Bosulif nel trattamento degli adulti con leucemia mieloide cronica
Bosulif è un medicinale antitumorale che contiene il principio attivo Bosutinib, che trova indicazione nel trattamento degli adulti con leucemia mieloide cronica ( LMC ), un tumore dei globuli bianchi in cui i granulociti iniziano a crescere senza controllo.
Bosulif è impiegato nei pazienti con cromosoma Philadelphia positivo ( Ph+ ). Ciò significa che alcuni geni del paziente si sono riorganizzati formando uno speciale cromosoma, detto cromosoma Philadelphia. Bosulif è indicato nel trattamento delle tre fasi della leucemia mieloide cronica: fase cronica, fase accelerata e la fase blastica.
Trova impiego soltanto se il paziente è già stato trattato con uno o più inibitori della tirosin-chinasi, e quando gli inibitori della tirosin-chinasi, Imatinib, Nilotinib e Dasatinib, non sono considerati opzioni terapeutiche appropriate.
Poiché il numero di pazienti affetti da leucemia mieloide cronica è basso, la malattia è considerata rara e Bosulif è stato qualificato come medicinale orfano il 4 agosto 2010.
Bosulif è disponibile in compresse ( 100 mg e 500 mg ). La terapia deve essere iniziata da un medico esperto nella diagnosi e nel trattamento di pazienti con leucemia mieloide cronica. La dose raccomandata, assunta con del cibo, è 500 mg una volta al giorno. La dose può essere aumentata fino a 600 mg/giorno oppure può essere ridotta o la terapia può essere interrotta, a seconda della risposta del paziente al trattamento e della comparsa di effetti indesiderati.
Il principio attivo di Bosulif, Bosutinib, è un inibitore della tirosin-chinasi. Esso blocca l’azione di alcuni enzimi noti come tirosin-chinasi Src e Bcr-Abl, che si possono trovare in alcuni recettori presenti sulla superficie delle cellule leucemiche, dove contribuiscono a stimolare la divisione incontrollata delle cellule. Inibendone l’azione, Bosulif permette di controllare la divisione cellulare e, di conseguenza, la crescita e la diffusione delle cellule leucemiche nella leucemia mieloide cronica.
Sono stati condotti studi per dimostrare che Bosulif è efficace nel ridurre la percentuale di globuli bianchi con cromosoma Philadelphia. Bosulif è stato esaminato nell’ambito di uno studio principale cui hanno partecipato 570 pazienti con leucemia mieloide cronica Ph+ trattati in precedenza con almeno un inibitore della tirosin-chinasi. Bosulif non è stato confrontato con un altro trattamento. I dati raccolti su 52 pazienti sono stati considerati come il dato più importante emerso dallo studio. È stato rilevato, infatti, che questi soggetti avevano una domanda medica non-soddisfatta, dal momento che altri inibitori della tirosin-chinasi non erano considerati per loro un’opzione terapeutica appropriata, a causa della resistenza della malattia o del rischio di gravi effetti indesiderati. Tra questi pazienti, 36 si trovavano in una fase cronica della leucemia mieloide cronica e 16 nella fase accelerata o blastica.
La principale misura dell’efficacia era il numero di pazienti che mostrava almeno una risposta citogenetica maggiore ( in cui la percentuale di globuli bianchi con cromosoma Philadelphia era scesa al di sotto del 35% ) dopo sei mesi di trattamento con Bosulif.
L’efficacia è stata misurata anche in altri modi, compresa la risposta ematologica ( un ritorno alla normalità del numero di globuli bianchi nel sangue ).
Il trattamento con Bosulif è stato efficace nei pazienti con una domanda medica non-soddisfatta: in 18 pazienti su 36 con leucemia mieloide cronica in fase cronica si è registrata una risposta citogenetica maggiore, mentre 7 pazienti su 16 con leucemia mieloide cronica avanzata ( in fase accelerata o blastica ) hanno mostrato una risposta sufficiente in base ad altri parametri.
Gli effetti indesiderati più comuni di Bosulif ( che possono riguardare più di 1 persona su 5 ) sono diarrea, nausea, trombocitopenia ( riduzione del numero di piastrine ), vomito, dolore addominale, eritema, anemia, piressia ( febbre ) e aumento dei livelli di enzimi epatici.
Gli effetti indesiderati più gravi ( che possono riguardare più di 1 persona su 20 ) sono trombocitopenia, anemia, diarrea ed eritema oltre che neutropenia ( diminuzione del numero di neutrofili, un tipo di globuli bianchi ) e aumento dei livelli di enzimi epatici e digestivi.
Bosulif non deve essere somministrato a pazienti con funzione epatica ridotta.
Il Comitato per i medicinali per uso umano ( CHMP ) dell’Agenzia regolatoria europea ha deciso che i benefici di Bosulif sono superiori ai rischi in un sottogruppo di pazienti con una domanda medica non-soddisfatta. Il Comitato ha considerato che Bosulif aveva dimostrato di essere efficace nel controllare la leucemia mieloide cronica in questi pazienti e che, nonostante gli importanti effetti indesiderati, il suo profilo di sicurezza era accettabile come ultima opzione terapeutica in questi pazienti.
Bosulif ha ottenuto una approvazione condizionata. Questo significa che in futuro saranno disponibili ulteriori informazioni sul medicinale. La società produttrice che commercializza Bosulif, Pfizer, effettuerà uno studio più ampio nei pazienti con leucemia mieloide cronica Ph+, trattati in precedenza con uno o più inibitori della tirosin-chinasi e nei quali Imatinib, Nilotinib e Dasatinib non sono considerati opzioni terapeutiche appropriate. ( Xagena2013 )
Fonte: European Medicines Agency ( EMA ), 2013
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