Nilotinib associato a un minor numero di mutazioni BCR-ABL nella leucemia mieloide cronica in fase cronica


Nilotinib ( Tasigna ) è risultato associato a un minor numero di mutazioni BCR-ABL, emergenti dal trattamento, rispetto a Imatinib ( Glivec ) nei pazienti affetti da leucemia mieloide cronica.
Nilotinib era anche correlato a ridotti tassi di progressione alla fase accelerata o alla crisi blastica nei pazienti che hanno sviluppato mutazioni BCR-ABL.

Le mutazioni BCR-ABL contribuiscono alla resistenza nella terapia con inibitori della tirosin-chinasi tra i pazienti con leucemia mieloide conica.

Nello studio di fase 3 ENESTnd, i ricercatori hanno esaminato l’insorgenza di mutazioni, emerse dal trattamento, e il loro impatto sulla risposta del paziente.

Lo studio ha incluso 846 pazienti con leucemia mieloide cronica in fase cronica che sono stati assegnati in modo casuale, in un rapporto 1:1:1, a ricevere Nilotinib 300 mg due volte al giorno, Nilotinib 400 mg due volte al giorno oppure Imatinib.

Sono state individuate mutazioni in misura maggiore nei pazienti assegnati a Imatinib ( n=21 ), rispetto ai pazienti assegnati a Nilotinib 300 mg ( n=11 ) o Nilotinib 400 mg ( n=11).
La maggior parte delle mutazioni si sono verificate nei pazienti che avevano punteggi Sokal alti o intermedi.

La maggior parte delle mutazioni ( 66.7% ) che sono emerse durante il trattamento con Imatinib erano mutazioni resistenti a Imatinib, e sensibili a Nilotinib.

Dei 43 pazienti che hanno sviluppato mutazioni emergenti, 10 hanno progredito durante il trattamento a fase accelerata / crisi blastica ( 1 paziente assegnato a Nilotinib 300 mg, 2 pazienti assegnati a Nilotinib 400 mg e 7 pazienti assegnati a Imatinib ).

L’incidenza di mutazioni T315I è risultata bassa ( 3 tra i pazienti assegnati a Nilotinib 300 mg, 2 tra i pazienti assegnati a Nilotinib 400 mg e 3 nei pazienti assegnati a Imatinib ).
La maggior parte delle mutazioni T315I si è verificata nei pazienti con alti punteggi Sokal.

Nel complesso, Nilotinib è risultato associato a un minor numero mutazioni BCR-ABL, emergenti dal trattamento, rispetto a Imatinib, e a ridotti tassi di progressione a fase avanzata / crisi blastica nei pazienti con queste mutazioni. ( Xagena2013 )

Fonte: Blood, 2013


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