Azacitidina più Venetoclax nei pazienti con sindromi mielodisplastiche ad alto rischio o leucemia mielomonocitica cronica
Nelle sindromi mielodisplastiche ad alto rischio sono necessarie terapie oltre agli agenti ipometilanti come l'Azacitidina.
Venetoclax ( Venclyxto ) è un inibitore BCL-2 in piccole molecole biodisponibile per via orale che è sinergico con agenti ipometilanti.
Sono state valutate la sicurezza, la tollerabilità e l'attività preliminare dell'Azacitidina in combinazione con Venetoclax per le sindromi mielodisplastiche ad alto rischio naive-al -trattamento e recidivanti o refrattarie o per la leucemia mielomonocitica cronica.
È stato condotto uno studio di fase 1-2 in un singolo Centro, di escalation della dose, di espansione della dose, presso l'MD Anderson Cancer Center dell'Università del Texas ( Houston, TX, USA ).
Sono stati riportati i risultati della fase 1.
Sono stati arruolati pazienti di età maggiore o uguale a 18 anni con sindromi mielodisplastiche ad alto rischio naive-al-trattamento o recidivanti o refrattarie o leucemia mielomonocitica cronica e blasti del midollo osseo superiori al 5%.
Non è stata utilizzata alcuna restrizione di stato specifica dell'Eastern Cooperative Oncology Group.
I pazienti sono stati trattati con Azacitidina per via endovenosa o sottocutanea ( 75 mg/m2 ) per 5 giorni e Venetoclax orale ( 100-400 mg ) per 7-14 giorni.
L'esito primario era la sicurezza e la tollerabilità, nonché la determinazione della dose massima tollerata e della dose di fase 2 raccomandata della combinazione di Azacitidina e Venetoclax.
Tutti i pazienti che hanno ricevuto una dose del farmaco in studio sono stati inclusi nelle analisi.
Tra il 2019 e il 2021, in totale 23 pazienti sono stati arruolati nella parte di fase 1 di questo studio ( 17, 74%, naive all'agente ipometilante e 6, 26%, fallimento post-agente ipometilante ).
18 pazienti ( 78% ) erano maschi e 5 ( 22% ) erano femmine; 21 ( 91% ) erano bianchi e 2 ( 9% ) erano asiatici.
Il follow-up mediano è stato di 13.2 mesi.
La dose massima tollerata non è stata raggiunta e la dose raccomandata di fase 2 è stata stabilita come Azacitidina 75 mg/m2 per 5 giorni più Venetoclax 400 mg per 14 giorni.
Gli eventi avversi di grado 3-4 più comuni insorti durante il trattamento sono stati neutropenia ( 9 su 23, 39% ), trombocitopenia ( 9, 39% ), infezione polmonare ( 7, 30% ) e neutropenia febbrile ( 4, 17% ).
Si sono verificati 3 decessi dovuti a sepsi, non-ritenuti correlati al trattamento, con i farmaci in studio. Il tasso di risposta globale è stato dell'87% ( 20 su 23 pazienti ).
L'Azacitidina con Venetoclax è sicura e ha mostrato un'attività incoraggiante nei pazienti con sindromi mielodisplastiche ad alto rischio o leucemia mielomonocitica cronica. ( Xagena2022 )
Bazinet A et al, Lancet Haematology 2022; 9: 756-765
Emo2022 Onco2022 Farma2022
Indietro
Altri articoli
Blinatumomab per il trattamento di prima linea di bambini e giovani affetti da leucemia linfoblastica acuta a cellule B
Si è determinato se Blinatumomab ( Blincyto ) sia efficace come alternativa alla chemioterapia intensiva di prima linea con risparmio...
Venetoclax, Umbralisib e Ublituximab con risposta adattata e limitata nel tempo per la leucemia linfatica cronica recidivante / refrattaria
Molti pazienti affetti da leucemia linfatica cronica ( CLL ) svilupperanno resistenza al trattamento agli inibitori della tirosin-chinasi di Bruton...
Enasidenib e aggiunta di Azacitidina adattata al rischio nella leucemia mieloide acuta con mutazione IDH2 di nuova diagnosi
Enasidenib ( Idhifa) è un inibitore dell'isocitrato deidrogenasi 2 ( IDH2 ) approvato per il trattamento dei pazienti con leucemia...
Basso tasso di mortalità non-dovuta a recidiva nei bambini di età inferiore a 4 anni affetti da leucemia linfoblastica acuta sottoposti a condizionamento chemioterapico per trapianto allogenico di cellule staminali: studio FORUM
Il trapianto allogenico di cellule staminali emopoietiche ( HSCT ) è altamente efficace nel trattamento della leucemia linfoblastica acuta (...
Terapia a bassa intensità basata su Venetoclax nel fallimento molecolare della leucemia mieloide acuta con mutazione NPM1
L'insufficienza molecolare nella leucemia mieloide acuta ( AML ) con mutazione NPM1 progredisce inevitabilmente fino a una recidiva franca se...
Follow-up a 5 anni di uno studio di fase 2 su Ibrutinib più Fludarabina, Ciclofosfamide e Rituximab come terapia iniziale nella leucemia linfatica cronica
In precedenza sono stati segnalati alti tassi di malattia minima residua non-rilevabile inferiore a 10-4 ( uMRD4 ) con Ibrutinib...
Inaqovi, combinazione orale di Decitabina e di Cedazuridina, per il trattamento degli adulti con leucemia mieloide acuta di nuova diagnosi. La Commissione Europea ha approvato
La Commissione Europea ( CE ) ha approvato Inaqovi ( Decitabina e Cedazuridina, per via orale ) come monoterapia per...
Pivekimab sunirine, un nuovo anticorpo-farmaco coniugato anti-CD123, nella leucemia mieloide acuta recidivante o refrattaria
Pivekimab sunirine è un coniugato anticorpo-farmaco di prima classe comprendente un anticorpo CD123 ad alta affinità, un linker scindibile e...
Venetoclax e la combinazione orale di Decitabina più Cedazuridina nei pazienti con sindromi mielodisplastiche ad alto rischio o leucemia mielomonocitica cronica
La terapia con cellule CAR-T, Idecabtagene vicleucel ( Ide-cel; Abecma ), ha mostrato un miglioramento significativo della sopravvivenza libera da...
Attività di Venetoclax nei pazienti con leucemia linfatica cronica recidivante o refrattaria: studio VENICE-1
La maggior parte dei pazienti affetti da leucemia linfatica cronica progredisce dopo il trattamento o il ritrattamento con terapia mirata...