Chemiommunoterapia di salvataggio con Inotuzumab ozogamicin associato a mini-iper-CVD per pazienti con leucemia linfoblastica acuta negativa al cromosoma Philadelphia recidivata o refrattaria
L'esito dei pazienti con leucemia linfoblastica acuta recidivante o refrattaria ( ALL R/R ) è sfavorevole.
Inotuzumab ozogamicin ( Besponsa ), un anticorpo monoclonale CD22 legato alla calicheamicina, ha attività di agente singolo nella ALL R/R.
Sono state valutate l'efficacia e la sicurezza di Inotuzumab ozogamicin più chemioterapia a bassa intensità nei pazienti con leucemia linfoblastica acuta recidivante o refrattaria.
È stato condotto uno studio a braccio singolo di adulti con leucemia linfoblastica acuta a cellule B R/R presso lo University of Texas MD Anderson Cancer Center, Houston.
La chemioterapia utilizzata è stata di intensità inferiore rispetto a iper-CVAD ( Ciclofosfamide, Vincristina, Doxorubicina e Desametasone ) ed è indicata come mini-iper-CVD ( mini-HCVD: Ciclofosfamide e Desametasone con riduzione della dose del 50%, assenza di Antraciclina, Metotrexato con riduzione della dose del 75% e Citarabina a dosi di 0.5 g/m2 x 4 ).
Inotuzumab è stato somministrato al giorno 3 dei primi 4 cicli a 1.8 e 1.3 mg/m2 per il ciclo 1 seguito del 1.3-1.0 mg/m2 per i cicli successivi.
Gli endpoint primari erano il tasso di risposta globale e la sopravvivenza globale ( OS ). Gli endpoint secondari comprendevano la sicurezza, la sopravvivenza senza recidive ( RFS ), il tasso di trapianto di cellule staminali allogeniche ( ASCT ) e il tasso di negatività alla malattia minima residua ( MRD ).
Sono stati trattati 59 pazienti ( 30 donne e 29 uomini ) con un'età media di 35 anni.
Complessivamente, 46 pazienti ( 78% ) hanno risposto, e 35 di questi ( 59% ) hanno ottenuto una risposta completa.
Il tasso complessivo di negatività alla malattia minima residua tra i responder è stato dell'82%. 26 pazienti ( 44% ) hanno ricevuto trapianto ASCT.
Gli effetti tossici di grado 3-4 hanno compreso trombocitopenia prolungata ( 81%; n=48 ), infezioni ( 73%; n=43 ) e iperbilirubinemia ( 14%; n=8 ).
La malattia veno-occlusiva si è verificata in 9 pazienti ( 15% ).
Con un follow-up mediano di 24 mesi, la sopravvivenza libera da recidiva e la sopravvivenza globale mediane sono risultate rispettivamente pari a 8 e 11 mesi.
I tassi di sopravvivenza libera da recidiva e sopravvivenza globale a 1 anno sono stati rispettivamente del 40% e del 46%.
Le percentuali di sopravvivenza globale a 1 anno per i pazienti trattati in salvataggio 1, salvataggio 2 e salvataggio 3 o oltre sono state, rispettivamente, pari a 57%, 26% e 39% ( P=0.03 ).
In conclusione, la combinazione di Inotuzumab con la chemioterapia mini-HCVD a bassa intensità ha mostrato risultati incoraggianti nella leucemia linfoblastica acuta recidivante o refrattaria.
Il rischio di malattia veno-occlusiva deve essere considerato attentamente nei pazienti con precedenti danni al fegato e tra i candidati al trapianto. ( Xagena2018 )
Jabbour E et al, JAMA Oncol 2018; 4: 230-234
Onco2018 Emo2018 Farma2018
Indietro
Altri articoli
Blinatumomab per il trattamento di prima linea di bambini e giovani affetti da leucemia linfoblastica acuta a cellule B
Si è determinato se Blinatumomab ( Blincyto ) sia efficace come alternativa alla chemioterapia intensiva di prima linea con risparmio...
Venetoclax, Umbralisib e Ublituximab con risposta adattata e limitata nel tempo per la leucemia linfatica cronica recidivante / refrattaria
Molti pazienti affetti da leucemia linfatica cronica ( CLL ) svilupperanno resistenza al trattamento agli inibitori della tirosin-chinasi di Bruton...
Enasidenib e aggiunta di Azacitidina adattata al rischio nella leucemia mieloide acuta con mutazione IDH2 di nuova diagnosi
Enasidenib ( Idhifa) è un inibitore dell'isocitrato deidrogenasi 2 ( IDH2 ) approvato per il trattamento dei pazienti con leucemia...
Basso tasso di mortalità non-dovuta a recidiva nei bambini di età inferiore a 4 anni affetti da leucemia linfoblastica acuta sottoposti a condizionamento chemioterapico per trapianto allogenico di cellule staminali: studio FORUM
Il trapianto allogenico di cellule staminali emopoietiche ( HSCT ) è altamente efficace nel trattamento della leucemia linfoblastica acuta (...
Terapia a bassa intensità basata su Venetoclax nel fallimento molecolare della leucemia mieloide acuta con mutazione NPM1
L'insufficienza molecolare nella leucemia mieloide acuta ( AML ) con mutazione NPM1 progredisce inevitabilmente fino a una recidiva franca se...
Follow-up a 5 anni di uno studio di fase 2 su Ibrutinib più Fludarabina, Ciclofosfamide e Rituximab come terapia iniziale nella leucemia linfatica cronica
In precedenza sono stati segnalati alti tassi di malattia minima residua non-rilevabile inferiore a 10-4 ( uMRD4 ) con Ibrutinib...
Inaqovi, combinazione orale di Decitabina e di Cedazuridina, per il trattamento degli adulti con leucemia mieloide acuta di nuova diagnosi. La Commissione Europea ha approvato
La Commissione Europea ( CE ) ha approvato Inaqovi ( Decitabina e Cedazuridina, per via orale ) come monoterapia per...
Pivekimab sunirine, un nuovo anticorpo-farmaco coniugato anti-CD123, nella leucemia mieloide acuta recidivante o refrattaria
Pivekimab sunirine è un coniugato anticorpo-farmaco di prima classe comprendente un anticorpo CD123 ad alta affinità, un linker scindibile e...
Venetoclax e la combinazione orale di Decitabina più Cedazuridina nei pazienti con sindromi mielodisplastiche ad alto rischio o leucemia mielomonocitica cronica
La terapia con cellule CAR-T, Idecabtagene vicleucel ( Ide-cel; Abecma ), ha mostrato un miglioramento significativo della sopravvivenza libera da...
Attività di Venetoclax nei pazienti con leucemia linfatica cronica recidivante o refrattaria: studio VENICE-1
La maggior parte dei pazienti affetti da leucemia linfatica cronica progredisce dopo il trattamento o il ritrattamento con terapia mirata...