Dacogen nel trattamento della leucemia mieloide acuta in soggetti di età uguale o superiore a 65 anni


Dacogen, il cui principio attivo è la Decitabina, trova impiego nel trattamento degli adulti con età pari o superiore a 65 anni affetti da leucemia mieloide acuta, un tipo di tumore che attacca i globuli bianchi. Viene utilizzato in pazienti a cui è stata diagnosticata per la prima volta una leucemia mieloide acuta, che non siano candidabili a un trattamento iniziale con la chemioterapia standard ( medicinali antitumorali ).


Dacogen è una polvere che viene preparata in una soluzione per infusione.

Dacogen viene somministrato in cicli di trattamento di 5 giorni, con una dose raccomandata di 20 mg per cm2 di superficie corporea ( calcolata usando l'altezza e il peso del paziente ) al giorno. Dacogen viene somministrato come infusione in vena della durata di 1 ora.
Questo ciclo di trattamento deve essere ripetuto per 4 settimane a seconda della risposta e della tolleranza del paziente al trattamento. Se un paziente sviluppa alcuni effetti indesiderati gravi, il medico può decidere di ritardare il trattamento.
I pazienti devono essere trattati per un minimo di 4 cicli e il medico può continuare il trattamento con Dacogen fin quando questo produca un beneficio.

Il principio attivo in Dacogen, Decitabina, è un analogo deossinucleosidico della Citidina. Questo significa che è simile al deossinucleoside Citidina, un componente fondamentale del materiale genetico delle cellule.
Nell'organismo, la Decitabina è trasformata in Decitabina trifosfato che viene successivamente incorporata nel DNA dove blocca l'attività di enzimi detti DNA metiltransferasi ( DNMT ), che sono responsabili di favorire lo sviluppo e progressione del tumore. Bloccando le DNMT, la Decitabina blocca la divisione delle cellule tumorali e porta alla loro morte.

Dacogen è stato studiato in uno studio principale che ha coinvolto 485 adulti di età pari o superiore a 65 anni, con nuova diagnosi di leucemia mieloide acuta. Dacogen è stato messo a confronto o con la terapia di supporto ( qualsiasi medicinale o tecnica per aiutare i pazienti, con esclusione dei medicinali antitumorali o della chirurgia ), o con basse dosi di Citarabina ( un altro medicinale antitumorale ). Il trattamento è stato somministrato fino a quando il paziente ne traeva beneficio. La principale misura dell'efficacia era la sopravvivenza del paziente.

La sopravvivenza dei pazienti che ricevevano Dacogen è stata in media di 7.7 mesi rispetto a 5.0 mesi dei pazienti che ricevevano la terapia di supporto o il trattamento con Citarabina.

Gli effetti indesiderati più comuni di Dacogen ( osservati in più del 35% dei pazienti ) sono febbre, anemia e trombocitopenia. Gli effetti indesiderati gravi più comuni ( osservati in più del 20% dei pazienti ) comprendono polmonite, trombocitopenia, neutropenia, neutropenia febbrile ed anemia.

Dacogen non deve essere somministrato a soggetti che potrebbero essere ipersensibili ( allergici ) alla Decitabina o a uno qualsiasi degli altri ingredienti. Poiché non è noto se il principio attivo viene secreto nel latte materno, le pazienti che allattano devono interrompere l'allattamento qualora sia necessario il trattamento con Dacogen.

Il Comitato scientifico, CHMP, dell’EMA ( European Medicine Agency ) ha preso atto che il miglioramento nella sopravvivenza osservato con Dacogen in pazienti affetti da leucemia mieloide acuta era modesto ma rilevante, poiché i trattamenti al momento disponibili sono limitati per gli adulti di età superiore a 65 anni. Inoltre, non vi erano dubbi consistenti sulla sicurezza di Dacogen e il profilo di sicurezza complessivo era simile a quello del basso dosaggio di Citarabina con l'eccezione di alcuni effetti indesiderati quali le infezioni e la neutropenia che erano più comuni con Dacogen. ( Xagena2012 )

Fonte: EMA, 2012


Emo2012 Onco2012 Farma2012


Indietro

Altri articoli

Si è determinato se Blinatumomab ( Blincyto ) sia efficace come alternativa alla chemioterapia intensiva di prima linea con risparmio...


Molti pazienti affetti da leucemia linfatica cronica ( CLL ) svilupperanno resistenza al trattamento agli inibitori della tirosin-chinasi di Bruton...


Enasidenib ( Idhifa) è un inibitore dell'isocitrato deidrogenasi 2 ( IDH2 ) approvato per il trattamento dei pazienti con leucemia...



L'insufficienza molecolare nella leucemia mieloide acuta ( AML ) con mutazione NPM1 progredisce inevitabilmente fino a una recidiva franca se...


In precedenza sono stati segnalati alti tassi di malattia minima residua non-rilevabile inferiore a 10-4 ( uMRD4 ) con Ibrutinib...


La Commissione Europea ( CE ) ha approvato Inaqovi ( Decitabina e Cedazuridina, per via orale ) come monoterapia per...


Pivekimab sunirine è un coniugato anticorpo-farmaco di prima classe comprendente un anticorpo CD123 ad alta affinità, un linker scindibile e...


La terapia con cellule CAR-T, Idecabtagene vicleucel ( Ide-cel; Abecma ), ha mostrato un miglioramento significativo della sopravvivenza libera da...


La maggior parte dei pazienti affetti da leucemia linfatica cronica progredisce dopo il trattamento o il ritrattamento con terapia mirata...