Cellule T che esprimono recettori chimerici per antigene CD19 per la leucemia linfoblastica acuta nei bambini e nei giovani adulti
Le cellule T modificate con recettore chimerico ( CAR ) specifico per l'antigene CD19 hanno dimostrato attività in caso di pazienti con leucemia linfocitica acuta e cronica e linfomi a cellule B, ma la fattibilità, la tossicità, e i tassi di risposta dei pazienti arruolati consecutivamente trattati con un regime costante e valutati su base intention-to-treat, non sono stati segnalati.
Sono stati definiti la fattibilità, la tossicità, la dose massima tollerata, il tasso di risposta e i correlati biologici di risposta nei bambini e nei giovani adulti affetti da neoplasie a cellule B refrattarie trattati con cellule T CD19-CAR.
Questo studio di fase 1, di intensificazione della dose, ha arruolato bambini e giovani adulti ( età 1-30 anni ) con leucemia linfoblastica acuta recidivante o refrattaria oppure con linfoma non-Hodgkin.
Cellule autologhe T sono state progettate con un processo di produzione di 11 giorni per esprimere un CD19-CAR incorporante un frammento anti-CD19 a catena singola variabile più domini di segnalazione TCR zeta e CD28.
Tutti i pazienti hanno ricevuto Fludarabina e Ciclofosfamide prima di una singola infusione di cellule T CD19-CAR.
Utilizzando un disegno standard 3 + 3 per stabilire la dose massima tollerata, i pazienti hanno ricevuto 1 x 106 cellule T CAR-trasdotte per kg ( dose 1 ), 3 x 106 cellule T CAR-trasdotte per kg ( dose 2 ), o l'intero prodotto di cellule T CAR se non era stato generato un numero sufficiente di cellule per soddisfare la dose assegnata.
Dopo la fase di intensificazione della dose, una coorte di espansione è stata trattata alla dose massima tollerata.
Tra il 2012 il 2014, 21 pazienti ( di cui 8 in precedenza sottoposti a trapianto allogenico di cellule staminali ) sono stati arruolati e infusi con cellule T CD19-CAR.
19 hanno ricevuto la dose prescritta di cellule T CD19-CAR, mentre la concentrazione della dose assegnata non è stata generata per 2 pazienti ( 90% fattibile ).
Tutti i pazienti arruolati sono stati valutati per la risposta.
La dose massima tollerata è stata definita come 1 x 106 cellule T CD19-CAR per kg.
Tutte le tossicità erano completamente reversibili, e la più grave è stata la sindrome da rilascio di citochine di grado 4 che si è verificata in 3 pazienti su 21 ( 14% ).
I più comuni eventi avversi non-ematologici di grado 3 sono stati febbre ( 9 su 21, 43% ), ipopotassiemia ( 9 su 21, 43% ), febbre e neutropenia ( 8 su 21, 38% ) e sindrome da rilascio di citochine ( 3 su 21, 14% ).
La terapia con cellule T CD19-CAR è fattibile, sicura, e media una potente attività anti-leucemica nei bambini e nei giovani adulti con leucemia linfoblastica acuta da precursori delle cellule B resistente alla chemioterapia.
Tutte le tossicità erano reversibili e non si è verificata prolungata aplasia delle cellule B. ( Xagena2015 )
Lee DW et al, The Lancet 2015;385:517-528
Emo2015 Onco2015 Med2015 Pedia2015
Indietro
Altri articoli
Blinatumomab per il trattamento di prima linea di bambini e giovani affetti da leucemia linfoblastica acuta a cellule B
Si è determinato se Blinatumomab ( Blincyto ) sia efficace come alternativa alla chemioterapia intensiva di prima linea con risparmio...
Venetoclax, Umbralisib e Ublituximab con risposta adattata e limitata nel tempo per la leucemia linfatica cronica recidivante / refrattaria
Molti pazienti affetti da leucemia linfatica cronica ( CLL ) svilupperanno resistenza al trattamento agli inibitori della tirosin-chinasi di Bruton...
Enasidenib e aggiunta di Azacitidina adattata al rischio nella leucemia mieloide acuta con mutazione IDH2 di nuova diagnosi
Enasidenib ( Idhifa) è un inibitore dell'isocitrato deidrogenasi 2 ( IDH2 ) approvato per il trattamento dei pazienti con leucemia...
Basso tasso di mortalità non-dovuta a recidiva nei bambini di età inferiore a 4 anni affetti da leucemia linfoblastica acuta sottoposti a condizionamento chemioterapico per trapianto allogenico di cellule staminali: studio FORUM
Il trapianto allogenico di cellule staminali emopoietiche ( HSCT ) è altamente efficace nel trattamento della leucemia linfoblastica acuta (...
Terapia a bassa intensità basata su Venetoclax nel fallimento molecolare della leucemia mieloide acuta con mutazione NPM1
L'insufficienza molecolare nella leucemia mieloide acuta ( AML ) con mutazione NPM1 progredisce inevitabilmente fino a una recidiva franca se...
Follow-up a 5 anni di uno studio di fase 2 su Ibrutinib più Fludarabina, Ciclofosfamide e Rituximab come terapia iniziale nella leucemia linfatica cronica
In precedenza sono stati segnalati alti tassi di malattia minima residua non-rilevabile inferiore a 10-4 ( uMRD4 ) con Ibrutinib...
Inaqovi, combinazione orale di Decitabina e di Cedazuridina, per il trattamento degli adulti con leucemia mieloide acuta di nuova diagnosi. La Commissione Europea ha approvato
La Commissione Europea ( CE ) ha approvato Inaqovi ( Decitabina e Cedazuridina, per via orale ) come monoterapia per...
Pivekimab sunirine, un nuovo anticorpo-farmaco coniugato anti-CD123, nella leucemia mieloide acuta recidivante o refrattaria
Pivekimab sunirine è un coniugato anticorpo-farmaco di prima classe comprendente un anticorpo CD123 ad alta affinità, un linker scindibile e...
Venetoclax e la combinazione orale di Decitabina più Cedazuridina nei pazienti con sindromi mielodisplastiche ad alto rischio o leucemia mielomonocitica cronica
La terapia con cellule CAR-T, Idecabtagene vicleucel ( Ide-cel; Abecma ), ha mostrato un miglioramento significativo della sopravvivenza libera da...
Attività di Venetoclax nei pazienti con leucemia linfatica cronica recidivante o refrattaria: studio VENICE-1
La maggior parte dei pazienti affetti da leucemia linfatica cronica progredisce dopo il trattamento o il ritrattamento con terapia mirata...