stato più elevato per Azacitidina più Lenalidomide rispetto ad Azacitidina ( 68% vs 28%, P=0.02 ), ma simile per tutti i bracci tra i sottogruppi citogenetici, così come la durata della remissione e la sopravvivenza complessiva.
Il tasso di risposta globale è stato più elevato con mutazioni in DNMT3A e inferiore per mutazioni in SRSF2, mentre la durata del tasso di risposta globale è migliorata con meno mutazioni.
La riduzione della dose di Lenalidomide era associata a una sopravvivenza complessiva peggiore ( hazard ratio, HR=1.30; P=0.05 ).
In conclusione, i pazienti con sindromi mielodisplastiche a rischio elevato trattati con combinazioni di Azacitidina hanno avuto un tasso di risposta globale simile a quello di Azacitidina, anche se i pazienti con leucemia mielomonocitica cronica hanno tratto benefici da Azacitidina e Lenalidomide.
L'efficacia dei regimi di combinazione può essere stata influenzata dalle modifiche della dose. ( Xagena2017 )
Hardy KK et al, J Clin Oncol 2017; 35: 2745-2753
Emo2017 Onco2017 Farma2017
Indietro
Altri articoli
Blinatumomab per il trattamento di prima linea di bambini e giovani affetti da leucemia linfoblastica acuta a cellule B
Si è determinato se Blinatumomab ( Blincyto ) sia efficace come alternativa alla chemioterapia intensiva di prima linea con risparmio...
Venetoclax, Umbralisib e Ublituximab con risposta adattata e limitata nel tempo per la leucemia linfatica cronica recidivante / refrattaria
Molti pazienti affetti da leucemia linfatica cronica ( CLL ) svilupperanno resistenza al trattamento agli inibitori della tirosin-chinasi di Bruton...
Enasidenib e aggiunta di Azacitidina adattata al rischio nella leucemia mieloide acuta con mutazione IDH2 di nuova diagnosi
Enasidenib ( Idhifa) è un inibitore dell'isocitrato deidrogenasi 2 ( IDH2 ) approvato per il trattamento dei pazienti con leucemia...
Basso tasso di mortalità non-dovuta a recidiva nei bambini di età inferiore a 4 anni affetti da leucemia linfoblastica acuta sottoposti a condizionamento chemioterapico per trapianto allogenico di cellule staminali: studio FORUM
Il trapianto allogenico di cellule staminali emopoietiche ( HSCT ) è altamente efficace nel trattamento della leucemia linfoblastica acuta (...
Terapia a bassa intensità basata su Venetoclax nel fallimento molecolare della leucemia mieloide acuta con mutazione NPM1
L'insufficienza molecolare nella leucemia mieloide acuta ( AML ) con mutazione NPM1 progredisce inevitabilmente fino a una recidiva franca se...
Follow-up a 5 anni di uno studio di fase 2 su Ibrutinib più Fludarabina, Ciclofosfamide e Rituximab come terapia iniziale nella leucemia linfatica cronica
In precedenza sono stati segnalati alti tassi di malattia minima residua non-rilevabile inferiore a 10-4 ( uMRD4 ) con Ibrutinib...
Inaqovi, combinazione orale di Decitabina e di Cedazuridina, per il trattamento degli adulti con leucemia mieloide acuta di nuova diagnosi. La Commissione Europea ha approvato
La Commissione Europea ( CE ) ha approvato Inaqovi ( Decitabina e Cedazuridina, per via orale ) come monoterapia per...
Pivekimab sunirine, un nuovo anticorpo-farmaco coniugato anti-CD123, nella leucemia mieloide acuta recidivante o refrattaria
Pivekimab sunirine è un coniugato anticorpo-farmaco di prima classe comprendente un anticorpo CD123 ad alta affinità, un linker scindibile e...
Venetoclax e la combinazione orale di Decitabina più Cedazuridina nei pazienti con sindromi mielodisplastiche ad alto rischio o leucemia mielomonocitica cronica
La terapia con cellule CAR-T, Idecabtagene vicleucel ( Ide-cel; Abecma ), ha mostrato un miglioramento significativo della sopravvivenza libera da...
Attività di Venetoclax nei pazienti con leucemia linfatica cronica recidivante o refrattaria: studio VENICE-1
La maggior parte dei pazienti affetti da leucemia linfatica cronica progredisce dopo il trattamento o il ritrattamento con terapia mirata...