La valutazione dei livelli di trascrizione di BCR-ABL1 a 3 mesi è l'unico requisito per predire l'esito di leucemia mieloide cronica trattata con inibitori della tirosin-chinasi
Sono stati studiati i livelli di trascrizione di BCR-ABL1 nei pazienti con leucemia mieloide cronica in fase cronica ( CML-CP ) a 3, 6 e 12 mesi dopo l'inizio del trattamento con Imatinib ( Glivec ) per identificare i fattori molecolari che predicono la sopravvivenza globale e altri esiti più affidabili rispetto alla citogenetica con campioni seriali del midollo.
Sono stati analizzati 282 pazienti con CML-CP che hanno ricevuto Imatinib 400 mg/die come terapia di prima linea seguito da Dasatinib ( Sprycel ) e Nilotinib ( Tasigna ) se il trattamento con Imatinib non avesse funzionato.
I pazienti con livelli di trascrizione oltre il 9.84% ( n=68 ) a 3 mesi hanno avuto probabilità significativamente inferiori di sopravvivenza globale a 8 anni ( 56.9% vs 93.3%, P minore di 0.001 ), sopravvivenza libera da progressione, incidenza cumulativa di risposta citogenetica completa e risposta molecolare completa rispetto a quelli con più elevati livelli di trascrizione.
Allo stesso modo, i livelli di trascrizione superiori a 1.67% ( n=87 ) a 6 mesi e superiori a 0.53% ( n=93 ) a 12 mesi hanno identificato i pazienti ad alto rischio.
Tuttavia, i livelli di trascrizione a 3 mesi sono stati più fortemente predittivi per i vari esiti.
Quando è stata confrontata la sopravvivenza globale per i gruppi definiti molecolarmente a 6 e 12 mesi con i consueti fattori citogenetici, la categorizzazione in base ai numeri di trascrizione è risultata essere il solo predittore indipendente di sopravvivenza globale ( rischio relativo, RR=0.207, P minore di 0.001 e RR=0.158, P minore di 0.001, rispettivamente ).
In conclusione una singola misurazione delle trascrizioni di BCR-ABL1 effettuate a 3 mesi è il modo migliore per identificare i pazienti destinati a esiti meno favorevoli, consentendo in tal modo un precoce intervento clinico. ( Xagena2012 )
Marin D et al, JCO 2012; 30: 232-238
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